Rime (Guittone d'Arezzo)/Deo, che non posso or disamar sì forte: differenze tra le versioni

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Versione delle 16:25, 13 set 2008

 
     Deo, che non posso or disamar sì forte,
como fort'amo voi, donna orgogliosa!
Ca, poi che per amar m'odiate a morte,
4per disamar mi sareste amorosa;
     ch'altresì, com'è bon diritto, sorte
che l'uno como l'altro essere osa,
poi di gran torto, ch'ème 'n vostra corte
8fatto, me vengerea d'alcuna cosa.
     Torto è tale, no lo vidi anco pare:
non osarme piacer ciò ch'è piacente,
11ed essere odiato per amare,
     Malgrado vostro e mio son benvogliente,
e serò, ché non posso unque altro fare,
14e fa mister che pur vegna vincente.