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Tu coronasti di sereni lampi
Tu coronasti di sereni lampi
Al Sol la fronte; e per te avvien che il crine{{R|45}}
{{Pt||{{R|45}}}}Al Sol la fronte; e per te avvien che il crine
Delle comete rubiconde avvampi;
Delle comete rubiconde avvampi;
Che agli occhi di quaggiù, spogliate alfine
Che agli occhi di quaggiù, spogliate alfine
Del reo presagio di feral fortuna,
Del reo presagio di feral fortuna,
Invìan fiamme innocenti e porporine.
Invìan fiamme innocenti e porporine.
Di tante faci alla silente e bruna{{R|50}}
{{Pt||{{R|50}}}}Di tante faci alla silente e bruna
Notte trapunse la tua mano il lembo,
Notte trapunse la tua mano il lembo,
E un don le fèsti della bianca Luna;
E un don le fèsti della bianca Luna;
E di rose all'Aurora empiesti il grembo,
E di rose all’Aurora empiesti il grembo,
Che poi sovra i sopiti egri mortali
Che poi sovra i sopiti egri mortali
Piovon di perle rugiadose un nembo.{{R|55}}
{{Pt||{{R|55}}}}Piovon di perle rugiadose un nembo.
Quindi alla terra indirizzasti l'ali,
Quindi alla terra indirizzasti l’ali,
Ed ebber dal poter de' tuoi splendori
Ed ebber dal poter de’ tuoi splendori
Vita le cose inanimate e frali.
Vita le cose inanimate e frali.
Tumide allor di nutritivi umori
Tumide allor di nutritivi umori
Si fecondar le glebe, e si fèr manto
Si fecondar le glebe, e si fèr manto
{{R|60}}Di molli erbette e d'olezzanti fiori.
{{Pt||{{R|60}}}}Di molli erbette e d’olezzanti fiori.
Allor, degli occhi lusinghiero incanto,
Allor, degli occhi lusinghiero incanto,
Crebber le chiome ai boschi; e gli arbuscelli
Crebber le chiome ai boschi; e gli arbuscelli
Grato stillar dalle cortecce il pianto;
Grato stillar dalle cortecce il pianto;
Allor dal monte corsero i ruscelli
Allor dal monte corsero i ruscelli
{{R|65}}Mormorando, e la florida riviera
{{Pt||{{R|65}}}}Mormorando, e la florida riviera
Lambir freschi e scherzosi i venticelli.
Lambir freschi e scherzosi i venticelli.
Tutta del suo bel manto Primavera
Tutta del suo bel manto Primavera

Versione delle 22:02, 9 apr 2010

 
    Tu coronasti di sereni lampi
Al Sol la fronte; e per te avvien che il crine
Delle comete rubiconde avvampi;
    Che agli occhi di quaggiù, spogliate alfine
Del reo presagio di feral fortuna,
Invìan fiamme innocenti e porporine.
    Di tante faci alla silente e bruna
Notte trapunse la tua mano il lembo,
E un don le fèsti della bianca Luna;
    E di rose all’Aurora empiesti il grembo,
Che poi sovra i sopiti egri mortali
Piovon di perle rugiadose un nembo.
    Quindi alla terra indirizzasti l’ali,
Ed ebber dal poter de’ tuoi splendori
Vita le cose inanimate e frali.
    Tumide allor di nutritivi umori
Si fecondar le glebe, e si fèr manto
Di molli erbette e d’olezzanti fiori.
    Allor, degli occhi lusinghiero incanto,
Crebber le chiome ai boschi; e gli arbuscelli
Grato stillar dalle cortecce il pianto;
    Allor dal monte corsero i ruscelli
Mormorando, e la florida riviera
Lambir freschi e scherzosi i venticelli.
    Tutta del suo bel manto Primavera
Copria la terra ma la vasta idea
Del gran Fabbro compita ancor non era.