Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/420: differenze tra le versioni

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A quest’ultimo degli ''Wu-King'', il ''Chun-thsiu'', furono fatti tre commenti, da tre celebri letterati; i quali commenti furono tenuti in tanto pregio, che, come dicemmo già, contaronsi fra i testi canonici. Il {{W|Zuo Zhuan|primo}}, che è anche il solo che ci sia rimasto, fu opera di ''{{AutoreCitato|Zuo Qiuming|Tso Khiu-ming}}'': il secondo, di ''Kung Yang-kao'' del paese di ''Thsi''; l’ultimo, di ''Ku Liang-chih'' del paese di ''Lu''. ''Tso Khiu-ming'' fu contemporaneo e discepolo di Confucio;<ref>''Lun-yü'', {{Sc|v}}, {{Sc|xxiv}}.</ref> ed ebbe ufficio di «Grande istoriografo dello Stato di ''Lu''.» Aveva dunque modo di frugar per gli archivi, e consultar documenti, e correggere o ampliare le notizie del ''Chun-thsiu'', dove si registravano con brevi parole gli avvenimenti notevoli. Laonde il suo commento, conosciuto col titolo di ''Tso-cuan'', racconta per minuto alcuni fatti, che la Cronica accenna appena; ne rettifica alcuni altri, e dappertutto esercita una critica giudiziosa.<ref>Il primo libro del ''Chun-thsiu'' fu tradotto dal {{AutoreCitato|Gottlieb Siegfried Bayer|Bayer}} in latino nei ''Commentaria Academiae Petropolitanae''. vol. {{Sc|vii}}, p. 398-399 (col testo Cinese). Si parla anche d’una traduzione in Russo inedita del Padre Daniele della missione ecclesiastica russa di Pechino. Il {{AutoreCitato|James Legge|Legge}} lo ha tradotto unitamente al ''Tso-cuan'' nel {{Sc|iv}} vol., parte {{Sc|i}} e {{Sc|ii}} dei suoi ''Chinese Classics''.</ref>
A quest’ultimo degli ''Wu-King'', il ''Chun-thsiu'', furono fatti tre commenti, da tre celebri letterati; i quali commenti furono tenuti in tanto pregio, che, come dicemmo già, contaronsi fra i testi canonici. Il {{W|Zuo Zhuan|primo}}, che è anche il solo che ci sia rimasto, fu opera di ''{{AutoreCitato|Zuo Qiuming|Tso Khiu-ming}}'': il secondo, di ''Kung Yang-kao'' del paese di ''Thsi''; l’ultimo, di ''Ku Liang-chih'' del paese di ''Lu''. ''Tso Khiu-ming'' fu contemporaneo e discepolo di {{AutoreCitato|Confucio|Confucio}};<ref>''Lun-yü'', {{Sc|v}}, {{Sc|xxiv}}.</ref> ed ebbe ufficio di «Grande istoriografo dello Stato di ''Lu''.» Aveva dunque modo di frugar per gli archivi, e consultar documenti, e correggere o ampliare le notizie del ''Chun-thsiu'', dove si registravano con brevi parole gli avvenimenti notevoli. Laonde il suo commento, conosciuto col titolo di ''Tso-cuan'', racconta per minuto alcuni fatti, che la Cronica accenna appena; ne rettifica alcuni altri, e dappertutto esercita una critica giudiziosa.<ref>Il primo libro del ''Chun-thsiu'' fu tradotto dal {{AutoreCitato|Gottlieb Siegfried Bayer|Bayer}} in latino nei ''Commentaria Academiae Petropolitanae''. vol. {{Sc|vii}}, p. 398-399 (col testo Cinese). Si parla anche d’una traduzione in Russo inedita del Padre Daniele della missione ecclesiastica russa di Pechino. Il {{AutoreCitato|James Legge|Legge}} lo ha tradotto unitamente al ''Tso-cuan'' nel {{Sc|iv}} vol., parte {{Sc|i}} e {{Sc|ii}} dei suoi ''Chinese Classics''.</ref>


Il ''Chun-thsiu'' fu creduto dal Legge, quando questo dotto sinologo pubblicò il primo volume della sua traduzione dei Classici cinesi (1861), il solo tra i libri attribuiti a Confucio, che si potesse tenere a più giusto titolo
Il ''Chun-thsiu'' fu creduto dal Legge, quando questo dotto sinologo pubblicò il primo volume della sua traduzione dei Classici cinesi (1861), il solo tra i libri attribuiti a Confucio, che si potesse tenere a più giusto titolo

Versione delle 06:12, 10 lug 2016


parte seconda 345

A quest’ultimo degli Wu-King, il Chun-thsiu, furono fatti tre commenti, da tre celebri letterati; i quali commenti furono tenuti in tanto pregio, che, come dicemmo già, contaronsi fra i testi canonici. Il primo, che è anche il solo che ci sia rimasto, fu opera di Tso Khiu-ming: il secondo, di Kung Yang-kao del paese di Thsi; l’ultimo, di Ku Liang-chih del paese di Lu. Tso Khiu-ming fu contemporaneo e discepolo di Confucio;1 ed ebbe ufficio di «Grande istoriografo dello Stato di Lu.» Aveva dunque modo di frugar per gli archivi, e consultar documenti, e correggere o ampliare le notizie del Chun-thsiu, dove si registravano con brevi parole gli avvenimenti notevoli. Laonde il suo commento, conosciuto col titolo di Tso-cuan, racconta per minuto alcuni fatti, che la Cronica accenna appena; ne rettifica alcuni altri, e dappertutto esercita una critica giudiziosa.2

Il Chun-thsiu fu creduto dal Legge, quando questo dotto sinologo pubblicò il primo volume della sua traduzione dei Classici cinesi (1861), il solo tra i libri attribuiti a Confucio, che si potesse tenere a più giusto titolo



    avvenute durante i 242 anni del periodo del Chun-thsiu: tavola che è stata riportata anche dal Legge a p. 86 dei Prolegomeni del vol. iii dei suoi Chinese Classics. — Devesi però notare, che due di queste eclissi, la 21a e la 24a sono state trovate false dai dotti cinesi del tempo dei Thang; e due altre, erronee, e queste sono la 10a e la 15a, come dimostrarono gli astronomi cinesi del tempo dei Tsin orientali.

  1. Lun-yü, v, xxiv.
  2. Il primo libro del Chun-thsiu fu tradotto dal Bayer in latino nei Commentaria Academiae Petropolitanae. vol. vii, p. 398-399 (col testo Cinese). Si parla anche d’una traduzione in Russo inedita del Padre Daniele della missione ecclesiastica russa di Pechino. Il Legge lo ha tradotto unitamente al Tso-cuan nel iv vol., parte i e ii dei suoi Chinese Classics.