Rime (Guittone d'Arezzo)/Ahi Deo, chi vidde mai tal malatia: differenze tra le versioni

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|NomeCognome= Guittone d'Arezzo
|Nome e cognome dell'autore=Guittone d'Arezzo
|Titolo=Rime (Guittone d'Arezzo)
|TitoloOpera= Ahi Deo, chi vidde mai tal malatia
|Iniziale del titolo=A
|NomePaginaOpera= Ahi Deo, chi vidde mai tal malatia
|Nome della pagina principale=Rime (Guittone d'Arezzo)
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<poem>
<poem>

Versione delle 12:54, 10 mar 2008

 
     Ahi Deo, chi vidde mai tal malatia
di quella che sorpreso hame lo core?
ché la cosa ch'altrui par venen sia
4è sola medicina al meo dolore,
     cioè l'amor, ch'ogni om ch'el signoria
guaimenta e dice che per lui si more,
e pur se pena di trovare via
8como de sé islocar possa lo core.
     Ed eo pur peno di condurlo a mene
e di venir de sua corte servente
11perché disio ciò più ch'altro bene.
     Ma pur languisco, lasso, e mor' sovente,
dapoi ch'ello di me cura non tene:
14adonque guarrea me l'altrui nocente.

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