Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/517: differenze tra le versioni

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Smorzate il vostro fuoco, parlate con pace, da galantuomini,
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{{sc|Lelio}}. Questo è quel che volevo dire, e non ho potuto dirlo.
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{{sc|Ottavio}}. Vi ho inteso, e ve la darò.
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{{sc|Corallina}}. Sentite? Egli ve la promette. {{Ids|(a Lelio)}}


{{sc|Lelio}}. E la dote sarà di seimila scudi.
{{sc|Lelio}}. E la dote sarà di seimila scudi.
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{{sc|Ottavio}}. Ma la dote bisognerà assicurarla.
{{sc|Ottavio}}. Ma la dote bisognerà assicurarla.


{{sc|Lelio}}. Come ? Io assicurar la dote ?
{{sc|Lelio}}. Come? Io assicurar la dote?


{{sc|Ottavio}}. Oh ! chi siete voi ?
{{sc|Ottavio}}. Oh! chi siete voi?


{{sc|Lelio}}. Son uno che ha tanti beni da comprare i vostri.
{{sc|Lelio}}. Son uno che ha tanti beni da comprare i vostri.
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{{sc|Lelio}}. Ed io non voglio.
{{sc|Lelio}}. Ed io non voglio.


{{sc|Corallina}}. Zitto. Vergognatevi. Non si contratta così ; parete
{{sc|Corallina}}. Zitto. Vergognatevi. Non si contratta così; parete due cani arrabbiati.
due cani arrabbiati.


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{{sc|Corallina}}. Ma zitto. Via, accomodiamo questa faccenda. Signor
{{sc|Corallina}}. Ma zitto. Via, accomodiamo questa faccenda. Signor Lelio, non perchè si diffidi di lei, ma per il buon ordine, si compiaccia di accennare il luogo, dove vuole assicurare la dote.
Lelio, non perchè si diffidi di lei, ma per il buon ordine, si
compiaccia di accennare il luogo, dove vuole assicurare la dote.


{{sc|Lelio}}. Mi maraviglio ; io non voglio far queste scene ...
{{sc|Lelio}}. Mi maraviglio; io non voglio far queste scene ...


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{{sc|Corallina}}. Tacete, signore. {{Ids|(ad Ottavio)}} Il signor Lelio è ricco, e la dote non può perire. (Se non faccio così, si guastano). {{Ids|(da sè)}}
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Versione delle 20:16, 12 mar 2020


LA DONNA VENDICATIVA 501

Smorzate il vostro fuoco, parlate con pace, da galantuomini, da buoni amici.

Ottavio. Ma io ...

Corallina. Zitto lì con quella vociaccia.

Ottavio. Via, via, non dico altro. (placato)

Lelio. (Ride) Brava, così: sta lì sotto. (burlandosi d’Ottavio)

Ottavio. Giuro al cielo ... (alterato)

Corallina. Via. (forte ad Ottavio)

Ottavio. (Mi crepa la vescica del fiele). (da sè)

Corallina. Il signor Lelio domanda la signora Rosaura per consorte: non è vero? (a Lelio)

Lelio. Questo è quel che volevo dire, e non ho potuto dirlo.

Ottavio. Vi ho inteso, e ve la darò.

Corallina. Sentite? Egli ve la promette. (a Lelio)

Lelio. E la dote sarà di seimila scudi.

Corallina. Sì, signore.

Ottavio. Ma la dote bisognerà assicurarla.

Lelio. Come? Io assicurar la dote?

Ottavio. Oh! chi siete voi?

Lelio. Son uno che ha tanti beni da comprare i vostri.

Ottavio. Non so altro. Voglio così.

Lelio. Ed io non voglio.

Corallina. Zitto. Vergognatevi. Non si contratta così; parete due cani arrabbiati.

Ottavio. Egli è quello ... (alterato)

Corallina. Zitto, vi dico. (Ottavio tace)

Lelio. Brava, è lui il pazzo., (ridendo)

Ottavio. Io? (alterato)

Corallina. Ma zitto. Via, accomodiamo questa faccenda. Signor Lelio, non perchè si diffidi di lei, ma per il buon ordine, si compiaccia di accennare il luogo, dove vuole assicurare la dote.

Lelio. Mi maraviglio; io non voglio far queste scene ...

Ottavio. E se voi non volete ... (alterato)

Corallina. Tacete, signore. (ad Ottavio) Il signor Lelio è ricco, e la dote non può perire. (Se non faccio così, si guastano). (da sè)