Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/82: differenze tra le versioni

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altrove io porti.
altrove io porti.
;Filippo
Filippo+7 Anzi, rimani.
Isab.+13 Esporti
Anzi, rimani.
;Isab.
Esporti
osava il pensier mio, perché il volevi:
osava il pensier mio, perché il volevi:
a che rimango ornai? testimon vano
a che rimango omai? testimon vano
tra il figlio e il padre una madrigna fora...
tra il figlio e il padre una madrigna fora...
Filippo+ Vano? ah! t’inganni: testimon mi sei
;Filippo
quí necessario. Hai di madrigna il nome
Vano? ah! t’inganni: testimon mi sei
soltanto; e il nome, anche obbliare il puoi. —
qui necessario. Hai di madrigna il nome
soltanto; e il nome, anche obbliare il puoi. —
Gli fia grato il tuo aspetto. Eccolo: ei sappia,
Gli fia grato il tuo aspetto. Eccolo: ei sappia,
che ti fai tu mallevador dell’alta
che ti fai tu mallevador dell’alta
sua virtú, della fe, dell’amor suo.
sua virtú, della fe, dell’amor suo.
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Prence, ti appressa. — Or, di’; quando fia il giorno
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Filippo+ Prence, ti appressa. — Or, di’; quando fia il giorno
in cui del dolce nome di figliuolo
in cui del dolce nome di figliuolo
io ti possa appellare? In me vedresti
io ti possa appellare? In me vedresti
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e di padre e di re: ma, perché almeno,
e di padre e di re: ma, perché almeno,
da che il padre non ami, il re non temi?
da che il padre non ami, il re non temi?
Carlo+ Signor; nuova m’è sempre, ancor ch’io l’abbia
;Carlo
udita spesso, la mortal rampogna.
Signor; nuova m’è sempre, ancor ch’io l’abbia
Nuovo cosí non m’è il tacer; che s’io
udita spesso, la mortai rampogna.
Nuovo così non m’è il tacer; che s’io
reo pur ti appajo, al certo io reo mi sono.
reo pur ti appajo, al certo io reo mi sono.
Vero è, che in cor non già rimorso io sento,
Vero è, che in cor non già rimorso io sento,
ma duol profondo, che tu reo mi estimi.
ma duol profondo, che tu reo mi estimi.
Deh! potess’io così di mie sventure,
Deh! potess’io cosí di mie sventure,
o, se a te piace piú, de’ falli miei,
o, se a te piace piú, de’ falli miei,
saper la cagion vera!
saper la cagion vera!
;Filippo
Filippo+9 Amor,... che poco
Amor,... che poco
hai per la patria tua, nulla pel padre;
hai per la patria tua, nulla pel padre;
e il troppo udir lusingatori astuti;...
e il troppo udir lusingatori astuti;...
non cercar de’ tuoi falli altra cagione.
non cercar de’ tuoi falli altra cagione.
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Versione delle 17:18, 2 mag 2020

76 filippo
altrove io porti.

Filippo   Anzi, rimani.
Isab.   Esporti
osava il pensier mio, perché il volevi:
a che rimango omai? testimon vano
tra il figlio e il padre una madrigna fora...
Filippo Vano? ah! t’inganni: testimon mi sei
quí necessario. Hai di madrigna il nome
soltanto; e il nome, anche obbliare il puoi. —
Gli fia grato il tuo aspetto. Eccolo: ei sappia,
che ti fai tu mallevador dell’alta
sua virtú, della fe, dell’amor suo.


SCENA QUARTA

Filippo, Isabella, Carlo, Gomez.

Filippo Prence, ti appressa. — Or, di’; quando fia il giorno

in cui del dolce nome di figliuolo
io ti possa appellare? In me vedresti
(deh tu il volessi!) ognor confusi i nomi
e di padre e di re: ma, perché almeno,
da che il padre non ami, il re non temi?
Carlo Signor; nuova m’è sempre, ancor ch’io l’abbia
udita spesso, la mortal rampogna.
Nuovo cosí non m’è il tacer; che s’io
reo pur ti appajo, al certo io reo mi sono.
Vero è, che in cor non già rimorso io sento,
ma duol profondo, che tu reo mi estimi.
Deh! potess’io cosí di mie sventure,
o, se a te piace piú, de’ falli miei,
saper la cagion vera!
Filippo   Amor,... che poco
hai per la patria tua, nulla pel padre;
e il troppo udir lusingatori astuti;...
non cercar de’ tuoi falli altra cagione.