Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/386: differenze tra le versioni
Xavier121: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione||{{Sc|novella xxvii}}|383}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
⚫ | |||
NOVELLA XXVII |
|||
⚫ | |||
383 |
|||
con i suoi stranamente abbigliato per non esser di leggero co¬ |
|||
⚫ | |||
⚫ | |||
sangue non ne uscisse, fece ciascuno cavalcare. Ginevra la bionda |
sangue non ne uscisse, fece ciascuno cavalcare. Ginevra la bionda |
||
amarissimamente piangeva e fieramente gridava. Onde uno di |
|||
quelli armati, che aveva una barbaccia nera con dui occhi |
quelli armati, che aveva una barbaccia nera con dui occhi stralunati che pareva il gran diavolo, se le fece innanzi con un |
||
lunati che pareva il gran diavolo, se le fece innanzi con un |
|||
pugnale in mano, e con una terribil voce le disse minacciando: |
pugnale in mano, e con una terribil voce le disse minacciando: |
||
— |
— Giuro a Dio, se tu gridi, che io ti segherò la gola. Taci, ché |
||
tu hai meglio che tu non meriti, ché si fa il tuo bene e non lo |
tu hai meglio che tu non meriti, ché si fa il tuo bene e non lo |
||
conosci. — E cavalcando pervennero ad una chiesetta fuor di |
conosci. — E cavalcando pervennero ad una chiesetta fuor di |
||
strada, ove |
strada, ove piú tosto che si puoté interrarono il morto e attesero a cavalcare. Erano quattro o cinque ore di giorno quando |
||
sero a cavalcare. Erano quattro o cinque ore di giorno quando |
|||
in certo boschetto vicino ad una villa si fermarono, e mandato |
in certo boschetto vicino ad una villa si fermarono, e mandato |
||
a la villa a pigliar da mangiar per loro e per i cavalli si |
a la villa a pigliar da mangiar per loro e per i cavalli si rifrescarono. |
||
Ginevra la bionda tuttavia piangendo nulla o poco mangiò, e non puoté mai conoscere chi fossero quelli che la conducevano. La notte albergavano in case lontane da le ville e |
|||
giò, e non puoté mai conoscere chi fossero quelli che la con¬ |
|||
ducevano. La notte albergavano in case lontane da le ville e |
|||
non permettevano che nessuno potesse parlare né a lei né a la |
non permettevano che nessuno potesse parlare né a lei né a la |
||
donzella, né anco al suo servidore. Ora, essendo una notte |
donzella, né anco al suo servidore. Ora, essendo una notte alloggiati in una picciola villa vicina a la grotta ove don Diego |
||
loggiati in una picciola villa vicina a la grotta ove don Diego |
|||
albergava circa sette miglia, il signor Roderico mandò un suo |
albergava circa sette miglia, il signor Roderico mandò un suo |
||
a don Diego, facendogli sapere quanto fatto s’era e che |
a don Diego, facendogli sapere quanto fatto s’era e che innanzi al desinare egli con la compagnia sarebbe lá. Erano |
||
nanzi al desinare egli con la compagnia sarebbe là. Erano |
|||
circa cinquanta giorni che il signor Roderico aveva lasciato il |
circa cinquanta giorni che il signor Roderico aveva lasciato il |
||
misero amante in qualche speranza di racquistar la grazia de la |
misero amante in qualche speranza di racquistar la grazia de la |
||
sua signora, il quale in questo tempo essendo vivuto assai bene |
sua signora, il quale in questo tempo essendo vivuto assai bene |
||
e con lieta compagnia |
e con lieta compagnia piú del consueto aveva in gran parte ricuperato il natural suo colore e quasi a la sua bellezza e vivacitá restituito esser si vedeva. Or quando egli dal mandato messo |
||
cuperato il naturai suo colore e quasi a la sua bellezza e viva¬ |
|||
cità restituito esser si vedeva. Or quando egli dal mandato messo |
|||
del suo amico intese le cose come erano seguite, stette buona |
del suo amico intese le cose come erano seguite, stette buona |
||
pezza attonito e quasi fuor di sé. Poi pensando che egli fra |
pezza attonito e quasi fuor di sé. Poi pensando che egli fra |
||
un’ora vederebbe colei che tanto amava, senti un riscaldamento |
un’ora vederebbe colei che tanto amava, senti un riscaldamento |
||
di sangue, un batter di core ed un sudor freddo per tutte le |
di sangue, un batter di core ed un sudor freddo per tutte le |
||
membra con mill’altri accidenti, di modo che luogo non |
membra con mill’altri accidenti, di modo che luogo non trovava né sapeva che farsi. Fra questo mezzo avvicinandosi il |
||
vava né sapeva che farsi. Fra questo mezzo avvicinandosi il |
Versione attuale delle 08:19, 28 nov 2017
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
novella xxvii | 383 |
con i suoi stranamente abbigliato per non esser di leggero conosciuti; e subito fatto porre il morto giovine suso il suo cavallo, ma prima con drappi turatoli i buchi de la gola a ciò che piú sangue non ne uscisse, fece ciascuno cavalcare. Ginevra la bionda amarissimamente piangeva e fieramente gridava. Onde uno di quelli armati, che aveva una barbaccia nera con dui occhi stralunati che pareva il gran diavolo, se le fece innanzi con un pugnale in mano, e con una terribil voce le disse minacciando: — Giuro a Dio, se tu gridi, che io ti segherò la gola. Taci, ché tu hai meglio che tu non meriti, ché si fa il tuo bene e non lo conosci. — E cavalcando pervennero ad una chiesetta fuor di strada, ove piú tosto che si puoté interrarono il morto e attesero a cavalcare. Erano quattro o cinque ore di giorno quando in certo boschetto vicino ad una villa si fermarono, e mandato a la villa a pigliar da mangiar per loro e per i cavalli si rifrescarono. Ginevra la bionda tuttavia piangendo nulla o poco mangiò, e non puoté mai conoscere chi fossero quelli che la conducevano. La notte albergavano in case lontane da le ville e non permettevano che nessuno potesse parlare né a lei né a la donzella, né anco al suo servidore. Ora, essendo una notte alloggiati in una picciola villa vicina a la grotta ove don Diego albergava circa sette miglia, il signor Roderico mandò un suo a don Diego, facendogli sapere quanto fatto s’era e che innanzi al desinare egli con la compagnia sarebbe lá. Erano circa cinquanta giorni che il signor Roderico aveva lasciato il misero amante in qualche speranza di racquistar la grazia de la sua signora, il quale in questo tempo essendo vivuto assai bene e con lieta compagnia piú del consueto aveva in gran parte ricuperato il natural suo colore e quasi a la sua bellezza e vivacitá restituito esser si vedeva. Or quando egli dal mandato messo del suo amico intese le cose come erano seguite, stette buona pezza attonito e quasi fuor di sé. Poi pensando che egli fra un’ora vederebbe colei che tanto amava, senti un riscaldamento di sangue, un batter di core ed un sudor freddo per tutte le membra con mill’altri accidenti, di modo che luogo non trovava né sapeva che farsi. Fra questo mezzo avvicinandosi il