Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/216: differenze tra le versioni
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perchè vi doveva passare Domenico per andare nella sua. Ella vide il tavolino con i libri, il canterano con lo specchio che luccicava. E proseguì verso il tetto messo ad una parete: Pietro dormiva.
Allora si chinò e cominciò a baciarlo su la bocca. Egli, senza finire di destarsi, sentì un brivido; ed esclamò a voce alta:
— Sei tu, Ghìsola!
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Pietro non sapeva spiegarsi certi odii di Ghìsola, che parevan capricci, contro i parenti. E se ne dolse con Rebecca, consigliandola di rimproverare la nipote. Le disse anche:
— Bisogna che impari a leggere, almeno; me l'ha promesso.
Ma Ghìsola sapeva far dimenticare una cosa mettendone fuori un'altra.
S'imaginò che si fosse offesa di Domenico, della trattoria e di tutto il resto; e che volesse trovare il modo d'allontanarsene subito. Già gli aveva risposto la mattina dopo dell'arrivo:
— E tu credi ch'io voglia stare con tuo padre, anche se mi ci vuole?
Pietro sentì che non aveva niente da pro- metterle e disse:
— Quando egli si sarà convinto, come me,