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la dinamica della divisione cellulare mitotica 133


di quei raggi. Alla stessa guisa, quando adoperiamo la polvere magnetica per dimostrare la posizione delle linee di forza magnetiche dobbiamo tener presente che per la sua presenza essa altera questa posizione.

In questi campi fisici usiamo sospendere delle particelle di polvere onde rendere il campo visibile; per il magnetismo, ferro o magnetite; per l’elettricità dei fili di seta, cristalli di solfato di chinina od anche particelle conduttrici (la cui permeabilità è praticamente infinita), sospese in un liquido di minore permeabilità quale la trementina, ecc. Le catene materiali formate da queste particelle hanno dei caratteri particolari dipendenti in gran parte dalla vischiosità del medium, beninteso fino a che le intensità del campo rimangono inalterate. Io le ho chiamate «catene di forza» per distinguerle dalle «linee di forza», che sono mere astrazioni geometriche. Evidentemente i filamenti che costituiscono il fuso e gli aster nel campo mitotico sono da considerare come catene di forza. Essi hanno il carattere di dielettrici flessibili isolati di elevata permeabilità, ossia di cattivi conduttori. Possiamo chiamarli induttori flessibili, un termine che si raccomanderà ad ogni elettricista. La forza che produce la figura mitotica del campo cellulare è stata da noi altrove denominata «forza mitocinetica», o in breve «mitocinetismo».

Il campo cellulare è limitato dall’Hautschicht, o strato periferico, rappresentante l’involucro cavo conduttore, che agisce similmente ad uno schermo perfetto; poichè campi cellulari adiacenti non hanno alcuna influenza orientatrice direttiva l’uno sull’altro. Il protoplasma esteriore si comporta come se esso, e le sue vacuole, globuli grassosi, ecc., fossero mitocineticamente omogenei. Ma il citoplasma internamente all’Hautschicht si è trasformato in un fuso di fili e in fibre raggianti, le quali, passando attraverso al plasma intermedio, terminano, come potrebbe inferirsi a priori per ragioni teoriche, nell’Hautschicht penetrandovi in direzione radiale. Il mezzo intermedio del fuso sembra essere un liquido molto vischioso. Per un lato assai importante le catene cellulari differiscono da quelle inorganiche: esse non sono formate unicamente mediante separazione, ma spesso crescono a partire dai centrosomi. Per tutti gli altri rispetti essi hanno le medesime proprietà. Nella cellula sembra spesso che la regione del fuso sia separata dal citoplasma periferico «omogeneo» da