Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/311: differenze tra le versioni

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il tuo amabile riso. Erami pegno
il tuo amabile riso. Erami pegno
un di quel riso di beata pace;
un quel riso di beata pace;
non son felice io mai, finch’ei non riede.
non son felice io mai, finch’ei non riede.
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;Elet.
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Odi buon re, miglior consorte.
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Cliten Ahi lassa!
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Elet.+ Odi buon re, miglior consorte.
Cliten.+13 Ahi lassa!
Tradita io son: tu mi tradisti, Elettra.
Tradita io son: tu mi tradisti, Elettra.
Così tua fe mi serbi? Al re svelasti
Cosí tua fe mi serbi? Al re svelasti
Egisto; ond’ei...
Egisto; ond’ei...
Elet.+7 Né il pur nomai, tel giuro.
;Elet.
Né il pur nomai, tei giuro.
D’altronde il seppe. Ognun ricerca a gara
D’altronde il seppe. Ognun ricerca a gara
del re la grazia in modi mille: ognuno
del re la grazia in modi mille: ognuno
util vuol farsi al re: ben maraviglia
util vuol farsi al re: ben maraviglia
prender ti può, che noi sapesse ei pria.
prender ti può, che nol sapesse ei pria.
Cliten.+ Ma che gli appon? di che il sospetta? udisti
;Cliten.
Ma che gli appon? di che il sospetta? udisti
i detti lor? perché lo scaccia? ed egli
i detti lor? perché lo scaccia? ed egli
che rispondea? Di me parlogli Atride?
che rispondea? Di me parlogli Atride?
Elet.+ Rassicurati, madre: in cor d’Atride
;Elet.
Rassicurati, madre: in cor d’Atride
non v’ha sospetto. Ei, che tradir tu il possa,
non v’ha sospetto. Ei, che tradir tu il possa,
noi pensa pur; noi dei tradir tu quindi.
nol pensa pur; nol dei tradir tu quindi.
Non di nemico con ;Egisto
Non di nemico con Egisto furo
furo
le sue parole.
le sue parole.
Cliten Ma pur d’Argo in bando
Cliten.+6 Ma pur d’Argo in bando
tosto ei lo vuole.
tosto ei lo vuole.
Elet.+7 Oh te felice! Tolta
;Elet.
Oh te felice! Tolta
dall’orlo sei del precipizio, innanzi
dall’orlo sei del precipizio, innanzi
che più t’inoltri.
che piú t’inoltri.
Cliten Ei partirà?
Cliten.+7 Ei partirá?
;Elet.
Elet.+12 Sepolto
al suo partir sará l’arcano: intero
Sepolto
al suo partir sarà l’arcano: intero
il cor per anco hai del consorte; ei nulla
il cor per anco hai del consorte; ei nulla
brama quanto il tuo amore: il cor non gli hanno
brama quanto il tuo amore: il cor non gli hanno
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Versione delle 12:46, 15 mag 2020


atto terzo 305
il tuo amabile riso. Erami pegno

un dí quel riso di beata pace;
non son felice io mai, finch’ei non riede.


SCENA QUINTA

Elettra, Clitennestra.

Elet. Odi buon re, miglior consorte.

Cliten.   Ahi lassa!
Tradita io son: tu mi tradisti, Elettra.
Cosí tua fe mi serbi? Al re svelasti
Egisto; ond’ei...
Elet.   Né il pur nomai, tel giuro.
D’altronde il seppe. Ognun ricerca a gara
del re la grazia in modi mille: ognuno
util vuol farsi al re: ben maraviglia
prender ti può, che nol sapesse ei pria.
Cliten. Ma che gli appon? di che il sospetta? udisti
i detti lor? perché lo scaccia? ed egli
che rispondea? Di me parlogli Atride?
Elet. Rassicurati, madre: in cor d’Atride
non v’ha sospetto. Ei, che tradir tu il possa,
nol pensa pur; nol dei tradir tu quindi.
Non di nemico con Egisto furo
le sue parole.
Cliten.   Ma pur d’Argo in bando
tosto ei lo vuole.
Elet.   Oh te felice! Tolta
dall’orlo sei del precipizio, innanzi
che piú t’inoltri.
Cliten.   Ei partirá?
Elet.   Sepolto
al suo partir sará l’arcano: intero
il cor per anco hai del consorte; ei nulla
brama quanto il tuo amore: il cor non gli hanno

V. Alfieri, Tragedie - 1. 20