Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/124: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|4189}}-->della costa d’Affrica fra il capo Verde e il capo Lopez, pestifero a’ vegetabili e saluberrimo agli animali. Quelli che sono travagliati dal flusso di ventre, dalle febbri intermittenti, guariscono al soffio dell’Harmattan. Quelli le cui forze furono esauste da eccessive cavate di sangue, ricuperano le loro forze a dispetto e con grande sorpresa del medico. Questo vento discaccia le epidemie, fa sparire il vaiuolo affatto, e non si riesce a comunicarne il contagio neanche col soccorso dell’arte. Tanto è vero che ciò che nuoce alla vita vegetativa è utilissimo alla vita animale, ed all’opposto (''Journal des voyages'' t.19, p. 111). Ivi, p. 85. Questa opposizione tra due regni cosí analoghi, cosí vicini, anzi prossimi, nell’ordine naturale; e cosí necessarii reciprocamente; cosí inevitabilmente, per dir cosí, conviventi; è una nuova prova ''della somma provvidenza, bontà, benevolenza'' della Natura verso i suoi parti (28 luglio. 1826. Bologna).
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Versione delle 22:29, 13 ott 2009

della costa d’Affrica fra il capo Verde e il capo Lopez, pestifero a’ vegetabili e saluberrimo agli animali. Quelli che sono travagliati dal flusso di ventre, dalle febbri intermittenti, guariscono al soffio dell’Harmattan. Quelli le cui forze furono esauste da eccessive cavate di sangue, ricuperano le loro forze a dispetto e con grande sorpresa del medico. Questo vento discaccia le epidemie, fa sparire il vaiuolo affatto, e non si riesce a comunicarne il contagio neanche col soccorso dell’arte. Tanto è vero che ciò che nuoce alla vita vegetativa è utilissimo alla vita animale, ed all’opposto (Journal des voyages t. 19, p. 111). Ivi, p. 85. Questa opposizione tra due regni cosí analoghi, cosí vicini, anzi prossimi, nell’ordine naturale; e cosí necessarii reciprocamente; cosí inevitabilmente, per dir cosí, conviventi; è una nuova prova della somma provvidenza, bontà, benevolenza della Natura verso i suoi parti (28 luglio. 1826. Bologna).


*    Nominiamo francamente tutto giorno le leggi della natura (anche per rigettare come impossibile questo o quel fatto) quasi che noi conoscessimo della natura altro che fatti, e pochi fatti. Le pretese leggi della natura non sono altro che i fatti che noi conosciamo. - Oggi, con molta ragione, i veri filosofi, all’udir fatti incredibili, sospendono il loro giudizio, senza osar di pronunziare della loro impossibilità. Cosí accade per esempio nel Mesmerismo, che tempo addietro, ogni filosofo avrebbe rigettato come assurdo, senz’altro esame, come contrario alle leggi della natura. Oggi si sa abbastanza generalmente che le leggi della natura non si sanno. Tanto è vero che il progresso  (4190) dello spirito umano consiste, o certo ha consistito finora, non nell’imparare ma nel disimparare principalmente, nel conoscere sempre piú di non conoscere, nell’avvedersi di saper sempre meno, nel diminuire il numero delle cognizioni, ristringere l’am-