Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/264: differenze tra le versioni

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<section begin="va23" />{{Centrato|LXXVII.}}
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{{Centrato|{{Sc|[[Catullo e Lesbia/Traduzione/Parte terza. Riconciliazione/20. A Rufo - LXXVII Ad Rufum|Ad Rufum.]]}}}}
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<poem>{{smaller|Pag. 214.}}{{spazi|10}}{{§|amice|[[Catullo e Lesbia/Traduzione/Parte terza. Riconciliazione/20. A Rufo - LXXVII Ad Rufum#amice|''Rufe, mihi frustra ac nequicquam credite amice.'']]}}</poem>
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''Amico'' il codice Veronese; l’Aldina del 1515 ''cognite amico,'' alla barba dei migliori MS che hanno ''credite,'' e con più ragione; perchè, come osserva il {{Ac|Marc-Antoine Muret|Mureto}}, ''quæ cognoscimus semper vera sunt; quæ credimus, plerumque falsa.''
''Amico'' il codice Veronese; l’Aldina del 1515 ''cognite amico,'' alla barba dei migliori MS che hanno ''credite,'' e con più ragione; perchè, come osserva il {{Ac|Marc-Antoine Muret|Mureto}}, ''quæ cognoscimus semper vera sunt; quæ credimus, plerumque falsa.''

Versione delle 12:14, 14 feb 2016

258 varianti.

LXXVII.


Amico il codice Veronese; l’Aldina del 1515 cognite amico, alla barba dei migliori MS che hanno credite, e con più ragione; perchè, come osserva il Mureto, quæ cognoscimus semper vera sunt; quæ credimus, plerumque falsa.

Quanto all'integrità di questo epigramma, mi sono attenuto all'opinione dello Scaligero e del Lachmanno, parendomi che gli ultimi quattro versi si attaglino assai meglio come chiusa di questo, anziché del carme LXXX, dove si trovano in taluni libri, ovvero del LXXXXI, al quale li congiunse Corradino; o finalmente del LXXVIII, dove sostiene il Vossio che abbiano a restare.




XL.


Pag. 214.          Quid vis? qualubet esse notus optas?

Stazio: quovis qualibet; Vossio: cuivis; Heysio: quivisi.