Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/235: differenze tra le versioni

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Già che si è, quanto basta, esplicato, come il sole, oltre al moto diurno, di moto proprio va scorrendo sotto l’obliquità dell’ecchittica, non sarà difficile intendere, come egli si ritrovi, ora più vicino ad un polo, ed ora all’altro; e che vicinissimo al polo artico è nel solstizio di Cancro, e lontanissimo dal medesimo nell’altro solstizio di Capricorno. E perchè per la revoluzione diurna ogni giorno il sole descrive un cerchio parallelo all’equinoziale, è manifesto, che trovandosi il sole ne i due solstizii, viene a descrivere in quei due giorni gli estremi cerchi, e di tutti gli altri minori: e questi sono quelli, che dimandiamo tropici, così detti dalla voce greca τρόπος che significa ''conversione'' o{{Vp|
Già che si è, quanto basta, esplicato, come il sole, oltre al moto diurno, di moto proprio va scorrendo sotto l’obliquità dell’ecclittica, non sarà difficile intendere, come egli si ritrovi, ora più vicino ad un polo, ed ora all’altro; e che vicinissimo al polo artico è nel solstizio di Cancro, e lontanissimo dal medesimo nell’altro solstizio di Capricorno. E perchè per la revoluzione diurna ogni giorno il sole descrive un cerchio parallelo all’equinoziale, è manifesto, che trovandosi il sole ne i due solstizii, viene a descrivere in quei due giorni gli estremi cerchi, e di tutti gli altri minori: e questi sono quelli, che dimandiamo tropici, così detti dalla voce greca τρόπος che significa ''conversione'' o{{Vp|


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232 trattato della sfera

principio di Cancro, lontano da gli equinozii la quarta parte del zodiaco; ed è la massima declinazione, che faccia il sole dall’equinoziale verso ’l settentrione: l’altro punto è nel principio di Capricorno, dove è la massima declinazione delle parti del zodiaco verso l’austro. Chiamansi anco questi due punti medesimi delle massime declinazioni i solstizii, però che quando il sole si trova nelle parti a questi punti circonvicine, pare quasi che stia fermo: non che non si comprenda il suo moto secondo la lunghezza del zodiaco, ma perchè in quei giorni il sole insensibilmente s’alza o s’abbassa nel circolo meridiano, essendo che in quelle parti il zodiaco si distende quasi che paralello all’equinoziale.


delli due coluri.


Sono immaginati nella sfera due altri cerchi massimi, i quali si segano sopra i poli dell’equinoziale ad angoli retti: e l’uno d’essi passa per li punti delli equinozii, l’altro per li solstizii; dal che viene questo nominato coluro de i solstizii, e l’altro coluro de gli equinozii. Ma la posizione di tali cerchi nella sfera celeste non ha utilità alcuna particolare, non essendo eglino in somma altro che due meridiani: ma dalli artefici sono posti nelle sfere materiali per armatura e sostegno de gli altri cerchi, i quali, essendo tra di loro separati, si fermano sopra i detti coluri.


delli tropici.


Già che si è, quanto basta, esplicato, come il sole, oltre al moto diurno, di moto proprio va scorrendo sotto l’obliquità dell’ecclittica, non sarà difficile intendere, come egli si ritrovi, ora più vicino ad un polo, ed ora all’altro; e che vicinissimo al polo artico è nel solstizio di Cancro, e lontanissimo dal medesimo nell’altro solstizio di Capricorno. E perchè per la revoluzione diurna ogni giorno il sole descrive un cerchio parallelo all’equinoziale, è manifesto, che trovandosi il sole ne i due solstizii, viene a descrivere in quei due giorni gli estremi cerchi, e di tutti gli altri minori: e questi sono quelli, che dimandiamo tropici, così detti dalla voce greca τρόπος che significa conversione o

1. del Cancro, c; del corretto in di, m — 27. lontanissimo nell’, c —