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re , vnicamenle reclamauano non douerfi comportare , che la Chiel'a di Trento , qual per il palî'ato lemprefiilibera,'hora ii ren- defl'eeriburariade Romani. Non effere eol'a eonueneuole, che gli Trentini confederati , 8: compagni delli Alem ani . rei'hfl'em ibigleltti ìRamani , con efligerc quelle nuoue, e: infoportabili
{{Pt|re|Imperatore}}, unitamente reclamavano non doversi comportare, che la Chiesa di Trento, qual per il passato sempre fù libera, hora si rendesse tributaria de Romani. Non essere cosa convenevole, che gli Trentini confederati, & compagni delli Alemani, restassero soggetti à Romani, con essigere quelle nuove, & insoportabili gabelle.


Spalleggiato Vldarico da tali fauci-i, intrepidamenre relifleua alle violenze del Cardinale,dilîendendo in quefia guifa la li berta della fu: Chiefa , di modo che non {olo conl'eruò il dominio in- riero , che da Giouanni Hinderbachio lito antecell'ore haueua ri- tenuto , ma ( il che molto lo refe fimnii: )in oltre relìitui alla {ua Città le Valli di Non , a: Sole , quali Poco auanri s’erano ribellare, 8: fuggezam all'Arciduca d'Auflria .
Spalleggiato Uldarico da tali favori, intrepidamente resisteva alle violenze del Cardinale, diffendendo in questa guisa la libertà della sua Chiesa, di modo che non solo conservò il dominio intiero, che da Giovanni Hinderbachio suo antecessore haveva ricevuto, ma (il che molto lo rese famoso) in oltre restituì alla sua Città le Valli di Non, & Sole, quali poco avanti s’erano ribellate, & suggetatte all’Arciduca d’Austria.


Fù questo Vescovo diligente in conservare, & recuperare tutte le cose, attinenti per antica consuetudine alla sua Città. Considerando più volte frà se stesso di quanto detrimenro fosse la perdita delle decime, & vedendo il caso quasi disperato, havendole usurpate l’Austriaco, non mancava ogni modo inventar vie, & modi, con quali le potesse havere, & redimerle, essendo quasi sempre occupato da similgianti pensieri.
Fù quello Vefcouo diligente in eoni'eruare , & reeuperaretutte lecofe, attinenti per antica confuerudine alla fu: cirri. Confi- derando più volle fi'à le flefl'odiquanto detrimenro fofl'e la per- ditadelle decime, 6: vedendo il caro uafi difperaro, hauendole vfurparel‘Auflriaco , non manca-u a ogni modo inuenmrvìe , B: modi, ennquall le oteflc hauere, G: redimerle, all'endo quafi fempre occupare da' imilgiann' penfieri. ll Territorio di Trento,e all'ai abbondante , 8: feraee de Metalli , oue incauano gli copiofi Monti , & la varia iollecimdine de mortali, nelle concauamre far- re,và ricercando con ognidiligenza la terra . Si eliein piùlunghi di quel difirerto vedrai incauarure di Rame, altroueOro ,ac AI. gente pelle dellavira humana, 8: deflmrionc vniuerlale de Re. gni , 6C Proui ncie , in altre parli di ferro nelle guerre , 6: vceilioni all'aipiù eililenriale, 6: nociuoalhumano genere, perièguiun. dofi,& euandofi con quello [cambieuolmenre le pro rie vite. 5c uono gli mortali le vene de Monti, penetrano leba evilcere dcfia nollra madre terra , 6: fisforzano nelle flefl'e fedi, 8: eauer. ne dell'Inferno cercare refori , 8: richezze, quali la natura afeofe, a: profondò inquelli orcuriantri .
{{Annotazione a lato|''Il Trentino Provincia ferace di metalli.''}}
Il Territorio di Trento, e assai abbondante, & ferace de Metalli, ove incavano gli copiosi Monti, & la varia sollecitudine de mortali, nelle concavature fatte, và ricercando con ogni diligenza la terra. Si che in più luoghi di quel distretto vedrai incavature di Rame, altrove Oro, & Argento peste della vita humana, & destrutione universale de Regni, & Provincie, in altre parti di ferro nelle guerre, & uccisioni assai più pestilentiale, & nocivo al humano genere, perseguitandosi, & levandosi con questo scambievolmente le proprie vite. Seguono gli mortali le vene de Monti, penetrano le basse viscere della nostra madre terra, & si sforzano nelle stesse sedi, & caverne dell’Inferno cercare tesori, & richezze, quali la natura ascose, & profondò in quelli oscuri antri.


Quelli donq ue che haueuano raggionedi poter cauare mena!- li, dal che ne riporrauano grol’li adagni, agauanoledecime alla Chiefa Trendna,qualil'Arci uead'AufE’ial'haueua ridotte in l'un vtile, 8c applicate al proprio diluierario . Qijndi Vldari- eo fi raìnaricaua grandemente, vedendo giornalmenee pregiudi- cato alla fuaChiefa, che di quando in uando gli era leuau qual- che ragione, 6c che mai fireopriua vn ne di inemare, a impo- uerire la Propria Cina . La doue giudicò ell'er neocllario impie-
Quelli donque che havevano raggione di poter cavare mettalli, dal che ne riportavano grossi guadagni, pagavano le decime alla Chiesa Trentina, quali l’Arciduca d’Austria l’haveva ridotte in suo utile, & applicate al proprio di lui erario. Quindi Uldarico si ramaricava grandemente, vedendo giornalmente pregiudicato alla sua Chiesa, che di quando in quando gli era levata qualche ragione, & che mai si scopriva un fine di snervare, & impoverire la propria Città. La dove giudicò esser necessario {{Pt|impie-|}}
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