Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3528: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alebot (discussione | contributi)
m Edit by Alebot
 
Alebot (discussione | contributi)
m Conversione intestazione / correzione capitolo by Alebot
Riga 1: Riga 1:
{{Qualità|avz=50%|data=16 settembre 2009|arg=Saggi}}{{:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/Intestazione|3528}}
{{Qualità|avz=50%|data=16 settembre 2009|arg=Saggi}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Pagina 3528}}
{{Capitolo
{{capitolo
| CapitoloPrecedente = Pagina 3527
| CapitoloPrecedente = Pagina 3527
| NomePaginaCapitoloPrecedente = ../3527
| NomePaginaCapitoloPrecedente = ../3527
Riga 7: Riga 7:
}}{{Pagina|Zibaldone di pensieri VI.djvu/12|section=2}}
}}{{Pagina|Zibaldone di pensieri VI.djvu/12|section=2}}


{{Capitolo
{{capitolo
| CapitoloPrecedente = Pagina 3527
| CapitoloPrecedente = Pagina 3527
| NomePaginaCapitoloPrecedente = ../3527
| NomePaginaCapitoloPrecedente = ../3527
Riga 13: Riga 13:
| NomePaginaCapitoloSuccessivo = ../3529
| NomePaginaCapitoloSuccessivo = ../3529
}}
}}
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}

Versione delle 11:50, 17 feb 2010

◄   Pagina 3527 Pagina 3529   ►
[p. 12 modifica]proposito un luogo molto opportuno del Magalotti segnato da me nelle prime carte di questi pensieri, sul principio, se non erro, del 1819). Dai medesimi principii (piú che dal bisogno di distrazione) nasce che in un pericolo comune o creduto tale, o vero o immaginario assolutamente, piace, conforta, rallegra l’udire il canto degli altri, il vedergli intenti alle lor solite operazioni, l’accorgersi o il credere ch’essi o non istimino che vi sia pericolo, o nulla per sua cagione tralascino o mutino del loro ordinario, e di quello che infino allora facevano, o che, senza il pericolo, avrebbero fatto, o che non lo temano, e sieno intrepidi ec. Il coraggio veduto o creduto negli altri, o l’opinione che non vi sia pericolo, veduta o creduta in essi, incoraggisce l’individuo che teme. Nello stesso modo il mostrar di non temere a se stesso è un farsi coraggio, o col persuadersi che non vi sia pericolo, o col dare a se stesso in se stesso un esempio di coraggio e di non temere questo pericolo, ancorché vi sia. Or chi ha bisogno che gli sia fatto coraggio, o di aver nello stesso pericolo esempi di coraggio e altrimenti teme, non


◄   Pagina 3527 Pagina 3529   ►