Rime (Stampa)/Rime d'amore/XCIX: differenze tra le versioni

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|Nome e cognome dell'autore=Gaspara Stampa
|Titolo=Rime
|Iniziale del titolo=R
|Nome della pagina principale=Rime (Stampa)
|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>XCIX
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Versione delle 00:54, 16 feb 2010

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Io pur aspetto, e non veggo che giunga
il mio signor o 'l suo fidato messo
al termin che da lui mi fu promesso:
lassa! ché 'l mio piacer troppo s'allunga.
Ond'avien che temenza il cor mi punga,
che qualche intoppo non gli sia successo;
o ch'ei sol pensi in me quanto m'è presso,
e l'assenzia il suo cor da me disgiunga.
Il che se fosse, io prego morte avara
che venga in vece sua, poi ch'ei non viene,
a trarmi fuor di tèma e vita amara.
Ma se giusta cagion me lo ritiene,
io prego Amor, ch'ogni fosco rischiara,
ch'apra la via, ond'io vegga il mio bene.

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