Rime (Stampa)/Rime d'amore/XCVII: differenze tra le versioni

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<poem>
O gran valor d’un cavalier cortese,
d’aver portato fin in Francia il core
d’una giovane incauta, ch’Amore
a lo splendor de’ suoi begli occhi prese!
Almen m’aveste le promesse attese
di temprar con due versi il mio dolore,
mentre, signor, a procacciarvi onore
tutte le voglie avete ad una intese.
I’ ho pur letto ne l’antiche carte
che non ebber a sdegno i grandi eroi
parimente seguir Venere e Marte.
E del re, che seguite, udito ho poi
che queste cure altamente comparte
ond’è chiar dagli espèri ai lidi eoi.
</poem>

Versione delle 23:51, 8 dic 2017

Rime d'amore

XCVII

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Rime d'amore - XCVI Rime d'amore - XCVIII

[p. 56 modifica]

XCVII

Egli, in Francia, ha seco il cuore di lei; e non le scrive.

     O gran valor d’un cavalier cortese,
d’aver portato fin in Francia il core
d’una giovane incauta, ch’Amore
a lo splendor de’ suoi begli occhi prese!
     Almen m’aveste le promesse attese
di temprar con due versi il mio dolore,
mentre, signor, a procacciarvi onore
tutte le voglie avete ad una intese.
     I’ ho pur letto ne l’antiche carte
che non ebber a sdegno i grandi eroi
parimente seguir Venere e Marte.
     E del re, che seguite, udito ho poi
che queste cure altamente comparte,
ond’è chiar dagli espèri ai lidi eoi.