Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/15: differenze tra le versioni

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cava con la bambola, oppure, se il tempo lo permet¬
{{Pt|cava|cava}} con la bambola, oppure, se il tempo lo permetteva, veniva nel campo a divertirsi con noialtri pulcini; io, come dissi, ero il suo prediletto, e non c’era giorno in cui non mi regalasse qualche coserella: quando un pinolo, un po’ di pane o un seme.
teva, veniva nel campo a divertirsi con noialtri pul¬
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cini; io, come dissi, ero il suo prediletto, e non c’era
Ed era buona con tutti ugualmente; se picchiava alla porta qualche poverello, si sarebbe levato il pan di bocca per non lo rimandar via scontento: e spesso e volentieri l’ho vista divider la sua merendina con delle povere bambine, che non avevano da sdigiunarsi.
giorno in cui non mi regalasse qualche coserella:

quando un pinolo, un po’ di pane o un seme.
Le cose, come vedete, ragazzi miei, non potevano andar di meglio; ero in mezzo a bonissima gente, che mi voleva tutto il suo bene; non mi mancava nulla, ed io poteva chiamarmi addirittura il più felice tra i pulcini.
Ed era buona con tutti ugualmente; se picchiava

alla porta qualche poverello, si sarebbe levato il pan
E buon per me, se mi fossi sempre contentato di quella vita, e mi fossi mantenuto buono e obbediente! Lo ripeto: ho avuto moltissimi dispiaceri, ma devo però convenire che la maggior parte me li son procacciati da me medesimo, con le mie imprudenze.
di bocca per non lo rimandar via scontento : e spesso
e volentieri l’ho vista divider la sua merendina con
delle povere bambine, che non avevano da sdigiunarsi.
Le cose, come vedete, ragazzi miei, non potevano
andar di meglio; ero in mezzo a bonissima gente,
che mi voleva tutto il suo bene; non mi mancava
nulla, ed io poteva chiamarmi addirittura il più fe¬
lice tra i pulcini.
E buon per me, se mi fossi sempre contentato di
quella vita, e mi fossi mantenuto buono e obbediente!
Lo ripeto: ho avuto moltissimi dispiaceri, ma devo
però convenire che la maggior parte me li son pro¬
cacciati da me medesimo, con le mie imprudenze.
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Versione delle 14:27, 14 mar 2018


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cava con la bambola, oppure, se il tempo lo permetteva, veniva nel campo a divertirsi con noialtri pulcini; io, come dissi, ero il suo prediletto, e non c’era giorno in cui non mi regalasse qualche coserella: quando un pinolo, un po’ di pane o un seme.

Ed era buona con tutti ugualmente; se picchiava alla porta qualche poverello, si sarebbe levato il pan di bocca per non lo rimandar via scontento: e spesso e volentieri l’ho vista divider la sua merendina con delle povere bambine, che non avevano da sdigiunarsi.

Le cose, come vedete, ragazzi miei, non potevano andar di meglio; ero in mezzo a bonissima gente, che mi voleva tutto il suo bene; non mi mancava nulla, ed io poteva chiamarmi addirittura il più felice tra i pulcini.

E buon per me, se mi fossi sempre contentato di quella vita, e mi fossi mantenuto buono e obbediente! Lo ripeto: ho avuto moltissimi dispiaceri, ma devo però convenire che la maggior parte me li son procacciati da me medesimo, con le mie imprudenze.