Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/122: differenze tra le versioni

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{{xx-larger|I}}ntorno all’apparecchiare la terra alla semina tu vedi, disse, o Socrate, che ambedue già pensiamo che debba farsi a un modo stesso. Così è in fatti, risposi. Intorno poi al tempo di spargere la semenza pare a te, disse, o Socrate, che per avventura alcun altro ve n’ahbia più opportuno di quello, che già tutti gli uomini, i quali furono innanzi a noi per averne preso esperimento, e tutti quelli che sono ora altresì esperimentandolo, hanno conosciuto essere il migliore? Perocchè non è appena venuta la stagione autunnale, che tutti gli uomini a Dio riguardano, quando, mandando le piogge a inumidire il terreno, permetterà ad essi di seminare. Bene appresero, diss’io, tutti gli uomini, o Iscomaco, a non voler seminare nella secca terra, vedendo manifestamente colpiti da molti danni coloro, che seminarono prima di averne avuto l’ordine da Dio. In ciò adunque, disse Iscomaco, tutti quanti siamo d’accordo. Perchè, diss’io, cotesto accordo si scorge in ogni cosa, che Dio ne insegna: siccome a tutti par meglio portare nel verno le più grosse vesti, che si abbiano e tutti si avvisano di accender il fuoco, purchè abbiano legna. In questo però, disse Iscomaco, molti
{{CapoletteraVar|I}}ntorno all’apparecchiare la terra alla semina tu vedi, disse, o Socrate, che ambedue già pensiamo che debba farsi a un modo stesso. Così è in fatti, risposi. Intorno poi al tempo di spargere la semenza pare a te, disse, o Socrate, che per avventura alcun altro ve n’ahbia più opportuno di quello, che già tutti gli uomini, i quali furono innanzi a noi per averne preso esperimento, e tutti quelli che sono ora altresì esperimentandolo, hanno conosciuto essere il migliore? Perocchè non è appena venuta la stagione autunnale, che tutti gli uomini a Dio riguardano, quando, mandando le piogge a inumidire il terreno, permetterà ad essi di seminare. Bene appresero, diss’io, tutti gli uomini, o Iscomaco, a non voler seminare nella secca terra, vedendo manifestamente colpiti da molti danni coloro, che seminarono prima di averne avuto l’ordine da Dio. In ciò adunque, disse Iscomaco, tutti quanti siamo d’accordo. Perchè, diss’io, cotesto accordo si scorge in ogni cosa, che Dio ne insegna: siccome a tutti par meglio portare nel verno le più grosse vesti, che si abbiano e tutti si avvisano di accender il fuoco, purchè abbiano legna. In questo però, disse Iscomaco, molti

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CAPITOLO XVII.


Intorno all’apparecchiare la terra alla semina tu vedi, disse, o Socrate, che ambedue già pensiamo che debba farsi a un modo stesso. Così è in fatti, risposi. Intorno poi al tempo di spargere la semenza pare a te, disse, o Socrate, che per avventura alcun altro ve n’ahbia più opportuno di quello, che già tutti gli uomini, i quali furono innanzi a noi per averne preso esperimento, e tutti quelli che sono ora altresì esperimentandolo, hanno conosciuto essere il migliore? Perocchè non è appena venuta la stagione autunnale, che tutti gli uomini a Dio riguardano, quando, mandando le piogge a inumidire il terreno, permetterà ad essi di seminare. Bene appresero, diss’io, tutti gli uomini, o Iscomaco, a non voler seminare nella secca terra, vedendo manifestamente colpiti da molti danni coloro, che seminarono prima di averne avuto l’ordine da Dio. In ciò adunque, disse Iscomaco, tutti quanti siamo d’accordo. Perchè, diss’io, cotesto accordo si scorge in ogni cosa, che Dio ne insegna: siccome a tutti par meglio portare nel verno le più grosse vesti, che si abbiano e tutti si avvisano di accender il fuoco, purchè abbiano legna. In questo però, disse Iscomaco, molti