Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/246: differenze tra le versioni

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qui si nasconde, e sta in periglio Roma.
qui si nasconde, e sta in periglio Roma.
;Icilio
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Per me, per lei, questo è un pugnai, se forza
Per me, per lei, questo è un pugnal, se forza
fatta ci viene: a noi, fin eh’ io respiro,
fatta ci viene: a noi, fin ch’io respiro,
uom non s’accosti.
uom non s’accosti.
;Popolo
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;Icilio
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A trarla
A trarla
di qui, t’è forza uccidere me pria.—
di qui, t’è forza uccidere me pria.
Romani, udite la terribil trama,
Romani, udite la terribil trama,
che qui s’asconde: udite in qual periglio
che qui s’asconde: udite in qual periglio
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Tentò sedurla; usò minacce, e preghi;
Tentò sedurla; usò minacce, e preghi;
e perfin oro offrille; ultimo oltraggio,
e perfin oro offrille; ultimo oltraggio,
che all’abbietta virtù fa il vizio in trono.
che all’abbietta virtú fa il vizio in trono.
Ma di patrizio sangue ella non era,
Ma di patrizio sangue ella non era,
onde a prezzo ei non l’ebbe. Or di rapirla
onde a prezzo ei non l’ebbe. Or di rapirla
tenta; e la fraude ad accertar, vi basti
tenta; e la fraude ad accertar, vi basti
dell’assertore il nome. Omai pe’ figli
dell’assertore il nome. Omai pe’ figli
tremate, o padri; e più tremate assai
tremate, o padri; e piú tremate assai
per le mogli, o mariti. — Or, che vi resta
per le mogli, o mariti. — Or, che vi resta
a perder più? la mal secura vita.
a perder piú? la mal secura vita.
E a che più vita; ove l’onor, la prole,
E a che piú vita; ove l’onor, la prole,
la patria, il cor, la libertà v’è tolta?
la patria, il cor, la libertà v’è tolta?
;Popolo
;Popolo
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sospendi alquanto. Ah! tolga il ciel, che nata
sospendi alquanto. Ah! tolga il ciel, che nata
di questo fianco sia cagion fatale
di questo fianco sia cagion fatale
di sparger rivi di romano sangue.
di sparger rivi di romano sangue.
Io chieggo solo, e in nome vostro il chieggo,
Io chieggo solo, e in nome vostro il chieggo,
che Virginio s’aspetti. A lui dinanzi,
che Virginio s’aspetti. A lui dinanzi,
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Versione delle 14:18, 19 ott 2019

240 virginia
Appio

Si svelga
costei dal fianco suo. Terribil trama
qui si nasconde, e sta in periglio Roma.

Icilio

Per me, per lei, questo è un pugnal, se forza
fatta ci viene: a noi, fin ch’io respiro,
uom non s’accosti.

Popolo

Ei nulla teme!

Icilio

A trarla
di qui, t’è forza uccidere me pria. —
Romani, udite la terribil trama,
che qui s’asconde: udite in qual periglio
sta Roma, udite; indi su gli occhi vostri
me trucidar lasciate. Arde d’infame
amor quest’Appio per Virginia...

Popolo

Oh ardire!

Icilio

Tentò sedurla; usò minacce, e preghi;
e perfin oro offrille; ultimo oltraggio,
che all’abbietta virtú fa il vizio in trono.
Ma di patrizio sangue ella non era,
onde a prezzo ei non l’ebbe. Or di rapirla
tenta; e la fraude ad accertar, vi basti
dell’assertore il nome. Omai pe’ figli
tremate, o padri; e piú tremate assai
per le mogli, o mariti. — Or, che vi resta
a perder piú? la mal secura vita.
E a che piú vita; ove l’onor, la prole,
la patria, il cor, la libertà v’è tolta?

Popolo

Per noi, pe’ figli, o libertade, o morte.

Appio

Menzogna è questa...

Popolo

O libertade, o morte.

Numit.

O generosa plebe, il furor tuo
sospendi alquanto. Ah! tolga il ciel, che nata
di questo fianco sia cagion fatale
di sparger rivi di romano sangue.
Io chieggo solo, e in nome vostro il chieggo,
che Virginio s’aspetti. A lui dinanzi,