Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/19: differenze tra le versioni
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{{poem t|Possente impero; del mio soglio infine |
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La difesa tu sii, te miri, e tremi |
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In mezzo a l’armi la nemica turba. ''[Parte]'' |
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''Osnam solo''.}}+12Oh Numi |
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Qual mai funesto orrore il cuor m’ingombra! |
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Che ascolto, o ciel, che vedo? è questo il suolo |
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''Nizam, e Ibraimo.''}} Nizam. +Opportuno tu giungi, arride, amico,{{R|40}} |
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{{R|120}}Che mi dié vita, in cui bambino appresi |
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La sorte a’ miei disegni, ignaro pone |
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Il giusto, il dritto, ed il dover qual sia? |
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Il Monarca in mia man del regno intero |
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Di belve furibonde, e tigri ircane |
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Il fato<ref>''La sorte'', nella prima stesura.</ref>, ed il destin; duce son io |
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Non è questo il ricetto? ove t’ascondi |
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Dell’adunato stuol. |
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Sconosciuta virtude? ah tu fuggisti |
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Ibraimo. +8 Che narri? |
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{{R|125}}Da queste terre, ed in tua vece il trono |
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Nizam. +13 Ei stesso |
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Tra noi fondar l’ambizione, il vizio |
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{{R|45}}Pose pur or nelle mie mani il freno |
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L’empietade, il delitto... e tanto adunque |
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Dell’esercito tutto, egli confida |
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Tanto in odio a voi siam, Barbari Numi? |
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Veder per le mie cure a’ piedi suoi |
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Che far degg’io? dunque svelar l’arcano |
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Chieder pace, e perdon lo stuolo avverso, |
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{{R|130}}Dunque di certa morte io debbo espormi |
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Ma la sua speme, o fido amico, è vana. |
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Al periglio fatal?... dunque tradire |
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{{R|50}}A volger l’alme de’ guerrieri armati}} |
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La fede l’onestà... lungi da questo |
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Smarrito cuor, da quest’oppresso spirto |
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Immagini abborrite; Amet il tutto}} |
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Possente impero; del mio soglio infine
La difesa tu sii, te miri, e tremi
In mezzo a l’armi la nemica turba. [Parte]
Scena seconda
Nizam, e Ibraimo.
Nizam. Opportuno tu giungi, arride, amico,40
La sorte a’ miei disegni, ignaro pone
Il Monarca in mia man del regno intero
Il fato1, ed il destin; duce son io
Dell’adunato stuol.
Ibraimo. Che narri?
Nizam. Ei stesso
45Pose pur or nelle mie mani il freno
Dell’esercito tutto, egli confida
Veder per le mie cure a’ piedi suoi
Chieder pace, e perdon lo stuolo avverso,
Ma la sua speme, o fido amico, è vana.
50A volger l’alme de’ guerrieri armati
- ↑ La sorte, nella prima stesura.