Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/46: differenze tra le versioni
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E il mare muggirà da tutt’i lati. |
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I fiumi ad aspettare. |
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E tutt’i i morti vedrai suscitare; |
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Avanti al tribunal di Cristo andare, |
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zia, rappresenta con evidenza terribile i terrori dell’anima peccatrice nel giudizio universale:
Chi è questo gran Sire,
Rege di grande altura?
Sotterra io vorrei gire,
Tal mi mette paura.
Ove potria fuggire
Dalla sua faccia dura?
Terra fa copritura,
Ch’io nol veggia adirato.
. . . . . . . .
Non trovo loco dove mi nasconda,
Monte, nè piano, nè grotta o foresta
Chè la veduta di Dio mi circonda,
E in ogni loco paura mi desta.
. . . . . . . . .
Tutti li monti saranno abbassati,
E l’aire stretto e i venti conturbati,
E il mare muggirà da tutt’i lati.
Con l’acque lor staran fermi adunati
I fiumi ad aspettare.
Allor vedrai dal Ciel tromba sonare,
E tutt’i i morti vedrai suscitare;
Avanti al tribunal di Cristo andare,
E il foco ardente per l’aria volare
Con gran velocitate.
Jacopone non è un’apparizione isolata; ma si collega a tutta una letteratura latina popolare, animata dal sentimento religioso. Là trovi il Salve Regina, e l’Ave Maris stella, e il Dies irae, e drammi e vite di Santi scritte da uomini eloquenti e appassionati. Anche in volgare comparivano già Cantici e Laudi: di Bonifazio papa c’è rimasto un breve e rozzo cantico alla Vergine. I fatti della Bibbia, la passione e morte di Cristo, le visioni e i miracoli de’ Santi, i lamenti e le preghiere delle anime purganti, le mistiche gioie del paradiso, i terrori