Pagina:Amori (Savioli).djvu/44: differenze tra le versioni

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35

Scendea sul collo eburneo
     Parte del crine aurato,
     Per mano delle Veneri
     Ad arte inanellato.
     
Questo all’altera vergine
     Degli occhi suoi più caro,
     Cadde improvvisa vittima
     D’insidíoso acciaro.
     
Ma sorgi omai. S’involano
     L’ore, e la notte avanza:
     Vuoti i teatri affrettano
     La sospirata danza.
     
Tu pensierosa or dubiti,
     Gemi, e non hai parole;
     Poi ti dorrà che rapido
     Turbi le veglie il Sole.