Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/16: differenze tra le versioni

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PIGIONALI

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Stormi di rondini empivano il cielo di strida, continuamente; giravano dietro la casa di Marta; e poi pii vicine, quasi rasenti, in modo che si sentiva il loro volo; altri stormi venivano dalla Torre del Mangia, piegavano da una parte, tornavano indietro; una rondine sola, da un’altra torre, passava rapidamente, a scatti; uno stormo, più piccolo e più rado, restava per ore ed ore sempre nello stesso punto. Qualche campana suonava; ed ella riconosceva la chiesa.
Stormi di rondini empivano il cielo di stri¬

da, continuamente; giravano dietro la casa di
Vedeva tanti tetti che, di là su, da sopra, parevano sospesi per aria. Le rondini andavano anche sotto le sue grondaie a fare i nidi; salendo dagli orti verdi, con qualche pesco fiorito e i cipressi sempre uguali. L’aria della primavera non le ricordava niente, ma si sentiva meglio; e ne provava tanto piacere, sapendo che Gertrude era morta e non vedeva quel che vedeva Lei. Ora capiva, però, senza saperne la ragione, perchè bisogna vivere, apriva la finestra e 2uppava il pane nel latte bollente, tenendo la Lazza senza il manico sopra il davanzale; per avere dinanzi agli occhi tutta quella serenità. Masticava piano piano,
Marta; e poi pii vicine, quasi rasenti, in modo
che si sentiva il loro volo; altri stormi venivano
dalla Torre del Mangia, piegavano da una par¬
te, tornavano indietro; una rondine sola, da
un’altra torre, passava rapidamente, a scatti;
uno stormo, più piccolo e piìl rado, restava
per ore ed ore sempre nello stesso punto. Qual¬
che campana suonava; ed ella riconosceva Ja
chiesa.
.Vedeva tanti tetti che, di là su, da sopra,
parevano sospesi per aria. Le rondini anda¬
vano anche sotto le sue grondaie a fare i nidi;
salendo dagli orti verdi, con qualche pesco
fiorito e i cipressi sempre uguali. L’aria della
primavera non le ricordava niente, ma si sen¬
tiva meglio; e ne provava tanto piacere, sa¬
pendo che Gertrude era morta e non vedeva
quel che vedeva Lei. Ora capiva, però, senza
saperne la ragione, perchè bisogna vivere,
apriva la finestra e 2uppava il pane nel latte
bollente, tenendo la Lazza senza il manico so¬
pra il davanzale; per avere dinanzi agli occhi
tutta quella serenità. Masticava piano piano,
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pigionali 9


Stormi di rondini empivano il cielo di strida, continuamente; giravano dietro la casa di Marta; e poi pii vicine, quasi rasenti, in modo che si sentiva il loro volo; altri stormi venivano dalla Torre del Mangia, piegavano da una parte, tornavano indietro; una rondine sola, da un’altra torre, passava rapidamente, a scatti; uno stormo, più piccolo e più rado, restava per ore ed ore sempre nello stesso punto. Qualche campana suonava; ed ella riconosceva la chiesa.

Vedeva tanti tetti che, di là su, da sopra, parevano sospesi per aria. Le rondini andavano anche sotto le sue grondaie a fare i nidi; salendo dagli orti verdi, con qualche pesco fiorito e i cipressi sempre uguali. L’aria della primavera non le ricordava niente, ma si sentiva meglio; e ne provava tanto piacere, sapendo che Gertrude era morta e non vedeva quel che vedeva Lei. Ora capiva, però, senza saperne la ragione, perchè bisogna vivere, apriva la finestra e 2uppava il pane nel latte bollente, tenendo la Lazza senza il manico sopra il davanzale; per avere dinanzi agli occhi tutta quella serenità. Masticava piano piano,