Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/83: differenze tra le versioni

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(49) ''Geogr. l. {{Sc|xvi}}, p.'' 757.
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(50) Fu lo Xilaudro che stimò peripatetico Strabone, ed il Vossio lo redarguisce. Egli anzi condanna Posidonio perchè molto indaga le cause ed aristotelizza, da che si guardano i nostri, cioè gli stoici, per essere occulte le cause ('' l. {{Sc|ii}}, p.'' 104) (M.)
(50) Fu lo {{AutoreCitato|Guglielmo Xilandro|Xilandro}} che stimò peripatetico Strabone, ed il {{AutoreCitato|Gerardo Giovanni Vossio|Vossio}} lo redarguisce. Egli anzi condanna {{AutoreCitato|Posidonio|Posidonio}} perchè molto indaga ''le cause'' ed aristotelizza, ''da che si guardano i nostri'', cioè gli stoici, ''per essere occulte le cause'' ('' l. {{Sc|ii}}, p.'' 104) (M.)


(51) ''De Divinat. l. {{Sc|i}}, c.'' 8, ''e l. {{Sc|ii}}, c.'' 21.
(51) ''De Divinat. l. {{Sc|i}}, c.'' 8, ''e l. {{Sc|ii}}, c.'' 21.

Versione delle 15:36, 15 feb 2019

68 AI PROLEGOMENI

bone annovera Diodoro di Sardi, (l. ii, 128), il quale scrisse libri d’istorie, versi ed altre composizioni tutte spiranti l'antico sapore. (M.)

(48) Geogr. l. xiv, p. 670. Senarco, a detta dello stesso Strabone (l. xiv, p. 670), fu di Seleucia, e filosofo peripatetico di gran stima, e non istette molto tempo a casa, ma dimorò in Alessandria, in Atene, e finalmente in Roma, avendosi eletto la vita di maestro di scuola. Quivi, godendosi l’amicizia prima d’Ario e poscia d’Augusto, perseverò fino alla vecchiezza in grande riputazione. Strabone ne udí le lezioni, ma non dice dove. (M.)

(49) Geogr. l. xvi, p. 757.

(50) Fu lo Xilandro che stimò peripatetico Strabone, ed il Vossio lo redarguisce. Egli anzi condanna Posidonio perchè molto indaga le cause ed aristotelizza, da che si guardano i nostri, cioè gli stoici, per essere occulte le cause ( l. ii, p. 104) (M.)

(51) De Divinat. l. i, c. 8, e l. ii, c. 21.

(52) Delle opin. dei filos. l. xiv c. i.

(53) Libr. vi, sez. 54, i 43, 148, i 49» — Boeto è citato anche da Gemino come autore d’un’esposizione in quattro libri dei fenomeni d’Arato (Elem. Astr. c. i 4). Strabone studiò con lui l’aristotelica filosofia, ma non gli fu discepolo siccome sciá ve il Malte-Brun. (M.)

(54) Nel convito, o i Lapiti. - Seguace della setta stoica si mostra anche Strabone quando scrive (l. iv, § 185) che fra le cose umane e della natura, molte se nc trovano, le quali per avventura dir si potrebbe che meglio sarebbero latte a questo o a quel modo, ma bisogna riportarsi alla Provvidenza ed al Fato che governano il mondo. (M.)

(55) Geogr. l. xiv, p. 674; xvii, p. 779.

(56) Geogr. l. i, p. 41; xvii, p. 784.

(57) Geogr. l. i, p. 15.

(58) Diog. Laen. I. ni, sez. «19 - 123 .

(59)

Se tutto fará ben solo il sapiente,
Condirá con prudenza anco la lente.

Ateneo, Dipn. l. iv, p. 158.

I. *5