Pagina:Vivanti - Sorella di Messalina.djvu/134: differenze tra le versioni

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chè soffrire?

Varcato il ponte, Alberto sostò.
Varcato il ponte, Alberto sostò.

Alla sua sinistra, ecco, si ergeva, vagamente illuminata, la tettoia della stazione...
Alla sua sinistra, ecco, si ergeva, vagamente illuminata, la tettoia della stazione...

Allora egli volse a destra, affrettando il passo.
Allora egli volse a destra, affrettando il passo.



Correva adesso. Un trillìo gli percorreva le membra, quell'acuto trillìo che precede la vietata gioia, quel trillìo sottile che accompagna la rinuncia allo sforzo, il soccombere alla tentazione, e la certezza dell'imminente piacere.

Correva adesso. Un trillìo gli percorreva le membra, quell’acuto trillìo che precede la vietata gioia, quel trillìo sottile che accompagna la rinuncia allo sforzo, il soccombere alla tentazione, e la certezza dell’imminente piacere.

Ecco il viale silente... ecco la casa. Con mano tremante il giovane trasse di tasca la chiave del portone.
Ecco il viale silente... ecco la casa. Con mano tremante il giovane trasse di tasca la chiave del portone.

La serratura stridette; la porta cigolando s'aprì... E si richiuse.
La serratura stridette; la porta cigolando s’aprì... E si richiuse.
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Versione attuale delle 11:51, 11 mar 2018

130 annie vivanti


Varcato il ponte, Alberto sostò.

Alla sua sinistra, ecco, si ergeva, vagamente illuminata, la tettoia della stazione...

Allora egli volse a destra, affrettando il passo.


Correva adesso. Un trillìo gli percorreva le membra, quell’acuto trillìo che precede la vietata gioia, quel trillìo sottile che accompagna la rinuncia allo sforzo, il soccombere alla tentazione, e la certezza dell’imminente piacere.

Ecco il viale silente... ecco la casa. Con mano tremante il giovane trasse di tasca la chiave del portone.

La serratura stridette; la porta cigolando s’aprì... E si richiuse.