Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/341: differenze tra le versioni

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<poem>
{{poem t|
Qual mai tuo servo fia di te piú vile?
Qual mai tuo servo fia di te piú vile?
Piú scellerato, quale?
Piú scellerato, quale?
;Egisto
Egisto+9 Esci.
Elet.+12 Serbata
Esci.
;Elet.
Serbata
mi hai viva, il so, per maggior pena darmi:
mi hai viva, il so, per maggior pena darmi:
ma, sia che vuol, questa mia man, che il cielo
ma, sia che vuol, questa mia man, che il cielo
forse destina ad alta impresa...
forse destina ad alta impresa...
;Egisto
Egisto+14 Or esci;
Or esci;
tel ridico.
tel ridico.
Cliten.+4 Per or, deh!... taci,... o figlia:...
;Cliten.
Per or, deh!... taci,... o figlia:...
esci, ten prego:... io poscia...
esci, ten prego:... io poscia...
;Elet.
Elet.+12 Da voi lungi,
Da voi lungi,
pena non è, che il veder voi pareggi.
pena non è, che il veder voi pareggi.
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Titolo:Oreste (Alfieri)/Atto primo

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;Cliten.
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Rampogne udir per ogni parte atroci,
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Cliten.+ Rampogne udir per ogni parte atroci,
e meritarle!... Oh vita! a te qual morte
e meritarle!... Oh vita! a te qual morte
fu pari mai?
fu pari mai?
Egisto+6 Giá tel diss’io: di pace
;Egisto
Giá tel diss’io: di pace
aura spirar, finché costei dintorno
aura spirar, finché costei dintorno
ci sta, nol potrem noi: ch’ella s’uccida,
ci sta, nol potrem noi: ch’ella s’uccida,
Riga 35: Riga 31:
cessa di opporti: io ’l voglio, e indarno affatto
cessa di opporti: io ’l voglio, e indarno affatto
vi ti opporresti.
vi ti opporresti.
Cliten.+7 Ah! tel diss’io piú volte:
;Cliten.
Ah! tel diss’io piú volte:
qual che d’Elettra il destin sia, mai pace,
qual che d’Elettra il destin sia, mai pace,
mai non sará con noi: tu fra ’l sospetto,
mai non sará con noi: tu fra ’l sospetto,
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trarrem noi sempre incerta orrida vita.
trarrem noi sempre incerta orrida vita.
Altra sperar ne lice?
Altra sperar ne lice?
;Egisto
Egisto+9 Addietro il guardo
}}
Addietro il guardo
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Versione delle 16:46, 16 mag 2020


atto primo 335
Qual mai tuo servo fia di te piú vile?

Piú scellerato, quale?
Egisto   Esci.
Elet.   Serbata
mi hai viva, il so, per maggior pena darmi:
ma, sia che vuol, questa mia man, che il cielo
forse destina ad alta impresa...
Egisto   Or esci;
tel ridico.
Cliten.   Per or, deh!... taci,... o figlia:...
esci, ten prego:... io poscia...
Elet.   Da voi lungi,
pena non è, che il veder voi pareggi.


SCENA QUARTA

Egisto, Clitennestra.

Cliten. Rampogne udir per ogni parte atroci,

e meritarle!... Oh vita! a te qual morte
fu pari mai?
Egisto   Giá tel diss’io: di pace
aura spirar, finché costei dintorno
ci sta, nol potrem noi: ch’ella s’uccida,
gran tempo è giá, ragion di stato il vuole,
e il mio riposo, e il tuo: dannata a un tempo
è dal suo stolto orgoglio: ma il tuo pianto
vuol ch’io l’assolva. Al suo partir tu dunque
cessa di opporti: io ’l voglio, e indarno affatto
vi ti opporresti.
Cliten.   Ah! tel diss’io piú volte:
qual che d’Elettra il destin sia, mai pace,
mai non sará con noi: tu fra ’l sospetto,
io fra’ rimorsi, e in rio timore entrambi,
trarrem noi sempre incerta orrida vita.
Altra sperar ne lice?
Egisto   Addietro il guardo