Canti (Aleardi)/Poesie volanti/A Te: differenze tra le versioni

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Versione delle 07:53, 2 giu 2008

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Partiam, fanciulla mia, lasciam le sponde

Tristi dell'Adige,
Dove l'eterno Barbaro profonde

Verghe e patiboli.
Una cerchiam coi passi dell'afflitto

Terra di liberi,
Ove a un italo cor non sia delitto

Amar l'Italia.
Vieni, aduniamo i nobili tesori

De le nostr'anime,
Perchè il ricordo de' passati amori

È vita all'esule.
Rechiam con noi le linëe ridenti

Dei colli patrii,
Dove i trascorsi splendidi momenti

Valser dei secoli.
Con noi rechiamo del paterno e santo

Tetto l'immagine,
Ove siam nati, ove abbiam riso, e pianto

Virili lagrime.
Con noi rechiamo un pugno de la terra

Amor dei Veneti,
Caro segno e fatal d'antica guerra,

Di nuovi spasimi.
Io porterò queste vïole colte

Sopra due tumoli,
Dove in pace de' miei padri sepolte

Son le reliquie...
Fanciulla mia, nell'intimo commosso

Il cor mi sanguina...
Non so partir. Di mia madre non posso

Lasciar le ceneri.


Josephstadt, 10 agosto 1859.

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