Pagina:Sotto il velame.djvu/385: differenze tra le versioni
Pywikibot touch edit |
|
(Nessuna differenza)
|
Versione delle 18:38, 30 giu 2018
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
potrebbe, se volesse. Nella seconda, sì, vuole, o vorrebbe aver voluto. Nell'Antenora1
passeggiando tra le teste,
forte percosse il piè nel viso ad una.
Il peccatore grida piangendo: Perchè mi pesti? Or bene questo calcare e pestare con le piante e col piede richiama qui l'apostasia di Giuda. Perchè?2 "Egli avea eletto dodici, ma vi era un diavolo,
Giuda Iscarioth, il quale contro il Signore levò il
calcagno: del quale egli disse, Affinchè si adempia
la scrittura che chi mangia il mio pane levò contro
me il calcagno suo. O Giuda infelice, tu mangi il
pane del Signore e contro il Signore levi il calcagno ?
Oh quanti sono i Giuda i quali mangiano il pane
del Signore e nelle opere loro percuotono d'un
calcio il Signore... Cotesti sono i Giuda Iscarioth i
quali se non si mutano in meglio, oh! non fossero
nati!". Oltre che quest'ultima esclamazione risuona
nelle parole di Dante "Me' foste state qui pecore e
zebe", e, per il resto, chiaro che il passeggiar di
Dante tra le teste e il pestarle col piede è infliggere
il contrappasso di ciò che quei Giuda fecero a imitazione del primo: levare il calcagno contro il Signore.
E ciò è tanto esatto, in quanto il piede di Dante non calca veramente una testa se non nell'Antenora in cui cominciano a essere i peccatori diretti contro Dio; mentre nella Caina il peccato non è contro il principio generale ma contro il principio particolare
- ↑ Inf. XXII 77 segg.
- ↑ D.Bern. in coena Domini Sermo II. Ev. sec. Ioan. XIII 18; cfr. Ps. 40, 10.