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chè di tante bellezze adorna vene,
chè di tante bellezze adorna vene,
che mente di qua giù no la sostene</poem>
che mente di qua giù no la sostene</poem>


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Versione attuale delle 16:09, 8 mag 2019


— 115 —

Canzone.1


Io non pensava che lo cor già mai
     avesse di sospir tormento tanto,
     che de l’anima mia nascesse pianto,
     mostrando per lo viso li occhi morte.
     5Non sent’i’ pace nè riposo alquanto,
     poscia ch’amore e madonna trovai,
     lo qual mi disse: — tu non camperai,
     che troppo è lo valor di costei forte. —
     La mia virtù si partio sconsolata,
     10poi che lasciò lo core
     a la battaglia ove madonna è stata:
     la qual de li occhi suoi venne a ferire
     di tal guisa, ch’amore
     ruppe tutt’i miei spiriti a fuggire.

15Di questa donna non si può contare;
     chè di tante bellezze adorna vene,
     che mente di qua giù no la sostene

  1. Originali Ca e Mart. Quest’ultimo ha una lezione più completa e chiara. Al verso 4 Mart dà «li occhi» per «a li occhi» di Ca con molto maggior chiarezza.