Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/84: differenze tra le versioni
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(63) ''{{TestoCitato|Vita di Lucullo}}'', § 28. |
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(64) Voce ''Polibio''. |
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(65) ''Geogr. l. {{Sc|xi}}, p''. 515. |
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(66) Queste istorie o commentari ({{testo greco}}), secondo il giudizio del loro autore medesimo, erano assai utili per la morale e per la civile filosofia. Lasciando da parte le cose piccole e basse egli aveva fatto solamente menzione degli uomini illustri e della vita loro (''Geogr. l. {{Sc|i}}, p''. 6). Le scrisse prima della Geografia, ma donde cominciassero e dove finissero noi potrei dire. Pare che fossero istorie universali. In esse si parlava certamente di Alessandro il Grande (''Geogr. l. {{Sc|i}}'', 13), e nel vi libro molto si trattava delle consuetudini dei Parti (''Geogr. l. {{Sc|xi}}, p''. 784). Da Gioseffo e da Plutarco, i quali forse se ne valsero del pari che Appiano e Dione, ancorchè questi non citi mai il fonte a cui attinge, si deducono non solo alcuni degli argomenti da esso trattati, ma eziandio raccogliere si possono tre o quattro frammenti, i quali non so perchè sieno stati trasandati da quegli eruditi, che a Strabone volsero i loro studj. - Eccoli. - |
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Siila tratteneasi in Atene, venncgli nei piedi un dolor |
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torpido con gravamento, chiamato da Strubouc, un balbettare |
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della podagra (PI ut., Vita di Siila, trad. del Pompei). E ciò |
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che segue appartiene forse alle storie di Strabone. |
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Mentre Silla tratteneasi in Atene, vennegli nei piedi un dolor torpido con gravamento, chiamato da Strabone, un balbettare della podagra (''Plut., {{TestoCitato|Vita di Silla}}, trad. del Pompei''). E ciò che segue appartiene forse alle storie di Strabone. |
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Strabone il cappadoce dice cosí: «Mitridate mandò in Coo, |
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e n’ebbe i danari quivi depositati dalla regina Cleopatra, e otto |
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cento talenti di ragione de’Giudci» (Giosejfo, Ant. Giud. I. xir, |
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1 a, trad. dell’Angiolini). |
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Strabone il cappadoce dice così: «Mitridate mandò in Coo, e n’ebbe i danari quivi depositati dalla regina Cleopatra, e otto cento talenti di ragione de’ Giudei» (''Gioseffo, Ant. Giud. l. {{Sc|xiv}}, 12, trad. dell’Angiolini''). |
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Strabone medesimo in altro luogo ci attesta che quando Siila |
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passò nella Grecia per guerreggiare Mitridate, spedí Lucullo in |
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Cirene a sedarvi il tumulto sollevato dai Giudei, dei quali tulio |
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il mondo era pieno, e queste sono le sue parole. |
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Strabone medesimo in altro luogo ci attesta che quando Silla passò nella Grecia per guerreggiare Mitridate, spedì Lucullo in Cirene a sedarvi il tumulto sollevato dai Giudei, dei quali tulio il mondo era pieno, e queste sono le sue parole. |
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cittadini, gli altri agricoltori, i terzi forestieri, e i quarti Giudei; questa |
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Versione delle 17:37, 19 feb 2019
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70 | ANNOTAZIONI |
(60) Delle gener. percez. § 3.
(61) Della Rep. l. v, p. 473.
(62) L. i, p. 13.
(63) Vita di Lucullo, § 28.
(64) Voce Polibio.
(65) Geogr. l. xi, p. 515.
(66) Queste istorie o commentari ([testo greco]), secondo il giudizio del loro autore medesimo, erano assai utili per la morale e per la civile filosofia. Lasciando da parte le cose piccole e basse egli aveva fatto solamente menzione degli uomini illustri e della vita loro (Geogr. l. i, p. 6). Le scrisse prima della Geografia, ma donde cominciassero e dove finissero noi potrei dire. Pare che fossero istorie universali. In esse si parlava certamente di Alessandro il Grande (Geogr. l. i, 13), e nel vi libro molto si trattava delle consuetudini dei Parti (Geogr. l. xi, p. 784). Da Gioseffo e da Plutarco, i quali forse se ne valsero del pari che Appiano e Dione, ancorchè questi non citi mai il fonte a cui attinge, si deducono non solo alcuni degli argomenti da esso trattati, ma eziandio raccogliere si possono tre o quattro frammenti, i quali non so perchè sieno stati trasandati da quegli eruditi, che a Strabone volsero i loro studj. - Eccoli. -
Mentre Silla tratteneasi in Atene, vennegli nei piedi un dolor torpido con gravamento, chiamato da Strabone, un balbettare della podagra (Plut., Vita di Silla, trad. del Pompei). E ciò che segue appartiene forse alle storie di Strabone.
Strabone il cappadoce dice così: «Mitridate mandò in Coo, e n’ebbe i danari quivi depositati dalla regina Cleopatra, e otto cento talenti di ragione de’ Giudei» (Gioseffo, Ant. Giud. l. xiv, 12, trad. dell’Angiolini).
Strabone medesimo in altro luogo ci attesta che quando Silla passò nella Grecia per guerreggiare Mitridate, spedì Lucullo in Cirene a sedarvi il tumulto sollevato dai Giudei, dei quali tulio il mondo era pieno, e queste sono le sue parole.
«Di quattro sorti trovavansi abitatori in Cirene; gli uni erano cittadini, gli altri agricoltori, i terzi forestieri, e i quarti Giudei; questa