Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/74: differenze tra le versioni
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Nell’atto d’istituzione del maggiorasco, steso il 22 febbraio 1498, a profitto della sua discendenza, il grande Ammiraglio dell’Oceano, vice-re delle Indie, dice in propri termini ch’è nato a Genova: «siendo yo nacido en Genova;» indi raccomanda a’ suoi eredi di favorire, senza nuocere alla Corona di Spagna, tutto ciò che sarà d’onore e vantaggio di Genova, città nobile e potente sul mare, «Ciudad noble y poderosa por la mar.» E spiega questa predilezione dicendo altresì — di là io sono uscito, e là io sono nato «della sali, y en ella naci». |
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Neil' atto d' istituzione del maggiorasco, steso il 22 febbraio |
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Un’affermazione così chiara e così esplicita nel suo laconismo mette fine ad ogni esitazione, e non ammette alcun comentario. Noi dovremmo dunque passar oltre. Nondimeno, per convincere con luminose evidenti prove l’ostinazione de’ contraddittori, dopo udito Cristoforo Colombo e suo padre, sentiam anche suo figlio. Produciamo finalmente una testimonianza che allegrerà l’amor patrio de’ Genovesi, confermando loro invincibilmente il diritto unico di dirsi i concittadini di Cristoforo Colombo. |
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14.98, a profitto della sua discendenza, il grande Ammiraglio |
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dell'Oceano, vice-re delle Indie, dice in propri termini eh' è nato |
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Il secondo figlio del grande Ammiraglio dell’Oceano, l’abate don Fernando Colombo, che {{AutoreCitato|Giovanni Battista Spotorno|Spotorno}} accusò di aver voluto traviar l’opinione e occultare il vero luogo della nascita di suo padre, ha, nel suo atto di ultima volontà, ricordato che suo padre era di Genova: ei quivi si qualifica «figlio di don Cristoforo Colombo genovese». E appunto perchè suo padre, suo avo, e la maggior parte de’ suoi parenti paterni erano di Genova il figlio di Cristoforo Colombo si considerava anch’egli come genovese di origine; amava la lingua italiana, la sola che abitualmente parlasse appena era fuori del territorio spagnuolo: rivendicava le memorie della culla paterna: diceva che Genova era sua patria; e se ne prevaleva per invocare, a questo titolo, il concorso d’ogni onesto genovese nell’acquisto e nella spedizione delle opere stampate o manoscritte che faceva ricercare ne’ paesi stranieri, affine di comporre la sua preziosa biblioteca, ch’esiste tuttavia a Siviglia. In contraccambio della gloria, che, nascendo nelle sue mura, suo padre aveva legato a Genova, don Fernando Colombo si teneva sicuro dell’affetto di tutti gli abitanti di questa città: considerava un genovese, in qualunque |
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a Genova: « siendo yo nacido en Genova; » indi raccomanda |
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a' suoi eredi di favorire , senza nuocere alla Corona di Spagna, |
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tatto ciò che sarà d'onore e vantaggio di Genova, città nobile |
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e potente sul mare, « Ciudad npble y poderosa por la mar. » E |
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spiega questa predilezione dicendo altresì — di là io sono uscito, |
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e là io sono nato « della sali, y en ella naci ». |
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rio. Noi dovremmo dunque passar oltre. Nondimeno, per convin- |
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cere con luminose evidenti prove l'ostinazione de' contradditto- |
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ri, dopo udito Cristoforo Colombo e suo padre , sentiam anche |
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suo figlio. Produciamo finalmente una testimonianza che alle- |
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grerà l'amor patrio de' Genovesi, confermando loro invincibil- |
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mente il diritto unico di dirsi i concittadini di Cristoforo Co- |
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don Fernando Colombo, che Spotorno accusò di aver voluto |
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traviar l'opinione e occultare il vero luogo della nascita di suo |
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padre, ha, nel suo atto di ultima volontà, ricordato che suo pa- |
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foro Colombo genovese ». E appunto perchè suo padre, suo |
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il figlio di Cristoforo Colombo si considerava anch' egli come ge- |
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tualmente parlasse appena era fuori del territorio spagnuolo: |
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rivendicava le memorie della culla paterna: diceva che Genova |
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era sua patria; e se ne prevaleva per invocare, a questo titolo, |
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il concorso d'ogni onesto genovese nell'acquisto e nella spedi- |
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ne' paesi stranieri, affine di comporre la sua preziosa biblioteca, |
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ch'esiste tuttavia a Siviglia. In contraccambio della gloria, che, |
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nascendo nelle sue mura, suo padre aveva legato a Genova, don |
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Fernando Colombo si teneva sicuro dell'affetto di tutti gli abi- |
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Versione delle 17:57, 21 ott 2018
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Nell’atto d’istituzione del maggiorasco, steso il 22 febbraio 1498, a profitto della sua discendenza, il grande Ammiraglio dell’Oceano, vice-re delle Indie, dice in propri termini ch’è nato a Genova: «siendo yo nacido en Genova;» indi raccomanda a’ suoi eredi di favorire, senza nuocere alla Corona di Spagna, tutto ciò che sarà d’onore e vantaggio di Genova, città nobile e potente sul mare, «Ciudad noble y poderosa por la mar.» E spiega questa predilezione dicendo altresì — di là io sono uscito, e là io sono nato «della sali, y en ella naci».
Un’affermazione così chiara e così esplicita nel suo laconismo mette fine ad ogni esitazione, e non ammette alcun comentario. Noi dovremmo dunque passar oltre. Nondimeno, per convincere con luminose evidenti prove l’ostinazione de’ contraddittori, dopo udito Cristoforo Colombo e suo padre, sentiam anche suo figlio. Produciamo finalmente una testimonianza che allegrerà l’amor patrio de’ Genovesi, confermando loro invincibilmente il diritto unico di dirsi i concittadini di Cristoforo Colombo.
Il secondo figlio del grande Ammiraglio dell’Oceano, l’abate don Fernando Colombo, che Spotorno accusò di aver voluto traviar l’opinione e occultare il vero luogo della nascita di suo padre, ha, nel suo atto di ultima volontà, ricordato che suo padre era di Genova: ei quivi si qualifica «figlio di don Cristoforo Colombo genovese». E appunto perchè suo padre, suo avo, e la maggior parte de’ suoi parenti paterni erano di Genova il figlio di Cristoforo Colombo si considerava anch’egli come genovese di origine; amava la lingua italiana, la sola che abitualmente parlasse appena era fuori del territorio spagnuolo: rivendicava le memorie della culla paterna: diceva che Genova era sua patria; e se ne prevaleva per invocare, a questo titolo, il concorso d’ogni onesto genovese nell’acquisto e nella spedizione delle opere stampate o manoscritte che faceva ricercare ne’ paesi stranieri, affine di comporre la sua preziosa biblioteca, ch’esiste tuttavia a Siviglia. In contraccambio della gloria, che, nascendo nelle sue mura, suo padre aveva legato a Genova, don Fernando Colombo si teneva sicuro dell’affetto di tutti gli abitanti di questa città: considerava un genovese, in qualunque