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D'Agnolo Pietro fu Osvaldo Mariano, D'Agnolo Luigi di Pietro
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== PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELLA CHIESA (Anni 1883-1899) E FUSIONE DELLE NUOVE CAMPANE (Anni 1893-1897)==
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Template:TESIS: un paesino tra i magredi del Cellina

Notizie introduttive sul paese di Tesis

Ebbi la fortuna di essere parroco a Tesis negli anni novanta del 1900. E’ un borgo molto antico,Tesis, una frazione del comune di Vivaro, in provincia di Pordenone. Probabilmente risale al tempo dei romani, quando il grosso paese vicino, Maniago, si chiamava Manlii Ager, a ricordo di un terreno di grandi dimensioni dato come ricompensa a un comandante di una legione romana nel Forum Julii. Ebbene in quel periodo ebbi modo di avere tra le mani documenti dal ‘500 fino ai primi anni del 1900. Registri di nascite, matrimoni, morti; e altre carte, lettere buttate in disordine dentro una cassapanca. Perlustrai il tutto e ne venne fuori quanto scrivo di seguito e che pubblicai in un volumetto in trecento copie, di cui dò l'autorizzazione a Wikisource di rendere di pubblico dominio.


PERCHE' L'EMIGRAZIONE A TESIS

In una relazione epistolare che padre Giacomo Nassutti (parroco a Tesis dal 1832 al 1849) invia alla famiglia Querini di S. Maria in Formosa a Venezia cui il paese di Tesis era tributario e che porta la data del 1835, si legge così:

"Il paese è composto da circa 500 persone tutte miserabili; in tale povertà, il paese è impossibilitato a versare le pur minime imposte".

Forse padre Nassutti (nato a Travesio nel 1790 e morto a Tesis nel 1849) ha ristretto il numero degli abitanti per ottenere un occhio di riguardo da parte della famiglia Querini. Gli abitanti, probabilmente, erano in numero maggiore. Ma non di tanto. Comunque, egli fotografa la condizione di Tesis agli inizi del 1800. Una condizione di grande povertà tanto che il paese non può dare nemmeno quelle tasse pattuite e che erano già di per sé poca cosa.

Il tesano ha combattuto contro la povertà del luogo per secoli. Le pietre piccole e grandi che ancor oggi sono raccolte qua e là a mucchi ai limiti dei campi lavorativi testimoniano la fatica di strappare, generazione dopo generazione, ai magredi suolo da rendere fertile per produrre frumento, segale, mais; per procurare foraggio al bestiame ed anche per coltivare gli orti.

La situazione era tale che non offriva altra possibilità, quando le circostanze lo consentirono, se non quella di fare i fagotti e di emigrare in cerca di lavoro.Soprattutto verso il 1850 quando le bocche da sfamare diventarono troppe, come vedremo nella seconda parte di questo scritto. Sul posto di lavoro, a Trieste o a Murano e a Venezia gli emigranti andavano a piedi e con i mezzi di fortuna che incontravano lungo la strada, cioè carri, carretti. I documenti parrocchiali rilevano che solo verso il 1870 si cominciò a far uso del treno per recarsi, per esempio, a Udine.

Presumibilmente in quello stesso periodo i tesani si recavano col treno anche a Venezia e a Trieste.


Le donne di Tesis

Le donne, mentre i loro uomini erano assenti per lavoro, avevano il loro bel daffare per tenere unita la famiglia e affrontare i mille problemi ad essa collegati: educazione dei figli, malattie, nascite e inevitabili morti. Nei campi esse svolgevano i lavori necessari in ogni stagione, mentre per i lavori più impegnativi aspettavano i mariti al loro ritorno. Occupazione non indifferente era, poi, il mantenimento dei vari animali della stalla e del cortile.

Le donne che allattavano, e ciò capitava molto spesso allora, avevano anche un'altra attività. Con l'aiuto di qualche familiare andavano a Venezia, al Pio Luogo, a prendere i bambini che erano stati abbandonati appena nati e se li portavano a casa per dar il loro latte, venendo per questo pagate. Pochi di questi bambini sopravvivevano.

Nel periodo che va dal 1780 ai 1800 il Registro dei morti annota la morte di una ventina di lattanti del Pio Luogo di Venezia. Comunque sia, in questo modo anche le donne contribuivano a fare entrare in casa del denaro.


Lo stipendio degli emigranti

Il tesano tornando a casa con lo stipendio pensava possibilmente ad acquistarsi la casa in cui era in affitto, a comperare della terra e nuovi utensili per il lavoro dei campi, per avere un futuro più sicuro per sé e per i propri figli. C'erano, inoltre, i vestiti da comperare soprattutto per i numerosi figli.Infatti, i vestiti che si passavano ai più piccoli si logoravano con i continui rammendi, e i figli più grandicelli avevano bisogno di vestiti con misure più grandi. All'inizio del 1900 si pensò di far fruttare meglio i soldi degli emigranti, costituendo una Cassa Rurale, di cui tratterò in seguito.


Il primo emigrante

Il primo emigrante di cui fanno memoria i registri parrocchiali è un certo Di Vit Giobatta di Pietro. Di lui si legge: "Primo aprile 1685. Morì Giobatta figlio di Pietro di Vit d'anni 18 per strada venendo da Muran essendosi confessato per strada come attesta suo padre che fu a levarlo". Morto, presumibilmente, di stenti, lungo gli oltre 100 chilometri che separavano Murano da Tesis.

Giobatta è il simbolo di quanti, in seguito sempre più numerosi, presero la strada che da Tesis porta al mondo, con la valigia in mano. Molti di essi non fecero più ritorno, distrutti dalla fatica, dalle malattie e, a volte, dalla disperazione, come testimonia il seguente fatto che trovo scritto in un foglio tra le antiche carte. Esso riporta questa data: Ottawa (Canada) 10 settembre 1926. Il Regio Consigliere dell'Emigrazione Italiana in Canada avverte il Sindaco di Vivaro che il giorno 30 agosto 1926 era morto, in una clinica retta dalle suore della Carità, Candido Luigi trovato in stato confusionale per istrada e che sembrava provenire dal Brasile. Si invitava il Sindaco a darne comunicazione alla madre che si chiamava Regina.

Voglio concludere questa breve panoramica sullo stato dell'emigrazione a Tesis, con i seguenti dati in mio possesso. Nel 1937 il paese contava 711 abitanti, di questi ben 210 erano lontani per motivi di lavoro. All'estero (in Europa di solito) c'erano 68 persone; le donne e le ragazze a servizio erano 63; sparsi in varie parti d'Italia gli uomini erano 79.


L'EMIGRAZIONE ALL'INTERNO DELLE VARIE FAMIGLIE DI TESIS

Ogni emigrante, nel bene e nel male, ha avuto una sua storia personale. E questa storia ha lasciato una sua traccia nei Registri parrocchiali dei Morti, dei Battesimi e dei Matrimoni che risalgono agli inizi del 1600. Spigolerò qua e là tra ciò che mi sembra più significativo ad illustrare la vita dell'emigrante di Tesis a partire dalla metà del 1600 fino al 1900. Ad altri il compito di studiare l'emigrazione dei tesani dopo il 1900.

Prima del 1800,non ho notizie di un movimento migratorio verso Trieste. La prima notizia che incontro su un emigrante a Trieste è, purtroppo, tragica: Tolusso Domenico Cusidor, sposato da solo sette anni, viene trovato ucciso nell'anno 1800, a 29 anni. Forse una banale lite conclusasi a coltellate ha troncato la sua giovane esistenza.

Ma il flusso migratorio dei tesani è stato in prevalenza verso Murano e Venezia. Da lunga data, almeno dalla metà del 1600, si arriva da queste parti in cerca di lavoro. Le vetrerie di Murano e i servizi di facchinaggio e domestici a Venezia attirano chi, come i tesani, è abituato alla durezza del vivere. Perché è duro vivere al calore delle fonderie del vetro a Murano.


FAMIGLIE FRATTA, DAVID, GALETTO

Qualcuno del paese ha tentato di raggiungere mete più lontane di Murano. Un certo Fratta Osvaldo si trova per lavoro a Roma nel 1770, come domestico in casa di nobili. Suo fratello Marcantonio (un nome che sa poco di tesano e tanto di romano) era morto sempre a Roma solo qualche anno prima: nel 1766.A Roma muore anche il figlio di Osvaldo, Domenico, nel 1781. A Roma, Osvaldo si era portato pure la famiglia.

Anche la famiglia David aveva tentato la strada di Roma, purtroppo, con la triste sfortuna dei Fratta. Zio e nipote, Valentino e Giobatta, muoiono a Roma nel 1780 e 1787.

Della famiglia Galetto un certo Daniele muore pure a Roma, all'ospedale S. Spirito, a soli 28 anni nel 1796. Egli si era unito a qualcuna delle famiglie Fratta o David e col loro aiuto aveva trovato un posto di lavoro. Dopo questa parentesi romana, la famiglia Galetto andò in prevalenza verso Trieste a cercare lavoro. Antonio Galetto ed i figli di Osvaldo Galetto, Pietro e Giacomo, si stabilirono con le rispettive famiglie a Trieste agli inizi del 1800 e da lì non si allontanarono più facendosi anche una buona posizione economica.

E' logico farsi una domanda: perché i Fratta e i David, che sono i primi ad emigrare dal paese, e più tardi uno dei Galetto si portarono così lontano dal paese e per un periodo piuttosto lungo? in un luogo dove erano tagliati fuori dalla sicurezza sociale ed affettiva che solo la famiglia o i compaesani sanno dare, soprattutto in quel lontano periodo storico?

Probabilmente avranno trovato qualche particolare occasione; si saranno trovati, per esempio, al seguito di qualche esercito, per cui invece di rientrare al paese dove c'era povertà preferirono restare là, nella campagna romana o a Roma stessa.

Resta il fatto che il doloroso risultato della loro impresa insegnò qualcosa alle generazioni successive del paese di Tesis. Fino agli inizi del 1900, infatti, nessuno più si spostò dai luoghi allora abituali di emigrazione: Trieste e Murano-Venezia.


TOLUSSO

A Tesis ai primi dell'ottocento esiste una filanda: quella della famiglia Tolusso Comel. Non c'è traccia nei registri parrocchiali di come questa filanda sia sorta e per opera di quale componente la famiglia Comel. A quanto sembra l'industria è in piedi da parecchio tempo, se i Registri dei morti dà la notizia che una certa Del Colle Maria di anni 37, di Maniago, direttrice della Filanda di Comel Giovanni, muore di colera il 28 luglio 1836. Il fatto di avere una direttrice e per di più proveniente da fuori paese, fa capire che la Filanda Comel ha vari operai e operaie e un buon fatturato annuo.

Certamente a uno della famiglia Comel, che noi non conosciamo, venne l'idea del lavoro della filatura approfittando della roggia che porta, anche attualmente, abbondanti acque nell'abitato di Tesis partendo da Maniago per finire nella frazione di Basaldella. Il Registro dei matrimoni riferisce anche che una certa Tolusso Comel Giuditta, il 26 marzo 1853 andò in sposa al Dottor Pietro David di Arba, a conferma del nome che si era fatto la famiglia Comel non solo in paese. A proposito del colera che ha portato alla tomba la direttrice della Filanda Comel, è opportuno riferire che a Tesis, si ebbero solo 5-6 casi di colera e tutti circoscritti nell'anno 1837.

Tutti gli altri rami dei Tolusso, al contrario dei Comel, furono costretti ad affrontare la dura vita dell'emigrazione. I Fabro, i Batistuzza, i Cusidor (ho già riferito la tragica morte di Domenico Cusidor a Trieste nel 1800); i Tunin (un certo Angelo Tunin muore di pellagra a Venezia nel 1831, come ho già detto sopra); i Tocs (che mi sembrano essere i più poveri tra i rami della famiglia Tolusso); i Bugarona, i Pirissut (di cui, due fratelli Pietro e Giuseppe, stanchi di stare tra \i magredi, intorno al 1830,si spingono verso Trieste, Murano e perfino nella lontana Boemia); e i Toluss.

Uno sciame di gente sparsa dappertutto, un movimento incredibile di tesani nei primi 50 anni dell'800, a significare le povere radici su cui è stato costruito il paese in un passato che ancora ci presenta il suo conto di sofferenza. Solo 20-25 anni fa, infatti, ebbe termine l'emigrazione di massa dal paese. Gli anziani ben si ricordano ancora la frase: Ciapa sù la valìs.


Famiglia DE ZORZI

Della famiglia De Zorzi, i Crodia, i Gazzetta e i Benedetton emigrarono quasi tutti verso Murano, portandovi, talvolta, anche le rispettive famiglie.

Di questa famiglia meritano una menzione a parte i Mulinars. Essi fin dal 1600 e prima, occupano una posizione di riguardo in paese. Posseggono terre ed anche un mulino nella Villa di Sopra. Hanno una tomba di famiglia in chiesa, in segno di signorilità. Nel Registro dei morti è scritto che nel 1795 muore un certo Giovanni De Zorzi Mulinars di anni 89, "uomo pio e divoto che si potea chiamar l'esempio del paese".

La fortuna dei Mulinars perdura anche durante tutto il 1800. I fratelli Giovanni, Domenico e Ludovico Mulinars vengono chiamati possidenti e non semplici villici (affittuari o mezzadri). Il Registro dei matrimoni rileva che in quasi tutti i matrimoni che si hanno in paese in quel periodo essi fanno da testimoni. Solo i figli di Giovanni oltre la metà del 1'800 sono stati costretti ad andare in cerca di lavoro fuori del paese.


VISINALI

Quanto alla famiglia Visinali Peresson, il primo membro della famiglia che trovo emigrante è un certo Domenico Peresson di Osvaldo che disgraziatamente muore in giovane età, a 20 anni, nel 1788 a Venezia.

E' il quinto o sesto tesano e per di più giovane, che vediamo morire lontano da Tesis, sul finire del 1700. Ho l'impressione che non essendoci ancora l'imponente flusso migratorio della metà dell'800, gli emigranti del 1700 si trovino troppo scoperti sotto l'aspetto umano e sociale. Perciò è gente più esposta a trascurarsi e a lasciarsi andare e a finire la vita di stenti.

Volendo, però, continuare a raccontare della famiglia Peresson,è da dirsi che la strada per l'estero non si conclude con la morte del povero Domenico; anzi, quella morte ne è l'inizio. La famiglia Visinali emigrò sia verso Venezia che verso Trieste.

Del ramo dei Peresson mi pare essere il capostipite un certo Visinali Pietro morto a 90 anni nel 1692. Altri rami dei Visinali furono i Furigai e i Gnali, da lungo tempo scomparsi dal paese.


Famiglia D'AGNOLO

La famiglia D'Agnolo è quella che ha fornito, più di ogni altra del paese, braccia per il lavoro emigrante, anche perché era la più numerosa. Il ceppo più antico è quello degli Arban che alla fine del 1800 finirà per chiamarsi definitivamente D'Agnolo Bambinello, come scrive in una nota del 21 maggio 1884 nel Registro dei Battesimi il parroco di allora don Felice Gasparotto.

Il più lontano emigrante di questa famiglia è un certo D'Agnolo Antonio Arban il quale si sposa a Tesis nel 1742. Egli resta fino alla fine della sua vita a Murano, morendo sul lavoro e non in pensione, a 73 anni nel 1793. Tutta la famiglia di Antonio si era ormai trasferita a Murano, figli e nipoti. A Tesis, dove loro non vedono prospettive di un futuro migliore, rientrano, e non sempre, per battesimi e matrimoni.

Il ramo dei D'Agnolo Mariano inizia con Domenico D'Agnolo (nato nel 1752) i cui pronipoti prendono la strada di Murano ai primi dell'800. Provenienti dai D'Agnolo sono anche i Crich.

Altro ramo dei D'Agnolo è quello dei Sgualdagnul. Rosa Sgualdagnul, nel 1816 va a servizio a Murano (dove si sposa) e fa venire in quel luogo anche il fratello Antonio, il quale porta con sé tutta la famiglia. Al ceppo dei D'Agnolo appartengono anche i Sìlia. Ramo staccatosi tardi dai D'Agnolo per cui, solo verso il 1865-70 troviamo qualcuno di loro a Trieste: certi Angelo ed Eugenio.


ANGELI

La famiglia Angeli si separa abbastanza recentemente dal ceppo dei D'Agnolo e percorre una strada tutta sua, senza più alcuna dipendenza col troncone originario, dando origine a propri rami: i Mitilla-Pipa; i Bonomo; i Beccoton.

Tutti questi, prima del 1900, prendono prevalentemente la strada di Murano.

Le varie famiglie più antiche, come stiamo vedendo, si allargano sempre più in rami e sottorami, cioè si moltiplicano fortemente intorno alla metà del 1800. Per cui non fa meraviglia se il parroco don Felice Gasparotto nel 1883 vede urgente ampliare la chiesa.

Allora alla messa andava quasi il cento per cento e in una chiesina come quella di Tesis, seicento persone e oltre, non ci stavano di sicuro anche se distribuite in vari turni per la messa domenicale.


FACCHIN

Alcune famiglie esistenti intorno al 1800 a Tesis erano provenienti da paesi vicini. Non erano originarie del luogo, bensì trasferite qui per i vari motivi che vedremo. Anche per esse ci fu una esperienza di emigrazione.

La famiglia Facchin, proveniente da Tramonti di Sopra, trovò Tesis come luogo dove emigrare. Prima arrivò Zaccaria che faceva il sarto e poi gli altri fratelli: Candido, Domenico e Abramo. Correva l'anno 1835. A Tesis si trovarono bene e misero su famiglia, sposando ragazze di qui. Proprio perché sarti trovano una occupazione nella filanda di Giovanni Comel. Solo Facchin Candido emigra verso Trieste e là si sposa nel 1841.


SALVADORI

Altre famiglie che emigrarono verso Tesis: sono i Salvadori e i Giacomelli, i quali puntarono non tanto sulla filanda Comel quando sui terreni di Tesis.

I Salvadori provengono da Frisanco. Passando per Campagna di Maniago, Pietro Salvador(i) di Cristoforo si compra casa e terreno a Tesis e sposa Visinali Sabata nel 1768. Pietro è un piccolo possidente. E' stato, senz'altro, indotto a venire a Tesis a causa del matrimonio con una tesana. D'altronde Pietro Salvadori era solo da qualche tempo a Campagna. Perciò spostarsi a Tesis non gli è stato difficile.

La terra acquistata dal Salvadori, però, non risultò sufficiente per sfamare tutta la famiglia che uscì dal suo matrimonio. Solo il primogenito di Pietro, vale a dire Domenico, restò a Tesis col padre, mentre Angelo e Francesco emigrarono con la famiglia al seguito, a Murano e a Venezia. Non dimenticarono, però, il loro legame con Tesis.

In uno degli spostamenti da Tesis a Murano, il Registro dei Battesimi, annota la nascita di un pronipote di Angelo Salvadori, Beniamino, a Riese (Treviso) il 16 settembre 1861.

L'emigrazione è costellata di fatti del genere. Morti, malattie, nascite, matrimoni, e anche carcere accompagnano la vita dell'emigrante. A proposito di carcere, nel 1837 un foglio comunica a Tesis l'avvenuta morte, nel carcere di Padova, del detenuto Antonio de Vito, figlio di Paolo e di D'Agnolo Caterina. Morte avvenuta quattro anni prima, il 5 ottobre 1833. Il detenuto aveva anni 33. Si immagini lo strazio dei familiari che vedono partire verso Murano un giovane desideroso di lavoro che procuri denaro per il sostentamento della famiglia, e dopo 4-5 anni dalla sua partenza, si vedono recapitare la notizia della sua morte e per di più in un carcere.

Spigolando qua e là sui vecchi registri, scopro altri lutti. Il soldato Visinali Luigi Peresson, al seguito dell'imperatore d'Austria Guglielmo, muore a Mantova nel 1834, a soli 24 anni.

Tolusso Angelo Tunin di anni 26 muore di pellagra nell'Ospedale di Venezia, proveniente dalle vetrerie di Murano spolpato dalla fatica e dal mangiare male.

L'operaio Giovanni De Angeli, di anni 60, la cui famiglia era rimasta a Tesis, muore a Murano per "apoplessia nervina" 1'11 febbraio 1811.


GIACOMELLI

Ma torniamo alle famiglie che dal di fuori emigrarono verso Tesis. Anche la famiglia Giacomelli fu una di queste. Filippo Giacomelli arriva da Poffabro con moglie e due figli e il padre Filippo anziano, nel 1800. Fuggono dal loro paese dove è in corso un'epidemia di colera. Durante i primi anni della loro permanenza a Tesis i Giacomelli sono soprannominati Contran (forse dal nome della borgata di Poffabro da cui provengono); in seguito, vengono generalmente detti Filipucc dai loro avi entrambi di nome Filippo.

La sorte non è benevola con i nuovi arrivati. Il padre di Filippo muore a 74 anni nel 1803, appena tre anni dopo il suo arrivo a Tesis e lo stesso Filippo finisce i suoi giorni a 44 anni nel 1814 a seguito di una brutta caduta.

Il figlio maggiore, Giuseppe, resta in paese a lavorare i campi e a badare a quel che resta della famiglia; mentre l'altro figlio, Filippo parte per Murano. E lì resta con i figli e, più tardi, con i nipoti.


DE LORENZI

Venne a stabilirsi a Tesis anche De Lorenzi Giovanbattista, agli inizi del 1800. Proveniva da Vivaro e si prese in moglie Visinali Maria. Era un villico, e probabilmente venne ad abitare in casa dei suoceri.

Il figlio Pierantonio, nato nel 1819 emigrò per una certo periodo a Murano dove ci sono tracce di lui nel 1845. Rientrato a Tesis Pierantonio mette in piedi una filanda lungo il corso della Roggia. Con questa industria procura lavoro per la propria famiglia e per altri del paese.


QUALCHE FATTERELLO

Concludendo questa carrellata sulle famiglie di Tesis che "han ciapat su la valìs"; non voglio trascurare qualche fatterello di cronaca spicciola che comunque ha a che fare con l'emigrazione.

Per fame, viene trovata morta a Tesis nel 1817 davanti ad un portone una certa Maria che si sa provenire da Poffabro.

A Tesis nel 1854 muore a 40 anni un certo Facchin Antonio tessitore, proveniente da Ampezzo, in attività in una delle due filande del paese.

Da Tramonti di Sopra proviene Urban Urbano che fa il sarto e che porta con sé anche il nipote Pasquale il quale muore a 11 anni nel 1866, mentre Urbano muore due anni più tardi, nel 1868.

Inoltre, quasi ogni anno si contano morti nell'attraversamento del Meduna, in direzione di Tauriano e Spilimbergo. Anche se si correva il pericolo di essere travolti dalle acque, si preferiva andare a Spilimbergo guadando il torrente e non per strade più lunghe.

Da ultimo mi piace notare che a Tesis si danno solo 3 casi di pazzia e tutti ristretti negli anni 1676-1693. In paese, nonostante i matrimoni avvengano generalmente tra parenti (nell'Archivio parrocchiale esiste una montagna di carte di dispensa per consanguinità tra i futuri sposi) non si ha notizia di persone fortemente handicappate o anche solo handicappate.


OPERAI TESANI NELLE VETRERIE DI MURANO (Anni 1890-95)

Della gran quantità di lavoratori che abbiamo visto partire da ogni famiglia verso Trieste e Murano-Venezia, fermiamo per un momento la nostra attenzione sui tesani che alla fine del 1800 lavoravano nelle varie Vetrerie di Murano con funzioni diverse.


Vetreria "Alla Colonna"

Angeli Ludovico fu Leonardo di Mitilla, Angeli Giovanni, Angeli Antonio di Giovanni Beccoton, Angeli Vittorio di Carlo, D'Agnolo Giovanni di Giacinto Sìlia, D'Agnolo Pietro di Giacinto Sìlia, D'Agnolo Luigi di Pietro Bambinello, David Vincenzo fu Osvaldo, Del Moro Giovanni di Antonio, Giacomelli Angelo di Filippo, Salvadori Antonio fu Antonio, Salvadori Alfredo di Antonio, Salvadori Pietro fu Basilio, Tolusso Angelo fu Domenico Tocs, Tolusso Luigi di Leonardo, Tunin Tolusso Pietro, Tolusso Tommaso di Leonardo Tunin, Visinali Osvaldo fu Pietro Peresson, Visinali Luigi fu Pietro Peresson


Vetreria "Giuseppe Bertoni"

D'Agnolo Giovanni fu Sante Bambinello, De Zorzi Angelo fu Filippo Benedetton, De Zorzi Giovanni fu Pietro Gazzetta, De Zorzi Pietro di Marco, Salvadori Enrico fu Vincenzo, Salvadori Antonio, Salvadori Mario, Tolusso Antonio fu Giuseppe Bugarona


Vetreria Fratelli Zecchini

Angeli Gianbattista di Pietro Bonomo, Angeli Luigi di Giovanni di Mitilla, D'Agnolo Vincenzo di Giobatta Bambinello, D'Agnolo Giovanni fu Luigi Crich, Tolusso Pietro fu Luigi, Tolusso Pietro di Giovanni Toluss, Salvadori Giovanni fu Luigi.


Vetreria Weberbeck

De Zorzi Nicolò di Sante Gazzetta, Fratta Pietro di Valentino, Giacomelli Giuseppe di Giovanni, Tolusso Serafino fu Angelo Pirissut, Tolusso Antonio, Tolusso Agostino fu Domenico Cusidor, Tolusso Gianbattista di Fasio


Vetreria Marinetti in Castello

D'Agnolo Pietro fu Osvaldo Mariano, D'Agnolo Luigi di Pietro


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