Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/242: differenze tra le versioni

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Non so: me trasse a quella sorte un Dèmone.
Non so: me trasse a quella sorte un Dèmone.
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E saggio il Dio. La sposa, or come avesti?
E saggio il Dio. La sposa, or come avesti?
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Era notte. D’Adrasto all’atrio giunsi....
Era notte. D’Adrasto all’atrio giunsi....
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Errando in fuga, o d’un giaciglio in cerca?
Errando in fuga, o d’un giaciglio in cerca?
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Tu l’hai detto. E poi, giunse un altro profugo.
Tu l’hai detto. E poi, giunse un altro profugo.
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Chi era? certo un infelice anch’esso.
Chi era? certo un infelice anch’esso.
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Tidèo, che figlio è, dicono, d’Enèo.
Tidèo, che figlio è, dicono, d’Enèo.
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A fiere, Adrasto in che v’assomigliò?{{fine blocco}}</poem>
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A fiere, Adrasto in che v’assomigliò?

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Versione delle 05:51, 16 dic 2019


LE FENICIE 239

polinice
Non so: me trasse a quella sorte un Dèmone.
giocasta
E saggio il Dio. La sposa, or come avesti?
polinice
Era notte. D’Adrasto all’atrio giunsi....
giocasta
Errando in fuga, o d’un giaciglio in cerca?
polinice
Tu l’hai detto. E poi, giunse un altro profugo.
giocasta
Chi era? certo un infelice anch’esso.
polinice
Tidèo, che figlio è, dicono, d’Enèo.
giocasta

A fiere, Adrasto in che v’assomigliò?