Pagina:Flavia Steno - Cosi mi pare.djvu/18: differenze tra le versioni

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Purtroppo è vero. Earainente esse scendona a interrogare la propria anima, a scrutare con sincerità il proprio cuore, a notomizzare il proprio io. Piti raramente ancora osano staccarsi dal tipo femminile creato e imposto dalla letteratura maschile attraverso i secoli per descrivere una donna vera.L’Eva che solo una donna può conoscere, ornata di tutte le sue forze, triste di tutti i suoi disagi, accesa da tutte le sue aspirazioni, questa donna che certo rappresenterebbe una novità e costituirebbe anche una sorpresa per l’uomo — una sorpresa non sempre piacevole, forse — sarebbe una rivelazione per l’arte.


Purtroppo è vero. Raramente esse scendono a interrogare la propria anima, a scrutare con sincerità il proprio cuore, a notomizzare il proprio io. Più raramente ancora osano staccarsi dal tipo femminile creato e imposto dalla letteratura maschile attraverso i secoli per descrivere una donna vera. L’Eva che solo una donna può conoscere, ornata di tutte le sue forze, triste di tutti i suoi disagi, accesa da tutte le sue aspirazioni, questa donna che certo rappresenterebbe una novità e costituirebbe anche una sorpresa per l’uomo — una sorpresa non sempre piacevole, forse — sarebbe una rivelazione per l’arte.
Quale importante contributo potrebbe dare la letteratura femminile alla psicologia se le donne che scrivono si proponessero per ideale la realtà e la verità! Kon lo fanno. La menzogna, che è la maschera di tutta la nostra vita, penetra anche nell’opera nostra. Noi ci mostriamo, — nella vita — come l’uomo ci vuole, come egli si illude che davvero siamo fatte e continuiamo a descriverci nei libri celate dalla maschera che portiamo nella vita. La colpa, o signori uomini, è vostra. La ragione del nostro continuo mentire sta nella necessità di lusingare le vostre compiacenze. Sta nello sgomenta

Quale importante contributo potrebbe dare la letteratura femminile alla psicologia se le donne che scrivono si proponessero per ideale la realtà e la verità! Non lo fanno. La menzogna, che è la maschera di tutta la nostra vita, penetra anche nell’opera nostra. Noi ci mostriamo, — nella vita — come l’uomo ci vuole, come egli si illude che davvero siamo fatte e continuiamo a descriverci nei libri celate dalla maschera che portiamo nella vita. La colpa, o signori uomini, è vostra. La ragione del nostro continuo mentire sta nella necessità di lusingare le vostre compiacenze. Sta nello sgomento

Versione attuale delle 07:35, 28 apr 2017


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Purtroppo è vero. Raramente esse scendono a interrogare la propria anima, a scrutare con sincerità il proprio cuore, a notomizzare il proprio io. Più raramente ancora osano staccarsi dal tipo femminile creato e imposto dalla letteratura maschile attraverso i secoli per descrivere una donna vera. L’Eva che solo una donna può conoscere, ornata di tutte le sue forze, triste di tutti i suoi disagi, accesa da tutte le sue aspirazioni, questa donna che certo rappresenterebbe una novità e costituirebbe anche una sorpresa per l’uomo — una sorpresa non sempre piacevole, forse — sarebbe una rivelazione per l’arte.

Quale importante contributo potrebbe dare la letteratura femminile alla psicologia se le donne che scrivono si proponessero per ideale la realtà e la verità! Non lo fanno. La menzogna, che è la maschera di tutta la nostra vita, penetra anche nell’opera nostra. Noi ci mostriamo, — nella vita — come l’uomo ci vuole, come egli si illude che davvero siamo fatte e continuiamo a descriverci nei libri celate dalla maschera che portiamo nella vita. La colpa, o signori uomini, è vostra. La ragione del nostro continuo mentire sta nella necessità di lusingare le vostre compiacenze. Sta nello sgomento