Pagina:Albertazzi - Il diavolo nell'ampolla, 1918.djvu/90: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
 
Utoutouto (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:


complessiva. Ecco: due compagni caduti. L’uno si contrae muto, livido nell’agonia breve; l’altro, un soldato eroico, con uno sguardo ancor vivo e già estraneo, geme come un ragazzo:“Mamma mia!„. E di sè Baredi risentiva la soavità dell’istante in cui, venendo meno, aveva creduto essere sottratto dalla morte allo strazio delle sue povere carni dilacerate.
complessiva. Ecco: due compagni caduti. L’uno si contrae muto, livido nell’agonia breve; l’altro, un soldato eroico, con uno sguardo ancor vivo e già estraneo, geme come un ragazzo: “Mamma mia!„. E di sè Baredi risentiva la soavità dell’istante in cui, venendo meno, aveva creduto essere sottratto dalla morte allo strazio delle sue povere carni dilacerate.


Ma dall’alta lontananza di questi ricordi chi, che cosa, lo riabbatteva a un tratto nella realtà penosa? Perchè si sovveniva amaramente di questa o quella donna più non amata e ne scorgeva, in una simulazione di pietà, un segreto sarcasmo, o, peggio, la ripugnanza? Perchè gliene ricorrevano alle labbra le parole: “Come sei bello!„; e le ripeteva forte queste parole, e guardandosi talvolta nello specchio sorrideva?
Ma dall’alta lontananza di questi ricordi chi, che cosa, lo riabbatteva a un tratto nella realtà penosa? Perchè si sovveniva amaramente di questa o quella donna più non amata e ne scorgeva, in una simulazione di pietà, un segreto sarcasmo, o, peggio, la ripugnanza? Perchè gliene ricorrevano alle labbra le parole: “Come sei bello!„; e le ripeteva forte queste parole, e guardandosi talvolta nello specchio sorrideva? Per convincersi che non doveva, non poteva più sorridere! Nel volto deturpato il più lieve sorriso gli sembrava tracciasse un’atroce smorfia.
Per convincersi che non doveva, non poteva più sorridere! Nel volto deturpato il più lieve sorriso gli sembrava tracciasse un’atroce smorfia.
{{FI|file = Albertazzi - Il diavolo nell'ampolla, 1918 (page 16 crop).jpg| width = 15px| float = center| margin-top=2em| margin-bottom=2em }}
{{FI|file = Albertazzi - Il diavolo nell'ampolla, 1918 (page 16 crop).jpg| width = 15px| float = center| margin-top=2em| margin-bottom=2em }}



Versione attuale delle 11:38, 3 apr 2018

82 il diavolo nell'ampolla


complessiva. Ecco: due compagni caduti. L’uno si contrae muto, livido nell’agonia breve; l’altro, un soldato eroico, con uno sguardo ancor vivo e già estraneo, geme come un ragazzo: “Mamma mia!„. E di sè Baredi risentiva la soavità dell’istante in cui, venendo meno, aveva creduto essere sottratto dalla morte allo strazio delle sue povere carni dilacerate.

Ma dall’alta lontananza di questi ricordi chi, che cosa, lo riabbatteva a un tratto nella realtà penosa? Perchè si sovveniva amaramente di questa o quella donna più non amata e ne scorgeva, in una simulazione di pietà, un segreto sarcasmo, o, peggio, la ripugnanza? Perchè gliene ricorrevano alle labbra le parole: “Come sei bello!„; e le ripeteva forte queste parole, e guardandosi talvolta nello specchio sorrideva? Per convincersi che non doveva, non poteva più sorridere! Nel volto deturpato il più lieve sorriso gli sembrava tracciasse un’atroce smorfia.

Finalmente una notte sentì un usignolo, che nel boschetto di altee e di lauri s’inebriava del suo canto; e il giorno dopo il sole fu padrone di tutto il cielo.

Baredi fece quel giorno i primi passi senza