Rime (Guittone d'Arezzo)/Fera ventura è quella che m'avvene: differenze tra le versioni

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{{Intestazione Duecento
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|NomeCognome= Guittone d'Arezzo
|Nome e cognome dell'autore=Guittone d'Arezzo
|Titolo=Rime (Guittone d'Arezzo)
|TitoloOpera= Fera ventura è quella che m'avvene
|Iniziale del titolo=F
|NomePaginaOpera= Fera ventura è quella che m'avvene
|Nome della pagina principale=Rime (Guittone d'Arezzo)
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|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=Fera ventura è quella che m'avvene
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|Secolo di pubblicazione=XIII secolo
|Il testo è una traduzione?=no
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Versione delle 13:11, 10 mar 2008

 
     Fera ventura è quella che m'avvene,
ch'altri fa 'l male ed eo ne son colpato,
e faccio l'orma ov'eo non pongo el piene:
4nel loco, ov'io non vo, sì son trovato;
     pur mal m'incontra adoperando el bene,
e porto pena de l'altrui peccato.
Solo una cosa è quel che mi sostene
8di ciò ch'io ne son quasi consumato:
     che la menzogna passa tostamente
e la fermezza rimane in suo stato,
11e questo aggio veduto certamente.
     Però, madonna, aggimi per scusato,
ché 'nverso voi non feci falso nente,
14ché 'n verità non l'avre' pur pensato.

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