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IL BANDELLO al molto magnifico ed eccellente messer GIROLAMO FRACASTORO poeta e medico dottissimo salute Andò questa state il valoroso ed illustrissimo signore, il signor Cesare Fregoso vostro grandissimo amico e mio signore, a ber Tacque dei bagni di Caldero, ove alloggiò in una casa di messer Matteo Boldiero, persona gentilissima e d’ogni parte di castigata ed integerrima vita. Quivi, come assai meglio di me sapete, di tutta Lombardia e di Lamagna e d’altre parti vicine e lontane molta gente concorre per la salubrità di quell’acque, de le quali mirabilissimi effetti ogni volta che ordinatamente si beveno si sono veduti. Ed io tra gli altri ne posso render verissimo testimonio, che essendo dal noioso mal de le reni fieramente afflitto, voi me le faceste bere alcuni di qui in Verona, l’un giorno per l’altro mandando a Caldero a prender essa acqua. Il giovamento che ella mi fece, fu tale quale voi ed io desideravamo, perciò che di modo mi liberò da quei dolori che più non ho dapoi sentito pur una minima puntura, che prima non mi poteva chinar a terra né chinato senza gravi dolori levarmi. Stette il signor Cesare a’ detti bagni alquanti di, usando de l’onesta libertà la quale a chi beve quell’acque si concede, ricreandosi di brigata con quelli che ai bagni si ritrovavano. Venivano anche da le cittati circonvicine gentiluomini assai a visitarlo, i quali tutti esso signore lietamente riceveva e con ricca e sontuosa mensa onorava, ché conoscete bene come egli sa onorar cui ne l’animo gli cape che il vaglia. Si facevano vari e piacevoli giuochi, e chiunque più di trastullo pigliava in un giuoco che in un’altro, in quello si dava piacere. Ora ragionandosi un giorno dei casi fortunevoli che ne le cose de l’amore M. Bandello, Novelle. 24