Rime (Guittone d'Arezzo)/Or son maestra di villan parlare: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Phe-bot (discussione | contributi)
m Alex_brollo: match
Phe-bot (discussione | contributi)
m Alex_brollo: split
Riga 8: Riga 8:
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=13 settembre 2008|arg=poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Or son maestra di villan parlare|prec=../Ahi Deo, chi vidde donna vizïata|succ=../Me piace dir como sento d'amore}}
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=13 settembre 2008|arg=poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Or son maestra di villan parlare|prec=../Ahi Deo, chi vidde donna vizïata|succ=../Me piace dir como sento d'amore}}


==[[Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/186]]==
{{Ct|f=100%|v=1|t=2|L=0px|86}}
{{Ct|f=90%|v=1|L=0px|lh=1.2|Pentita d’essere stata a tenzone con chi ha disdegnato, dichiara che non risponderá piú.}}


<pages index="Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu" from=186 to=186 />

<poem>
Or son maestra di villan parlare
perché saccia di te dir villania,
ché villan dire e dispiacevel fare
{{R|4}}sì ritrova’ in te ciascuna dia,
ch’un piccol mamol ne porria ritrare
più che fatto non aggio, in fede mia,
ché quello che ditt’ho già nente pare
{{R|8}}inverso de la tua gran malatia.
Ma io vorrebbi, lassa, esser morta
quando con omo ch’i’ l’ho disdegnato,
{{R|11}}come tu se’, tale tencion fatt’aggio.
Ben puoi tener ormai la lingu’acorta
e dir ciò che ti piace, e star fidato
{{R|14}}che ’n alcun modo non responderaggio.
</poem>

Versione delle 22:42, 29 lug 2018

Or son maestra di villan parlare

../Ahi Deo, chi vidde donna vizïata ../Me piace dir como sento d'amore IncludiIntestazione 13 settembre 2008 75% poesie

Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Or son maestra di villan parlare
Ahi Deo, chi vidde donna vizïata Me piace dir como sento d'amore


[p. 182 modifica]

86

Pentita d’essere stata a tenzone con chi ha disdegnato, dichiara che non risponderá piú.


     Or son maestra di villan parlare
perché saccia di te dir villania,
ché villan dire e dispiacevel fare
4sí ritrova’ in te ciascuna dia,
     ch’un piccol mamol ne porria ritrare
più che fatto non aggio, in fede mia,
ché quello che ditt’ho giá nente pare
8inverso de la tua gran malatia.
     Ma io vorrebbi, lassa, esser morta
quando con omo ch’i’ l’ho disdegnato,
11come tu se’, tale tencion fatt’aggio.
     Ben puoi tener ormai la lingu’acorta
e dir ciò che ti piace, e star fidato
14che ’n alcun modo non responderaggio.


insegnamenti d’amore.

87

Come nasce e come cresce l’amore.


     Me piace dir como sento d’amore
a pro di quei, che men sanno di mene.
Secondo ciò che pone alcuno autore,
4amore un disidero d’animo ène,
     disiderando d’esser tenedore
de la cosa che più li piace bene;
lo qual piacere ad esso è creatore
8e cosa ch’a sua guida il cor retene.
     Penser l’avanza e lo cresce e rinova
e vallo sempre in sua ragion fermando
11e falli fare di ciò che vol prova;
     saver lo va, con più può, menomando,
natura el tene e non vol giá che mova,
14per cosa alcuna, de lo suo comando.