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idilli pastorali | 131 |
Partirò dunque, e, poiché tanto il sangue
piace a questa d’amor nemica e mia,
né vuol, per raddoppiar strazio a chi langue,
esseguir di sua man quel che desia,
forse averrá ch’un lupo, un orso, un angue
meco sol per pietá spietato sia,
che non fia sí spietato e sí rabbioso
che piú di Clori almen non sia pietoso. —
Qui tacque, e mentr’al ciel la mesta fronte,
misero, e i lagrimosi occhi rivolse,
e ’nver’ l’amato e sospirato monte,
dov’era ogni suo ben, la lingua sciolse;
gli alti lamenti accompagnando il fonte,
con rauco mormorio seco si dolse,
e dolersi pareano ed arder seco
le piante intorno, i fior, l’erbe e lo speco.