Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/84: differenze tra le versioni

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(60) Delle getter. perca. 5 3.
(60) ''Delle gener. percez.'' § 3.


(61) Della Rep. I. r, p. i’jZ.
(61) ''Della Rep. l.{{Sc| v}}, p''. 473.


(62) L. /, p. i3.
(62) ''L. {{Sc|i}}, p''. 13.


(63) Vita di Lucullo, j a8.
(63) ''{{TestoCitato|Vita di Lucullo}}'', § 28.


(64) Voce Polibio.
(64) Voce ''Polibio''.


(65) Gcogr. L zi, p. 5i5.
(65) ''Geogr. l. {{Sc|xi}}, p''. 515.


(66) Queste istorie o commentari ({{testo greco}}), secondo il giudizio del loro autore medesimo, erano assai utili per la morale e per la civile filosofia. Lasciando da parte le cose piccole e basse egli aveva fatto solamente menzione degli uomini illustri e della vita loro (''Geogr. l. {{Sc|i}}, p''. 6). Le scrisse prima della Geografia, ma donde cominciassero e dove finissero noi potrei dire. Pare che fossero istorie universali. In esse si parlava certamente di Alessandro il Grande (''Geogr. l. {{Sc|i}}'', 13), e nel vi libro molto si trattava delle consuetudini dei Parti (''Geogr. l. {{Sc|xi}}, p''. 784). Da Gioseffo e da Plutarco, i quali forse se ne valsero del pari che Appiano e Dione, ancorchè questi non citi mai il fonte a cui attinge, si deducono non solo alcuni degli argomenti da esso trattati, ma eziandio raccogliere si possono tre o quattro frammenti, i quali non so perchè sieno stati trasandati da quegli eruditi, che a Strabone volsero i loro studj. - Eccoli. -
(66) Queste istorie o commentari (Tf»»»*/»»7«Sertfiaít), secondo
il giudizio del loro autore medesimo, erano assai utili per la
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e basse egli aveva fatto solamente menzione degli uomini
illustri e della vita loro (Geogr. I. i, p. 6). Le scrisse prima
della Geografia, ma donde cominciassero e dove finissero noi potrei
dire. Pare che fossero istorie universali. In esse si parlava
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del pari che Appiano e Dione, ancorchè questi non citi mai il
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da esso trattati, ma eziandio raccogliere si possono tre o quattro
frammenti, i quali non so perchè sieno stati trasandati da quegli
eruditi, che a Strabone volsero i loro studj. - Eccoli. Mentre
Siila tratteneasi in Atene, venncgli nei piedi un dolor
torpido con gravamento, chiamato da Strubouc, un balbettare
della podagra (PI ut., Vita di Siila, trad. del Pompei). E ciò
che segue appartiene forse alle storie di Strabone.


Mentre Silla tratteneasi in Atene, vennegli nei piedi un dolor torpido con gravamento, chiamato da Strabone, un balbettare della podagra (''Plut., {{TestoCitato|Vita di Silla}}, trad. del Pompei''). E ciò che segue appartiene forse alle storie di Strabone.
Strabone il cappadoce dice cosí: «Mitridate mandò in Coo,
e n’ebbe i danari quivi depositati dalla regina Cleopatra, e otto
cento talenti di ragione de’Giudci» (Giosejfo, Ant. Giud. I. xir,
1 a, trad. dell’Angiolini).


Strabone il cappadoce dice così: «Mitridate mandò in Coo, e n’ebbe i danari quivi depositati dalla regina Cleopatra, e otto cento talenti di ragione de’ Giudei» (''Gioseffo, Ant. Giud. l. {{Sc|xiv}}, 12, trad. dell’Angiolini'').
Strabone medesimo in altro luogo ci attesta che quando Siila
passò nella Grecia per guerreggiare Mitridate, spedí Lucullo in
Cirene a sedarvi il tumulto sollevato dai Giudei, dei quali tulio
il mondo era pieno, e queste sono le sue parole.


Strabone medesimo in altro luogo ci attesta che quando Silla passò nella Grecia per guerreggiare Mitridate, spedì Lucullo in Cirene a sedarvi il tumulto sollevato dai Giudei, dei quali tulio il mondo era pieno, e queste sono le sue parole.
«Di quattro sorti trovavansi abitatori in Cirene; gli uni erano

cittadini, gli altri agricoltori, i terzi forestieri, e i quarti Giudei; questa
«Di quattro sorti trovavansi abitatori in Cirene; gli uni erano cittadini, gli altri agricoltori, i terzi forestieri, e i quarti Giudei; questa

Versione delle 17:37, 19 feb 2019

70 ANNOTAZIONI

(60) Delle gener. percez. § 3.

(61) Della Rep. l. v, p. 473.

(62) L. i, p. 13.

(63) Vita di Lucullo, § 28.

(64) Voce Polibio.

(65) Geogr. l. xi, p. 515.

(66) Queste istorie o commentari ([testo greco]), secondo il giudizio del loro autore medesimo, erano assai utili per la morale e per la civile filosofia. Lasciando da parte le cose piccole e basse egli aveva fatto solamente menzione degli uomini illustri e della vita loro (Geogr. l. i, p. 6). Le scrisse prima della Geografia, ma donde cominciassero e dove finissero noi potrei dire. Pare che fossero istorie universali. In esse si parlava certamente di Alessandro il Grande (Geogr. l. i, 13), e nel vi libro molto si trattava delle consuetudini dei Parti (Geogr. l. xi, p. 784). Da Gioseffo e da Plutarco, i quali forse se ne valsero del pari che Appiano e Dione, ancorchè questi non citi mai il fonte a cui attinge, si deducono non solo alcuni degli argomenti da esso trattati, ma eziandio raccogliere si possono tre o quattro frammenti, i quali non so perchè sieno stati trasandati da quegli eruditi, che a Strabone volsero i loro studj. - Eccoli. -

Mentre Silla tratteneasi in Atene, vennegli nei piedi un dolor torpido con gravamento, chiamato da Strabone, un balbettare della podagra (Plut., Vita di Silla, trad. del Pompei). E ciò che segue appartiene forse alle storie di Strabone.

Strabone il cappadoce dice così: «Mitridate mandò in Coo, e n’ebbe i danari quivi depositati dalla regina Cleopatra, e otto cento talenti di ragione de’ Giudei» (Gioseffo, Ant. Giud. l. xiv, 12, trad. dell’Angiolini).

Strabone medesimo in altro luogo ci attesta che quando Silla passò nella Grecia per guerreggiare Mitridate, spedì Lucullo in Cirene a sedarvi il tumulto sollevato dai Giudei, dei quali tulio il mondo era pieno, e queste sono le sue parole.

«Di quattro sorti trovavansi abitatori in Cirene; gli uni erano cittadini, gli altri agricoltori, i terzi forestieri, e i quarti Giudei; questa