Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/245: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
mNessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 5: Riga 5:
mi par che renda più certa la nostra lezione, che vien d’altronde rassicurata dal v. 28 dell’egloga VII di {{AutoreCitato|Virgilio}}:
mi par che renda più certa la nostra lezione, che vien d’altronde rassicurata dal v. 28 dell’egloga VII di {{AutoreCitato|Virgilio}}:
{{Blocco centrato|<i><poem>
{{Blocco centrato|<i><poem>
Aut, 8i ultra placitum laudarit, baccare frontem
Aut, si ultra placitum laudarit, baccare frontem
Cingite y ne vati noceal mala lingua futuro.</poem><i>}}
Cingite y ne vati noceal mala lingua futuro.</poem><i>}}


Riga 26: Riga 26:




I MS. ''tinniunt'', il Froehlichio ''tinnitant'', il {{Ac|Gerardo Giovanni Vossio|Vossio}} ''suapte'' invece di ''suopte''. Non credo che ''tinniunt'' sia detto male, come par che voglia intendere lo {{Ac|Giuseppe Giusto Scaligero|Scaligero}}:''{{pt| tin-|}}'' <section end="va6" />
I MS. ''tinniunt'', il Froehlichio ''tinnitant'', il {{Ac|Gerardo Giovanni Vossio|Vossio}} ''suapte'' invece di ''suopte''. Non credo che ''tinniunt'' sia detto male, come par che voglia intendere lo {{Ac|Giuseppe Giusto Scaligero|Scaligero}}:<i>{{pt| tin-|}}</i> <section end="va6" />

Versione delle 18:00, 23 dic 2015


VARIANTI.

239

maha e non mala; perchè taluno ha sospettato che Catullo avesse scritto maga. Il Vossio osserva: Ego vulgarem malui servare lectionem, quæ, nisi fallor, verior et Catullo dignior; cum altera nescio quid putidum suboleat. Il verso penultimo del carme V:

mi par che renda più certa la nostra lezione, che vien d’altronde rassicurata dal v. 28 dell’egloga VII di {{{2}}}:

Aut, si ultra placitum laudarit, baccare frontem
Cingite y ne vati noceal mala lingua futuro.




LI.


Pag. 166.                                        tenuis sub artus
                    Flamma dimanat.

Tenuis, non tenues, come leggono malamente taluni: tenuis flamma risponde perfettamente all’originale: λεπθον πῦρ.


Ibidem.                                        sonitu suopte
                    Tintinnant aures.


I MS. tinniunt, il Froehlichio tinnitant, il Vossio suapte invece di suopte. Non credo che tinniunt sia detto male, come par che voglia intendere lo Scaligero:tin-