Pagina:Il Baretti - Anno III, n. 1, Torino, 1926.djvu/6: differenze tra le versioni
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Misticismo antroposofico La recheranno i venti impetuosi in tutte le perii del mondo candido... |
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IL BÀRETTI |
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Si arma di tuono, di tempesta, di fuoco, di folgoro, di arcobaleno; 8’è armata e a’è allargata, e ha colpito, e 8’è rovesciata in lacrima gigante, in torrenzial pioggia, della terra sul petto ampio. |
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Misticismo antroposofico |
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La recheranno |
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E dall’alto dei cieli occhieggia il solicello; ■’è abbeverata d’acqua la terra a sazietà. |
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i venti impetuosi |
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in tutte le perii |
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Ai campi, ai giardini verdi la gente dol contado non cessa di guardare. |
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del mondo candido... |
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Si arma |
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La gente del contado la divina grazia attendeva con trepidanza e oon preghiera. |
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di tuono, di tempesta, |
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di fuoco, di folgoro, |
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Insieme con la primavera si risvegliano i loro intimi pensieri pacifici. |
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di arcobaleno; |
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8’è armata |
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e a’è allargata, |
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e ha colpito, |
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e 8’è rovesciata |
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in lacrima gigante, |
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in torrenzial pioggia, |
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della terra sul petto |
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ampio. |
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E dall’alto dei cieli |
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occhieggia il solicello; |
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■’è abbeverata d’acqua |
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la terra a sazietà. |
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Ai campi, ai giardini |
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verdi |
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la gente dol contado |
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non cessa di guardare. |
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La gente del contado |
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la divina grazia |
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attendeva con trepidanza |
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e oon preghiera. |
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Insieme con la primavera |
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si risvegliano |
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i loro intimi |
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pensieri pacifici. |
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Pensiero primo: |
Pensiero primo: |
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il grano dalla madia |
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versare nei socchi, |
il grano dalla madia versare nei socchi, apprestare i carri. |
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apprestare i carri. |
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Ed il Beoondo loro |
Ed il Beoondo loro penaieruccio fu: |
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penaieruccio fu: |
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dal villaggio coi carri |
dal villaggio coi carri per tempo partire. |
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per tempo partire. |
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Il terzo pensioruceio |
Il terzo pensioruceio corno pensarono, a Dio Signore dissero una preghiera. |
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corno pensarono, |
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Appena giorno per i campi tutti coi carri si sparsero, e si misero a passeggiare l’uno dietro l’altra, col cavo della mano pieno a sparpagliare il grano, e avanti ad arare la terra con gli aratri, poi con la curva sochà (1) a risol caro, dell’erpice col dente a pettinare... |
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a Dio Signore |
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dissero una preghiera. |
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Ora andrò a guardare, ad ammirare quel che mandò il Signore per le fatiche agli uomini. |
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Appena giorno per i campi |
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tutti coi carri si sparsero, |
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Più alta della cintola la segale granita sonnecchia con la spiga quasi fino a terra; come un’ospite di Dio, da tutte le parti al giorno lieto sorride; il venticello per essa fluttua e luccica, in aurea onda si sperdo correndo... |
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e si misero a passeggiare |
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l’uno dietro l’altra, |
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Gli uomini a famiglie si sou messi a mietere, a falciare alla radice la segale alta. |
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col cavo della mano pieno |
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a sparpagliare il grano, |
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In fa8tella frequenti i covoni son composti; dei carri tutta notte cigola la musica. |
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e avanti ad arare |
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la terra con gli aratri, |
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8ulle aie, dovunque, oome principesse, lo biche comodamente siedono, su levate le teste. |
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poi con la curva sochà (1) |
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a risol caro, |
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Vede il solicello che la mietitura è finita: |
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dell’erpice col dente |
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a pettinare... |
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più freddo esso cammina verso l’autunno; ma arde il cero dol campagnolo avanti all’icona della Divina Madre. |
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Ora andrò a guardare, |
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ad ammirare |
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quel che mandò il Signore |
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per le fatiche agli uomini. |
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Più alta della cintola |
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la segale granita |
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sonnecchia con la spiga |
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quasi fino a terra; |
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come un’ospite di Dio, |
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da tutte le parti |
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al giorno lieto |
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sorride; |
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il venticello per essa |
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fluttua e luccica, |
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in aurea onda |
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si sperdo correndo... |
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Gli uomini a famiglie |
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si sou messi a mietere, |
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a falciare alla radice |
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la segale alta. |
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In fa8tella frequenti |
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i covoni son composti; |
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dei carri tutta notte |
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cigola la musica. |
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8ulle aie, dovunque, |
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oome principesse, lo biche |
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comodamente siedono, |
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su levate le teste. |
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Vede il solicello |
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che la mietitura è finita: |
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più freddo esso |
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cammina verso l’autunno; |
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ma arde il cero |
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dol campagnolo |
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avanti all’icona |
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della Divina Madre. |
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(1) Aratro primitivo dalla Grande Russia. |
(1) Aratro primitivo dalla Grande Russia. |
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Le Edizioni del BARETTJ |
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Le Edizioni del BARETTJ TORINO A. A NI AS r»;: Sara ItHa* (romanzo) L. 10,— o Vita <li Uriti ni (romanzo)» 10,— R. Franchi: La Mancherà (romanzo) «5,— !.. Pionato: ’ Pietre» 5,— P. Soi.*ni: La Piccioncino • 8,— C. Suckkrt: Italia barbara» 7,— Per j-apioni amministrative l’indirizzo Le Udizioni del Bit etti restii per tutto il mese di gennaio: |
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TORINO |
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A. A NI AS r»;: Sara ItHa* (romanzo) L. 10,— |
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Via.XX Settembre, 60 - TORINO L. Cappaugi.li: l.’firtr uri tumulo spirituale, Tre saggi oomo introduzione a uuu conoscenza cosmica spirituale dell’arte. Faenza 1925. |
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o Vita <li Uriti ni (romanzo)» 10,— |
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R. Franchi: La Mancherà (romanzo) «5,— !.. Pionato: ’ Pietre» 5,— |
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A. Onofiii:.V»/«ro riimsi’hnrnto come urte dell’io, Bari Laterza 1925. |
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P. Soi.*ni: La Piccioncino • 8,— |
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C. Suckkrt: Italia barbara» 7,— |
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Intellettualisticamente parlando, l’idealismo filosofico dol11 Hegel c in pieno accettato dal Caffarclli che non ne fa mist ro. |
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Per j-apioni amministrative l’indirizzo Le Udizioni |
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del Bit etti restii per tutto il mese di gennaio: |
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Solo, dichiara di non fermarsi ad esso, ma di trascenderlo, con una visione integrale e viva della vita. |
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Via.XX Settembre, 60 - TORINO |
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L. Cappaugi.li: l.’firtr uri tumulo spirituale, |
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La tesi, l’antitesi c il divenire non restano concetti astratti e meri, ma assumono la panteistica fisionomia di Enti viventi ed agenti nell’ambito della storia umana c cosmica, della qualo sono j plasmatori e i motori. |
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Tre saggi oomo introduzione a uuu conoscenza |
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cosmica spirituale dell’arte. Faenza 1925. |
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Tali Enti sono chiamati dal CafTarelli Impulsi Fontali, e distinti con nomi presi dalla nomenclatura iniziai ico-gnostica: An mano, Lucifero, Cristo. |
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A. Onofiii:.V»/«ro riimsi’hnrnto come urte |
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dell’io, Bari Laterza 1925. |
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Citeriormente affidandoci all’analisi intollet* lottuastica. potremmo aggiungere che il Caffarolli dall’Hegcl non accetta solamente la dialettica, ma anche la filosofia della Moria, almeno di essa quando gli ricuce utile p l’drammatizzar© lo azioni umane con un sistema che dell’evoluzione si valga © alla aiutasi comprensiva c totale pervenga. |
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Intellettualisticamente parlando, l’idealismo |
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filosofico doli1 Hegel c in pieno accettato dal |
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In quanto ovoluzionista non disdegna nemmeno l’insegnamento dell’Haeckel, dal quale però accetta solo l’idea, rigettando le conchi usioni a cui il celebre naturalista tedesco ò giunto. |
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Caffarclli che non ne fa mist ro. |
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Solo, dichiara di non fermarsi ad esso, ma |
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Parrebbe inoltro che il oonoetto informatore di questo aspetto del ponsicro càffarelliano fosso la «foratola ideale» del Gioberti, so non si sapesse che il Caffarclli è uno studioso non soltanto del Gioberti, del Bergson e di Plotino, nonché un seguace dell’nntropcaofo germanico recentemente morto, il doti. Rudolf Steiner, che a Dornoch! (Svizzera) ha fondato un’Università di studi religiosi, denominata «Gcetheamun». |
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di trascenderlo, con una visione integrale e |
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viva della vita. |
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Guardato da questo luto il pensatore-filosofo si confonde col mistico: corno per il uno Maestro, anche per Caffarclli Hegel ò stato l’introduttore agli studi iniziatici. |
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La tesi, l’antitesi c il divenire non restano |
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concetti astratti e meri, ma assumono la panteistica |
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Abbiamo già visto come il Caffarclli personalizzi i tre aspetti della dialettica; è soltanto necessario vedere in qual modo fa agiro questi Enti di natura Cromica., per ulteriormente chiarirò l’uso che della filosofìa della storia fa. |
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fisionomia di Enti viventi ed agenti |
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nell’ambito della storia umana c cosmica, della |
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Agli inizi la Terra non esisteva come mondo a sé stanto, ma consisteva conglobata a quegli altri mondi cho mercè l’opera degli Spiriti della separazione, si sono graduatamente separati dal nostro, per assumer© destini e forme distinte cd autonomo. |
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qualo sono j plasmatori e i motori. |
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Tali Enti sono chiamati dal CafTarelli Impulsi |
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Codesta ©epurazione dhc fu guardata oomo opera di cosmica collera c di divina ribellione, fu data dallo varie religioni raffigurata in vari miti, che la scienza iniziatica indica c spiega. |
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Fontali, e distinti con nomi presi dalla |
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nomenclatura iniziai ico-gnostica: An mano, Lucifero, |
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Non è necessario soffermarsi su di essi, occorre invece stare attenti al moto involutivo che il Caffarolli dice di ravvisare nella cosmostoria della Terra e nella storia doll’uman genere, poiché tale concetto di moto è uno dei cardini del quo sistema di pensiero. |
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Cristo. |
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Citeriormente affidandoci all’analisi intollet* |
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Secondo il quale la Terra attraverso tre fasi involutive, ò arrivata all’attuale solidità, che non è comunque definitiva, giacché ooll’avvenimento del Golgotha, vale a dire coll’entrata in azione dell’impulso Cristo nella vita della Terra, quest’ulti ma, abbandonato il meridiano dell’epoca pre-cristica. ha ripreso il cammino in senso evolutivo verso la riconquista del Terrestre Paradiso che non è più nel passato e in alto, ma nell’avvenire o in neri. |
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lottuastica. potremmo aggiungere che il Caffarolli |
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dall’Hegcl non accetta solamente la dialettica, |
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Cristo sta così, quale separatore, quale dinamis e quale giudice, in mezzo a due epocho cosmostorioh© della Terra (cicli) che diverrà perciò Suo spaciale campo di lavoro e Suo corpo. |
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ma anche la filosofia della Moria, almeno |
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di essa quando gli ricuce utile p r drammatizzar© |
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Identica e parallela a tale coomostoria svolgesi la storia antropologica dell’umanità la quale, dall’eteroa innocenza indiana, mediante l’Iran e mediante l’Egitto, involvo verso una sempre maggior solidificazione dol corpo fisico umano; involuzione cho va congiunta ad una sempre più amorosa attenzione dell’uomo alla Terra; fino a giungere all’apice di tal© stato.di fatto e d’animo colla civiltà pagana, che nell’orologio della cosmostoria segna il solare mezzogiorno. |
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lo azioni umane con un sistema che |
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dell’evoluzione si valga © alla aiutasi comprensiva |
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Fermarsi a tal punto non era d’altronde dato, ma riprenderò con rinnovato qpirito il cammino evolutivo era necessario dalla morto evocando le passate esperienze e civiltà, cho devono dall’uomo essere rivissute e rifatte, ma in senso evolutivo e mediante l’impulso del Cristo. |
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c totale pervenga. |
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In quanto ovoluzionista non disdegna nemmeno |
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Collo Steiner c cogli autroposofl il Caffarclli vede in S. Franctoco il nuovo fanciullo cristico clic con nuovi occhi; vede la Natura redenta dalla collera nriinanica. come nell’epoca della sua nascita pone l’inizio del nuovo ciclo evolutivo: |
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l’insegnamento dell’Haeckel, dal quale |
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però accetta solo l’idea, rigettando le conchi usioni |
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a cui il celebre naturalista tedesco ò |
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giunto. |
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Parrebbe inoltro che il oonoetto informatore |
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di questo aspetto del ponsicro càffarelliano fosso |
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la «foratola ideale» del Gioberti, so non si sapesse |
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che il Caffarclli è uno studioso non soltanto |
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del Gioberti, del Bergson e di Plotino, |
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nonché un seguace dell’nntropcaofo germanico |
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recentemente morto, il doti. Rudolf Steiner, |
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che a Dornoch! (Svizzera) ha fondato un’Università |
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di studi religiosi, denominata «Gcetheamun». |
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Guardato da questo luto il pensatore-filosofo |
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si confonde col mistico: corno per il uno Maestro, |
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anche per Caffarclli Hegel ò stato l’introduttore |
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agli studi iniziatici. |
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Abbiamo già visto come il Caffarclli personalizzi |
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i tre aspetti della dialettica; è soltanto |
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necessario vedere in qual modo fa agiro questi |
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Enti di natura Cromica., per ulteriormente |
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chiarirò l’uso che della filosofìa della storia fa. |
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Agli inizi la Terra non esisteva come mondo |
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a sé stanto, ma consisteva conglobata a quegli |
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altri mondi cho mercè l’opera degli Spiriti della |
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separazione, si sono graduatamente separati dal |
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nostro, per assumer© destini e forme distinte |
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cd autonomo. |
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Codesta ©epurazione dhc fu guardata oomo |
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opera di cosmica collera c di divina ribellione, |
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fu data dallo varie religioni raffigurata in vari |
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miti, che la scienza iniziatica indica c spiega. |
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Non è necessario soffermarsi su di essi, occorre |
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invece stare attenti al moto involutivo |
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che il Caffarolli dice di ravvisare nella cosmostoria |
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della Terra e nella storia doll’uman genere, |
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poiché tale concetto di moto è uno dei |
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cardini del quo sistema di pensiero. |
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Secondo il quale la Terra attraverso tre fasi |
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involutive, ò arrivata all’attuale solidità, che |
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non è comunque definitiva, giacché ooll’avvenimento |
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del Golgotha, vale a dire coll’entrata |
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in azione dell’impulso Cristo nella vita della |
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Terra, quest’ulti ma, abbandonato il meridiano |
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dell’epoca pre-cristica. ha ripreso il cammino |
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in senso evolutivo verso la riconquista del Terrestre |
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Paradiso che non è più nel passato e in |
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alto, ma nell’avvenire o in neri. |
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Cristo sta così, quale separatore, quale dinamis |
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e quale giudice, in mezzo a due epocho |
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cosmostorioh© della Terra (cicli) che diverrà |
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perciò Suo spaciale campo di lavoro e Suo corpo. |
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Identica e parallela a tale coomostoria svolgesi |
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la storia antropologica dell’umanità la |
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quale, dall’eteroa innocenza indiana, mediante |
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l’Iran e mediante l’Egitto, involvo verso una |
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sempre maggior solidificazione dol corpo fisico |
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umano; involuzione cho va congiunta ad una |
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sempre più amorosa attenzione dell’uomo alla |
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Terra; fino a giungere all’apice di tal© stato.di fatto e d’animo colla civiltà pagana, che |
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nell’orologio della cosmostoria segna il solare |
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mezzogiorno. |
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Fermarsi a tal punto non era d’altronde |
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dato, ma riprenderò con rinnovato qpirito il |
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cammino evolutivo era necessario dalla morto |
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evocando le passate esperienze e civiltà, cho |
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devono dall’uomo essere rivissute e rifatte, ma |
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in senso evolutivo e mediante l’impulso del |
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Cristo. |
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Collo Steiner c cogli autroposofl il Caffarclli |
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vede in S. Franctoco il nuovo fanciullo cristico |
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clic con nuovi occhi; vede la Natura redenta |
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dalla collera nriinanica. come nell’epoca della |
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sua nascita pone l’inizio del nuovo ciclo evolutivo: |
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la reincarnazione, cioè, deH’epocft indiana. |
la reincarnazione, cioè, deH’epocft indiana. |
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permeata però o trasformata dall’Impulso |
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permeata però o trasformata dall’Impulso Cristico. |
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Cristico. |
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Sotto tale aspetto guardando la storia, come |
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Sotto tale aspetto guardando la storia, come agenbi dell’Impulso Cristico c quali dei separatori sono stimati Michelangelo o Lutero, il primo per avero separati elementi di natura inferiore (del passato, statici e pagani), da elementi di natura ©u pori ore (dall’avveiórc, mobili © di natura eristica), il secondo per avere separato lo Spirilo che nella Naziono Germanica s’è incarnato, dagli arimanici legami della Chiesa Romana; ritenendoli poi entrambi essenzialmente preparatori di individuali destini o forme, nei quali ri esprimi*, (’anzidetto Impulso. |
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agenbi dell’Impulso Cristico c quali dei separatori |
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sono stimati Michelangelo o Lutero, il |
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In questo siete ma i fatti hanno eac’.usivameuto un valore indicativo-evocativo, non propriamente di simbolo, ma di geroglifico, qualora tale rapporto conservino. |
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primo per avero separati elementi di natura |
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inferiore (del passato, statici e pagani), da |
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Qualcosa del genere aveva scritto Mallarmé in fatto di poesia, ma non bisogna dimenticare che il Mallarmé era un Platonico; che è quanto dire, un contemplatore di un mondo dall’eterno definitivo nella sua marmorea estaticità. |
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elementi di natura ©u pori ore (dall’avveiórc, |
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mobili © di natura eristica), il secondo per |
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Poiché aH’iufuori di queste sovrumane © trauceudcnti realtà, una seconda esterna realtà non può essere dnta, il mondo empirico, quello che co= nostri occhi di carne guardiamo e coi nostri desideri appetiamo, non può esistere che corno illusioni: (Maja), e formare quelle che la Bibbia denomina «tenebre esteriori», mentre la realtà vera ò quella dota dal pensiero non appetibile, disinteressato ed amoroso. |
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avere separato lo Spirilo che nella Naziono |
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Germanica s’è incarnato, dagli arimanici legami |
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Sopra questa dk’tinzionr il Caffarelli giustamente insisto, identificando con questa seconda roaltà il materiale animico sottile del lavoro artistico. |
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della Chiesa Romana; ritenendoli poi |
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entrambi essenzialmente preparatori di individuali |
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Qui basti dire che il Caffarelli ritiene che le cose abbiano due faccie e perciò due Nomi: |
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destini o forme, nei quali ri esprimi*, |
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(’anzidetto Impulso. |
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chiamando l’uno «il Nomo Economico» e l’altro «il Nome Amoroso*. |
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In questo siete ma i fatti hanno eac’.usivameuto |
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un valore indicativo-evocativo, non propriamente |
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Gli uomini comuni, i quali vivono nolle «tenebre esteriori», conoscono solo il primo; gli nitri uomini non comuni, cioè gli artisti, i pensatori, i santi o tutti quelli che meritano il nome di «uomini vivi», conoscono principalmente il secondo, c di quello si valgono. |
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di simbolo, ma di geroglifico, qualora |
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tale rapporto conservino. |
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La loro azione è pertanto improntata a sentimenti di amorosa attenzione, e sbocca in resultati di evoluzione c di redenzione, in quanto 10 cos: innalzano alla purezza dell’Amore, cioè ai Cristo; mentre l’azione degli uomini comuni che lo cose appetiscono con arimanici sentimenti di cupidigia, lo cose stcos? cristallizzano nella loro attuale forme*, anzi, conio dice Wagner, dal qualo il Caffarclli accetta il concetto e la parola. |
|||
Qualcosa del genere aveva scritto Mallarmé |
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in fatto di poesia, ma non bisogna dimenticare |
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che il Mallarmé era un Platonico; che è quanto |
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dire, un contemplatore di un mondo dall’eterno |
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definitivo nella sua marmorea estaticità. |
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Poiché aH’iufuori di queste sovrumane © trauceudcnti |
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realtà, una seconda esterna realtà |
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non può essere dnta, il mondo empirico, quello |
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che co= nostri occhi di carne guardiamo e coi |
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nostri desideri appetiamo, non può esistere che |
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corno illusioni: (Maja), e formare quelle che |
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la Bibbia denomina «tenebre esteriori», mentre |
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la realtà vera ò quella dota dal pensiero non |
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appetibile, disinteressato ed amoroso. |
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Sopra questa dk’tinzionr il Caffarelli giustamente |
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insisto, identificando con questa seconda |
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roaltà il materiale animico sottile del lavoro |
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artistico. |
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Qui basti dire che il Caffarelli ritiene che |
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le cose abbiano due faccie e perciò due Nomi: |
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chiamando l’uno «il Nomo Economico» e l’altro |
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«il Nome Amoroso*. |
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Gli uomini comuni, i quali vivono nolle «tenebre |
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esteriori», conoscono solo il primo; gli |
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nitri uomini non comuni, cioè gli artisti, i |
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pensatori, i santi o tutti quelli che meritano |
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il nome di «uomini vivi», conoscono principalmente |
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il secondo, c di quello si valgono. |
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La loro azione è pertanto improntata a sentimenti |
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di amorosa attenzione, e sbocca in resultati |
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di evoluzione c di redenzione, in quanto |
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10 cos: innalzano alla purezza dell’Amore, cioè |
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ai Cristo; mentre l’azione degli uomini comuni |
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che lo cose appetiscono con arimanici sentimenti |
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di cupidigia, lo cose stcos? cristallizzano nella |
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loro attuale forme*, anzi, conio dice Wagner, dal |
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qualo il Caffarclli accetta il concetto e la parola. |
|||
lo «incantano». |
lo «incantano». |
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In questo carattere, di dinamis o d’amore |
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In questo carattere, di dinamis o d’amore ravvisa il Caffarelli la luciforo-cristica redentrice funzione dell’arte, che ridiventa iniziativa e gerofantica: cioè a dire, mistica c religion Sotto tale aspetto sono guardate le grandi figuro della letteratura mondiale; l’hidalgo don Chisciotte e lil Principe Amleto, il Mosè di Michelangelo «d il. goethiano Faust, o i vari movimouti, dal romantico al futurista, òhe vengono ragguagliati all’ora cosmcotorica della qualo sono sintetica espressione e parte. |
|||
ravvisa il Caffarelli la luciforo-cristica redentrice |
|||
funzione dell’arte, che ridiventa iniziativa |
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La storia assumo Botto il suo sguardo una particolare vibrazione, diventa armonica e musicale. |
|||
e gerofantica: cioè a dire, mistica c religion |
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Sotto tale aspetto sono guardate le grandi |
|||
In ciò il Caffarelli è artista e rivela la sua vocazione. |
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figuro della letteratura mondiale; l’hidalgo don |
|||
Chisciotte e lil Principe Amleto, il Mosè di |
|||
Tu confronto ai ncom’stici italiani (che rappresentano un patologico stato d’animo di guerra è un conglomerato di pascoliamo, di rousseauniancsimo, di tolstoismo e d’anarchismo contingente sentimentale. Reazione ad una con tingente situazione storica di un gruppo di anime stanche o crepuscolari, il misticismo antropoeofico dol Caffarelli © dell’Onofri ha il vantaggio di essere una concezione integrale © storica della vita, discutibile anche per chi non Faccetta. |
|||
Michelangelo «d il. goethiano Faust, o i vari |
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movimouti, dal romantico al futurista, òhe |
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vengono ragguagliati all’ora cosmcotorica della |
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qualo sono sintetica espressione e parte. |
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La storia assumo Botto il suo sguardo una |
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particolare vibrazione, diventa armonica e musicale. |
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In ciò il Caffarelli è artista e rivela la |
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sua vocazione. |
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Tu confronto ai ncom’stici italiani (che rappresentano |
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un patologico stato d’animo di |
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guerra è un conglomerato di pascoliamo, di |
|||
rousseauniancsimo, di tolstoismo e d’anarchismo |
|||
contingente sentimentale. Reazione ad una con |
|||
tingente situazione storica di un gruppo di anime |
|||
stanche o crepuscolari, il misticismo antropoeofico |
|||
dol Caffarelli © dell’Onofri ha il vantaggio |
|||
di essere una concezione integrale © storica |
|||
della vita, discutibile anche per chi non |
|||
Faccetta. |
|||
Armando Cavalli. |
Armando Cavalli. |
||
Un giudizio |
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Un giudizio su Unamuno Unamuno ò oggi la prima figura letteraria della Spagna. Baroin può forse superarlo per varietà di esperienza esteriore; Azorin per delicatezza d’arte, Ortega y Gasset per sottigliezza filosofica, Ayala per eleganza intellettuale, Valle Inclan per grazia ritmica; può anche darsi che per vitalità egli debba cedere 11 primo posto a questo atleta delle lettere che si chiama Blasco Ibanez. Ma Unamuno si leva al disopra di tutti per l’altezza delle concezioni c per la serietà e la lealtà con cui -— come Don Chisciotte, ha durante tutta la vita servito la pia Dulcinea per sempre irragiungibilc. |
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su Unamuno |
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Unamuno ò oggi la prima figura letteraria |
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Anche un’altra ragione spiega la sua posizione preminente nelle lettere spaglinole: perchè egli, per la croce clic ha scelto di portare, incarna Io spirito della Spagna moderna. Il suo eterno conflitto tra In fede e la ragione, tra la vita e il pensiero, lo spirito c l’intelletto, il cielo c In civiltà, è il conflitto della Spagna stessa. Paese di frontiera (come la Russia) dove l’Oriente e l’Occidente mescolano le loro onde spirituali, la Spagna oscilla senza tregua tra due filosofie della vita. Iti Russia questo conflitto emerge nella letteratura del XIX secolo, in cui Dostoievschi e Tolstoi rappresento no la tendenza orientale c- Turgheniev si fa avvocato dell’Occidente. In Ispngna, paese meno conscio rii -ò -.tesso e in cui d’altra parte la fusione di Oriente c Occidente è assai più intima, data la comune Iwse della civiltà latina, il conflitto è meno evidente, meno alla superficie. Oggi Ortega y Gasset ò il nostro Turghicniev non senza variazioni; Unamuno ù il nostro Dostoievschi, mu dolorosamente penetrato dalla forza dell’ideale contrario. C’è un terzo paese d’Europa in cui l’Oriente è compreso cd ha influenza quanto l’Occidente, un terzo paese di frontiera: l’Inghilterra. Questo ci spiega l’attrazione di Unamuno per la lingua e lo letteratura inglese c In sua attenzione nel seguire gli svolgimenti del pensiero inglese. Il suo travaglio per la fusione di ideali nomici lo spiega istintivamente verso gli spiriti e le nazioni — che si opi>oiigono — pur oollaborandovi — al progresso. Cosi Unamuno, il più i>crfctto rappreseli Uni te, per le sue qualità c i suoi difetti artistici — della maschia varietà del genio spagnolo, ò inoltro — per la sua vita spirituale — il simbolo vivente della sua patria c del suo tempo. Questa è la misura più adeguata alla sua personalità. |
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della Spagna. Baroin può forse superarlo per |
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varietà di esperienza esteriore; Azorin per delicatezza |
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d’arte, Ortega y Gasset per sottigliezza |
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filosofica, Ayala per eleganza intellettuale, |
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Valle Inclan per grazia ritmica; può |
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anche darsi che per vitalità egli debba cedere |
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11 primo posto a questo atleta delle lettere che |
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si chiama Blasco Ibanez. Ma Unamuno si leva |
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al disopra di tutti per l’altezza delle concezioni |
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c per la serietà e la lealtà con cui -— come |
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Don Chisciotte, ha durante tutta la vita servito |
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la pia Dulcinea per sempre irragiungibilc. |
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Anche un’altra ragione spiega la sua posizione |
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preminente nelle lettere spaglinole: perchè |
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egli, per la croce clic ha scelto di portare, |
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incarna Io spirito della Spagna moderna. Il |
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suo eterno conflitto tra In fede e la ragione, |
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tra la vita e il pensiero, lo spirito c l’intelletto, |
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il cielo c In civiltà, è il conflitto della Spagna |
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stessa. Paese di frontiera (come la Russia) dove |
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l’Oriente e l’Occidente mescolano le loro |
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onde spirituali, la Spagna oscilla senza tregua |
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tra due filosofie della vita. Iti Russia questo |
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conflitto emerge nella letteratura del XIX secolo, |
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in cui Dostoievschi e Tolstoi rappresento |
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no la tendenza orientale c- Turgheniev si fa |
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avvocato dell’Occidente. In Ispngna, paese |
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meno conscio rii -ò -.tesso e in cui d’altra parte |
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la fusione di Oriente c Occidente è assai più |
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intima, data la comune Iwse della civiltà latina, |
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il conflitto è meno evidente, meno alla |
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superficie. Oggi Ortega y Gasset ò il nostro |
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Turghicniev non senza variazioni; Unamuno |
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ù il nostro Dostoievschi, mu dolorosamente |
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penetrato dalla forza dell’ideale contrario. C’è |
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un terzo paese d’Europa in cui l’Oriente è |
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compreso cd ha influenza quanto l’Occidente, |
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un terzo paese di frontiera: l’Inghilterra. Questo |
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ci spiega l’attrazione di Unamuno per la |
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lingua e lo letteratura inglese c In sua attenzione |
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nel seguire gli svolgimenti del pensiero |
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inglese. Il suo travaglio per la fusione di ideali |
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nomici lo spiega istintivamente verso gli spiriti |
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e le nazioni — che si opi>oiigono — pur oollaborandovi |
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— al progresso. Cosi Unamuno, il |
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più i>crfctto rappreseli Uni te, per le sue qualità |
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c i suoi difetti artistici — della maschia varietà |
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del genio spagnolo, ò inoltro — per la |
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sua vita spirituale — il simbolo vivente della |
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sua patria c del suo tempo. Questa è la misura |
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più adeguata alla sua personalità. |
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Salvador i>k Madariaga. |
Salvador i>k Madariaga. |
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Nadler e Troeltsch |
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Nadler e Troeltsch secondo Curtius Nadler e Troeltsch — scrive il nostro collaboratore Curtius — hanno cercato di determinare la posizione della cultura tedesca iti rap|K>rto alla tradizione occidentale. Nadler ha dimostrato che la cultura tedesca non é quali ora di omogeneo, ma che nasco dalla compenetrazione di due complessi storici complementari; quello del sud-ovest della Cernia, nin che sulla base di una unità e continuità di esistenza romano-tedesca di millenni produsse, seguendo uno sviluppo organico, romanismo c il classicismo, c quello Nord-orientale, in cui l’elemento slavo-tctlesco fece sorgere il misticismo e il romanticismo. |
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secondo Curtius |
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Nadler e Troeltsch — scrive il nostro collaboratore |
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Troeltsch nel Diritto naturale c l’umanità nella guerra mondiale ha caratterizzato i due sistemi d’idee la cui opposizione condusse alla guura mondiale: da tuia parte l’ideologia dell’Europa occidentale e dell’America che ha le su— radici nelle idee, due volte millenarie, storiche e cristiano, del diritto naturale, delibi* inanità e del progresso — dall’altra la concezione storica e organica, nata dal classicismo e dal romanticismo tedeschi, che si oppone come conservatrice, aristocratica e autoritaria alla concezione occidentale democratica dello Stato. Qui un ordine eterno, razionale, stabilito da Dio, fondamento della morale e del diriito, la una incarnazione individuale sempre rinnovata c vivente dello spirito creatore della storia. Questa è la suprema differenza- Chiunque creda ri diritto naturale eterno c divino, all’identità di tutti gli uomini, al destino tino del genere umano c vi scorga l’essenza della umanità, non trova nella dottrina tedesca che una strana mescolanza di misticismo c di brutalità. Chiunque d’altra parte veda nella storia una moltiplicità eternamente vivente di individui che determinano rapporti individuali fondati su un diritto sempre nuovo non riconosce nell’ideologia occidentale che un piatto razionali: mo, un atomismo cgalitario, uua mescolanza di superficialità e di fariseismo. |
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Curtius — hanno cercato di determinare |
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la posizione della cultura tedesca iti |
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Le Edizioni del Baretti TORINO Usciranno in gennaio’. |
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rap|K>rto alla tradizione occidentale. Nadler |
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ha dimostrato che la cultura tedesca non é |
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0. GIARDINI Antologia dei poeti catalani 1850-1925 Storia e traduzioni ritmiche L. 14. |
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quali ora di omogeneo, ma che nasco dalla |
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compenetrazione di due complessi storici complementari; quello del sud-ovest della Cernia, |
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M. MARCHESINI OMERO L 8. |
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nin che sulla base di una unità e continuità |
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di esistenza romano-tedesca di millenni produsse, |
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0. G. PINI ADUA Prima storia L. 5. |
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seguendo uno sviluppo organico, romanismo |
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c il classicismo, c quello Nord-orientale, |
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in cui l’elemento slavo-tctlesco fece sorgere |
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il misticismo e il romanticismo. |
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Troeltsch nel Diritto naturale c l’umanità |
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nella guerra mondiale ha caratterizzato i due |
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sistemi d’idee la cui opposizione condusse alla |
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guura mondiale: da tuia parte l’ideologia dell’Europa |
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occidentale e dell’America che ha le |
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su-- radici nelle idee, due volte millenarie, storiche |
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e cristiano, del diritto naturale, delibi* |
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inanità e del progresso — dall’altra la concezione |
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storica e organica, nata dal classicismo |
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e dal romanticismo tedeschi, che si oppone come |
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conservatrice, aristocratica e autoritaria |
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alla concezione occidentale democratica dello |
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Stato. Qui un ordine eterno, razionale, stabilito |
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da Dio, fondamento della morale e del diriito, |
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la una incarnazione individuale sempre |
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rinnovata c vivente dello spirito creatore della |
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storia. Questa è la suprema differenza- Chiunque |
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creda ri diritto naturale eterno c divino, |
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all’identità di tutti gli uomini, al destino tino |
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del genere umano c vi scorga l’essenza della |
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umanità, non trova nella dottrina tedesca che |
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una strana mescolanza di misticismo c di |
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brutalità. Chiunque d’altra parte veda nella |
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storia una moltiplicità eternamente vivente di |
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individui che determinano rapporti individuali |
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fondati su un diritto sempre nuovo non riconosce |
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nell’ideologia occidentale che un piatto |
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razionali: mo, un atomismo cgalitario, uua mescolanza |
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di superficialità e di fariseismo. |
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Le Edizioni del Baretti |
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TORINO |
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Usciranno in gennaio’. |
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0. GIARDINI |
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Antologia |
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dei poeti catalani |
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1850-1925 |
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Storia e traduzioni ritmiche |
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L. 14. |
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M. MARCHESINI |
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OMERO |
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L 8. |
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0. G. PINI |
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ADUA |
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Prima storia |
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L. 5. |
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G. B. PARAVIA & C. |
G. B. PARAVIA & C. |
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Editori ’Librai-Tipografi |
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TORINO-MILANO • FIRENZE ■ R0MA-NHP0LI- PALERMO |
Editori ’Librai-Tipografi TORINO-MILANO • FIRENZE ■ R0MA-NHP0LI- PALERMO DOMEN ICO BUGFERETTI Storia della letteratura italiana e della estetica. |
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DOMEN ICO BUGFERETTI |
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Volume 1° - Dalle Origini ni Boccaccio L. 10,— » li* - Dal Boccaccio nll’/tl/icri * H.— » 111* - Dall’Alfieri ul D’Annunzio (in corno ili ulampn) S. K. Br-vnimo Cnori: così giudi™ i primi due volumi dell’opera del Bulferctlii «f.i l.o letti in questi plorili e mi sono altamente compiaciuto che un libro come questo sin stato scritto, nel ipinlo In storia letteraria’ i esposta in modo nuovo, semplice, agile, con perfetta infamatone. «con molto buon gusto d’urte c di poesia. Non ò lavoro dei soliti più o meno ubili compilatori, ma di un uomo clic bn ]>er suo conto a lungo studiato e amato In letteratura italiana. Creilo clic il libro gioverà alla scuola c alla cultura italiana, se, come auguro, avrà In fortuna elio inerita». |
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Storia delia letteratura italiana |
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e della estetica. |
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Le richieste vanno falle n alla Sede Centrala di TORINO, via Garibaldi, il. 2-1. o alle Filiali di MILANO - ROMA • NAPOLI - FIRENZE - PALERMO PIRRO GOBETTI - Direttore responsabile Tipografia Sociale - Pincrolo. |
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Volume 1° - Dalle Origini ni Boccaccio L. 10,— » li* - Dal Boccaccio nU’/tl/icri * H.— » 111* - Dall’Alfieri ul D’Annunzio |
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(in corno ili ulampn) |
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S. K. Br-vnimo Cnori: così giudi™ i primi due volumi |
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dell’opera del Bulferctlii |
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«f.i l.o letti in questi plorili e mi sono altamente |
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compiaciuto che un libro come questo sin stato scritto, |
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nel ipinlo In storia letteraria’ i esposta in modo nuovo, |
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semplice, agile, con perfetta infamatone. «con molto |
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buon gusto d’urte c di poesia. Non ò lavoro dei soliti |
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più o meno ubili compilatori, ma di un uomo clic bn |
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]>er suo conto a lungo studiato e amato In letteratura |
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italiana. Creilo clic il libro gioverà alla scuola c alla |
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cultura italiana, se, come auguro, avrà In fortuna elio |
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inerita». |
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Le richieste vanno falle n alla Sede Centrala di |
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TORINO, via Garibaldi, il. 2-1. o alle Filiali di MILANO |
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- ROMA • NAPOLI - FIRENZE - PALERMO |
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PIRRO GOBETTI - Direttore responsabile |
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Tipografia Sociale - Pincrolo. |
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Versione delle 14:02, 11 mag 2018
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74 | il baretti |
Misticismo antroposofico La recheranno i venti impetuosi in tutte le perii del mondo candido...
Si arma di tuono, di tempesta, di fuoco, di folgoro, di arcobaleno; 8’è armata e a’è allargata, e ha colpito, e 8’è rovesciata in lacrima gigante, in torrenzial pioggia, della terra sul petto ampio.
E dall’alto dei cieli occhieggia il solicello; ■’è abbeverata d’acqua la terra a sazietà.
Ai campi, ai giardini verdi la gente dol contado non cessa di guardare.
La gente del contado la divina grazia attendeva con trepidanza e oon preghiera.
Insieme con la primavera si risvegliano i loro intimi pensieri pacifici.
Pensiero primo:
il grano dalla madia versare nei socchi, apprestare i carri.
Ed il Beoondo loro penaieruccio fu:
dal villaggio coi carri per tempo partire.
Il terzo pensioruceio corno pensarono, a Dio Signore dissero una preghiera.
Appena giorno per i campi tutti coi carri si sparsero, e si misero a passeggiare l’uno dietro l’altra, col cavo della mano pieno a sparpagliare il grano, e avanti ad arare la terra con gli aratri, poi con la curva sochà (1) a risol caro, dell’erpice col dente a pettinare...
Ora andrò a guardare, ad ammirare quel che mandò il Signore per le fatiche agli uomini.
Più alta della cintola la segale granita sonnecchia con la spiga quasi fino a terra; come un’ospite di Dio, da tutte le parti al giorno lieto sorride; il venticello per essa fluttua e luccica, in aurea onda si sperdo correndo...
Gli uomini a famiglie si sou messi a mietere, a falciare alla radice la segale alta.
In fa8tella frequenti i covoni son composti; dei carri tutta notte cigola la musica.
8ulle aie, dovunque, oome principesse, lo biche comodamente siedono, su levate le teste.
Vede il solicello che la mietitura è finita:
più freddo esso cammina verso l’autunno; ma arde il cero dol campagnolo avanti all’icona della Divina Madre.
(1) Aratro primitivo dalla Grande Russia.
Le Edizioni del BARETTJ TORINO A. A NI AS r»;: Sara ItHa* (romanzo) L. 10,— o Vita