Pagina:Dübner - Grammatica elementare e pratica della lingua greca, Firenze, Paggi, 1857.djvu/26: differenze tra le versioni
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Tutte le volte che una consonante è seguita da una vocale, si connette con quella vocale, e fa parte della medesima sillaba: avzixo; (vento) si legge a-ne-mos, e non an-ém os nè an-émos. Questa regola, comune a tutte le lingue, è estesa dai Greci a tutte le consonanti doppie od anche triple che posso.no pronunziarsi insieme. Noi diciamo braccio, ''bl''asone, in''cl''ito, postico, mnemonico, ''scr''iba, splendere, e questi sono esempi di consonanti doppie e triple, che si fanno intendere con una sola emissione di voce; ma ci sarebbero impossibili a pronunziare ''rga'', ''lme'', ''mfa'', ''nta'': e perciò così in greco come in italiano noi pronunziamo or-gano, lim-fatica, an-tagonista. Tutte le consonanti adunque, che sono di tal natura da potersi pronunziare insieme, si riuniscono per riattaccarsi alla vocale che segue: a7rrtÀoc (senza penne) si divide a-nrtÀoc e non 57t-tiXo;; ày/ccóc (splendido) à-’/Aaó;; a,fo%pós (turpe). xi~vxpós; «tOaóc, (bravo) così di tutte le altre parole ad eccezione di quelle composte: p. es. irpo&’jàéù) (advoco) composto di xpo; (ad) e /.a/fw (voco): si divide 7r/5o;-x«ÀÉw e non n-po-o-xaXéw.(a) |
Tutte le volte che una consonante è seguita da una vocale, si connette con quella vocale, e fa parte della medesima sillaba: avzixo; (vento) si legge a-ne-mos, e non an-ém os nè an-émos. Questa regola, comune a tutte le lingue, è estesa dai Greci a tutte le consonanti doppie od anche triple che posso.no pronunziarsi insieme. Noi diciamo braccio, ''bl''asone, in''cl''ito, postico, mnemonico, ''scr''iba, splendere, e questi sono esempi di consonanti doppie e triple, che si fanno intendere con una sola emissione di voce; ma ci sarebbero impossibili a pronunziare ''rga'', ''lme'', ''mfa'', ''nta'': e perciò così in greco come in italiano noi pronunziamo or-gano, lim-fatica, an-tagonista. Tutte le consonanti adunque, che sono di tal natura da potersi pronunziare insieme, si riuniscono per riattaccarsi alla vocale che segue: a7rrtÀoc (senza penne) si divide a-nrtÀoc e non 57t-tiXo;; ày/ccóc (splendido) à-’/Aaó;; a,fo%pós (turpe). xi~vxpós; «tOaóc, (bravo) così di tutte le altre parole ad eccezione di quelle composte: p. es. irpo&’jàéù) (advoco) composto di xpo; (ad) e /.a/fw (voco): si divide 7r/5o;-x«ÀÉw e non n-po-o-xaXéw.(a) |
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Aggiungiamo(quello che già sarà apparso dall’esempio s-30>ó;), che l’organo greco sa riunire, pronunziando, molle consonanti, che il nostro organo è costretto a separare. |
Aggiungiamo(quello che già sarà apparso dall’esempio s-30>ó;), che l’organo greco sa riunire, pronunziando, molle consonanti, che il nostro organo è costretto a separare. |
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Il punto e la virgola hanno in greco il medesimo uso che in italiano. In vece dei due punti (:) e del nostro ''punto e virgola'' (;) i greci non usano che un solo segno (• ) il punto in alto, fatpoz* Il nostro punto e virgola serve appo loro all’interrogazione: |
Il punto e la virgola hanno in greco il medesimo uso che in italiano. In vece dei due punti (:) e del nostro ''punto e virgola'' (;) i greci non usano che un solo segno (• ) il punto in alto, fatpoz* Il nostro ''punto e virgola'' serve appo loro all’interrogazione: d-Mvti;-, intendi? |
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d-Mvti;-, intendi? |
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Wott e di Thiersch adottato pure da L. Burnoof. — (Il ''Tradutt.'') |
Wott e di Thiersch adottato pure da L. Burnoof. — (Il ''Tradutt.'') |
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Tutte le volte che una consonante è seguita da una vocale, si connette con quella vocale, e fa parte della medesima sillaba: avzixo; (vento) si legge a-ne-mos, e non an-ém os nè an-émos. Questa regola, comune a tutte le lingue, è estesa dai Greci a tutte le consonanti doppie od anche triple che posso.no pronunziarsi insieme. Noi diciamo braccio, blasone, inclito, postico, mnemonico, scriba, splendere, e questi sono esempi di consonanti doppie e triple, che si fanno intendere con una sola emissione di voce; ma ci sarebbero impossibili a pronunziare rga, lme, mfa, nta: e perciò così in greco come in italiano noi pronunziamo or-gano, lim-fatica, an-tagonista. Tutte le consonanti adunque, che sono di tal natura da potersi pronunziare insieme, si riuniscono per riattaccarsi alla vocale che segue: a7rrtÀoc (senza penne) si divide a-nrtÀoc e non 57t-tiXo;; ày/ccóc (splendido) à-’/Aaó;; a,fo%pós (turpe). xi~vxpós; «tOaóc, (bravo) così di tutte le altre parole ad eccezione di quelle composte: p. es. irpo&’jàéù) (advoco) composto di xpo; (ad) e /.a/fw (voco): si divide 7r/5o;-x«ÀÉw e non n-po-o-xaXéw.(a)
Aggiungiamo(quello che già sarà apparso dall’esempio s-30>ó;), che l’organo greco sa riunire, pronunziando, molle consonanti, che il nostro organo è costretto a separare.
§10.
PUNTUAZIONE.
Il punto e la virgola hanno in greco il medesimo uso che in italiano. In vece dei due punti (:) e del nostro punto e virgola (;) i greci non usano che un solo segno (• ) il punto in alto, fatpoz* Il nostro punto e virgola serve appo loro all’interrogazione: d-Mvti;-, intendi?
(a) Nello scrivere le parole composte noi useremo la; finale in mezzo alle parole anziché la? iniziale, seguendo V esempio di Wott e di Thiersch adottato pure da L. Burnoof. — (Il Tradutt.)