Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu/259: differenze tra le versioni

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eh'essendo stato ferito da uno scoppietto in una coscia un fante
eh'essendo stato ferito da uno scoppietto in una coscia un fante
che su per il terrato andava, essendo per scontro ove le mura
che su per il terrato andava, essendo per scontro ove le mura
erano cadute, fu domandato mastro Calimero cirugico a medi¬
erano cadute, fu domandato mastro Calimero cirugico a medicarlo. Quivi si ritrovò il Boientis; e mentre il medico ricercava
carlo. Quivi si ritrovò il Boientis; e mentre il medico ricercava
la piaga del ferito, diede un mezzo cannone in un merlo, le cui
la piaga del ferito, diede un mezzo cannone in un merlo, le cui
pietre mosse da quel ferventissimo impeto diedero nel capo al mal
pietre mosse da quel ferventissimo impeto diedero nel capo al mal
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sorti, ed a cintola s’attaccò una gran scarsella con suoi ferri ed
sorti, ed a cintola s’attaccò una gran scarsella con suoi ferri ed
unguenti dentro, cominciando a medicar quei poveri soldati che
unguenti dentro, cominciando a medicar quei poveri soldati che
a le batterie e scaramucce talora venivano percossi, feriti e ma¬
a le batterie e scaramucce talora venivano percossi, feriti e magagnati. E giovavali molto che fanciullo aveva veduto sua madre medicar di molti mali, essercitando l'ufficio di medicare, di
modo che da tutti si diceva« la medica del Carmeno», perché abitava presso a’ carmeliti. Ora in poco di tempo con la sovvenenza
gagnati. E giovavali molto che fanciullo aveva veduto sua ma¬
dre medicar di molti mali, essercitando l'ufficio di medicare, di
modo che da tutti si diceva« la medica del Carmeno», perché abi¬
tava presso a’ carmeliti. Ora in poco di tempo con la sovvenenza
del modo che la madre usava e con l’aita de l’amico barbiero
del modo che la madre usava e con l’aita de l’amico barbiero
acquistò nome di medico. Cominciò poi a mettersi innanzi e
acquistò nome di medico. Cominciò poi a mettersi innanzi e
prender di varie cure disperate che gli altri medici in cirugia
prender di varie cure disperate che gli altri medici in cirugia
avevano abbandonate. Ed andò si fattamente la bisogna che es¬
avevano abbandonate. Ed andò si fattamente la bisogna che essendo da buona fortuna aiutato, prese qualche credito appo i soldati i quali credevano che egli l’arte di cirugia a Padova od a
sendo da buona fortuna aiutato, prese qualche credito appo i sol¬
dati i quali credevano che egli l’arte di cirugia a Padova od a
Pavia avesse apparata; indi nacque che egli altresì si persuase
Pavia avesse apparata; indi nacque che egli altresì si persuase
d’esser cirugico. Onde veggendo che l’arte bene gli succedeva,
d’esser cirugico. Onde veggendo che l’arte bene gli succedeva,
a ciò che di più credito e maggior riputazione appo la plebe di¬
a ciò che di più credito e maggior riputazione appo la plebe divenisse, si fece una veste da medicip lunga sino a’ piedi e attese
venisse, si fece una veste da medicip lunga sino a’ piedi e attese
tuttavia a medicare, facendosi pratico a costo di poveri uomini.
tuttavia a medicare, facendosi pratico a costo di poveri uomini.

Versione attuale delle 15:56, 15 dic 2021

PARTE PRIMA l'assidue batterie che da quei di fuori si facevano; onde avvenne eh'essendo stato ferito da uno scoppietto in una coscia un fante che su per il terrato andava, essendo per scontro ove le mura erano cadute, fu domandato mastro Calimero cirugico a medicarlo. Quivi si ritrovò il Boientis; e mentre il medico ricercava la piaga del ferito, diede un mezzo cannone in un merlo, le cui pietre mosse da quel ferventissimo impeto diedero nel capo al mal aventurato cirugico di modo che subito mori, ed insiememente anco il povero fante passò a l’altra vita. Era quivi, come s’è detto, il Boientis il quale non so in che modo ebbe la tasca di maestro Calimero e tutti i ferri da medicare. Ed essendosi ridutto a casa e ne la tasca ritrovato un libro scritto a mano tutto pieno di ricette da medicar ferite d’ogni sorte cosi di taglio come di percossa e i mali nascenti, s’avisò che gli potrebbe di leggero venir fatto che egli medico di cinigia divenisse e con quest'arte divenir ricco. Il perché lesse e rilesse diligentemente il libro, e con l'aita d’un barbieruolo mezzo medico che era molto amico suo compose di molti oli ed unguenti e distillò acque di varie sorti, ed a cintola s’attaccò una gran scarsella con suoi ferri ed unguenti dentro, cominciando a medicar quei poveri soldati che a le batterie e scaramucce talora venivano percossi, feriti e magagnati. E giovavali molto che fanciullo aveva veduto sua madre medicar di molti mali, essercitando l'ufficio di medicare, di modo che da tutti si diceva« la medica del Carmeno», perché abitava presso a’ carmeliti. Ora in poco di tempo con la sovvenenza del modo che la madre usava e con l’aita de l’amico barbiero acquistò nome di medico. Cominciò poi a mettersi innanzi e prender di varie cure disperate che gli altri medici in cirugia avevano abbandonate. Ed andò si fattamente la bisogna che essendo da buona fortuna aiutato, prese qualche credito appo i soldati i quali credevano che egli l’arte di cirugia a Padova od a Pavia avesse apparata; indi nacque che egli altresì si persuase d’esser cirugico. Onde veggendo che l’arte bene gli succedeva, a ciò che di più credito e maggior riputazione appo la plebe divenisse, si fece una veste da medicip lunga sino a’ piedi e attese tuttavia a medicare, facendosi pratico a costo di poveri uomini.