Lo fino amor piacente: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: rimuovo parametri obsoleti
 
Riga 1: Riga 1:
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Arrigo Baldonasco<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Arrigo Baldonasco<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>XIII secolo<section end="Anno di pubblicazione"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>XIII secolo<section end="Anno di pubblicazione"/>
<section begin="Iniziale del titolo"/>L<section end="Iniziale del titolo"/>
<section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/>
<section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/>
<section begin="Argomento"/>Canzoni<section end="Argomento"/>
<section begin="Argomento"/>Canzoni<section end="Argomento"/>
Riga 13: Riga 12:
| Nome e cognome dell'autore =Arrigo Baldonasco
| Nome e cognome dell'autore =Arrigo Baldonasco
| Titolo =Lo fino amor piacente
| Titolo =Lo fino amor piacente
| Iniziale del titolo =L
| Anno di pubblicazione =XIII secolo
| Anno di pubblicazione =XIII secolo
| Lingua originale del testo =
| Lingua originale del testo =

Versione attuale delle 16:39, 2 apr 2020

Arrigo Baldonasco

XIII secolo Indice:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu Canzoni duecento Lo fino amor piacente Intestazione 12 settembre 2008 75% poesie

[p. 306 modifica]

Lo fino amor piacente,
Ch’io aggio, a se mi serra
Sì che d’ogn altro, s’erra
Da me, dae partimento.
5Che quello Amor mantiene

[p. 307 modifica]

Solazzo e tutto bene,
E in cui sempre regna
Parmi, che li n’avvegna in tal valore,
Che giammai perditore
Non fie di sua ’ntendanza.
     L’usato intendimento
Che la gente ha ’n fallire,
A ciascuno fall’ire
In loco conoscenza.
Dolen’ cognoscimento
Hanno ben ch’è fallire,
Ma nullo lor fall’ire,
Ch’aggia però sturbanza:
Però voglio sturbare
Me d’ogn’altro pensare,
D’intender volentieri.
Vo’ che sia mio pensieri, ch’è adoblato,
In quella ch’ha provato,
Più di null’altra, pregio.
     Chi al suo pregio si prova,
Ch’ogn’altro va morendo;
Però tutto m’accendo
A lei ch’è la mia spera.
Spero in lei, che si trova
Mercè, ond’io m’accendo
Allegro, e non m’arrendo
A null’altro, che pera:
Che ogn’altro de’ perire,
E ’l suo sempre verdire.
Però tutti amadori
Conforto che i lor cori aggiano saggi
A mantener li usaggi
Di quei, ch’han più savere.
     Li saggi cognoscenti

[p. 308 modifica]

Sturbano lo amare,
Quel che ve’no, ch’amar’è,
E usal molta gente,
E gente ch’han tormenti;
Però ch’ha più ch’amare
Chi amato più ch’amar’è,
Fort’è dispïacente.
Dunqua, Signor, vo’ spiaccia
Veder qual lui s’allaccia,
Perchè ha ’n tutto fallito
E è così agiecchito, ch’è seguitore;
Non fidi ben suo core
Fin ch’arà tal pensamento.
     Molti ha pensier giojosi:
Chi serve a chi ha partito
Ciò che a suo ha partito,
Mai non ha perdenza.
Ma perdono dogliosi
Quei, ch’han dal lor partito
Ogn’han fine partito
E son presi a fallenza;
E son certi per fallo,
Che ciascun fora stallo,
Se ’l commetteno in loco
Che ’l lor sollazzo e ’l gioco
Più non porria durare,
Poi m’ha ’n balìa deggial distornare.