Pagina:Amleto (Rusconi).djvu/73: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
Nessun oggetto della modifica
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 50%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<section begin=1 />AMLETO
<section begin=1 /><!-- qui testo--><section end=1 />{{Ns0|Atto quarto. Scena IV|Atto quarto. Scena IV|2}}<section begin=2 /><section end=2 />
RE. Che vuoi dire con ciò?
AMLETO. Nulla, se non mostrarvi come un re possa progredire traverso alle budella di un mendicante.
RE. Dov’è Polonio?
AMLETO. In cielo, mandate a vedere; se Il vostro messo
noi trova colà, cercatelo voi stesso nel luogo opposto
Ma, in fede mia, se noi trovate in questo mese, lo sentirete all’odore salendo le scale della galleria.
RE. Andate a cercarlo dove accenna. (Ad alcuni del seguito che escono.)
AMLETO. Vi aspetterà fino che arriviate.
RE. Amleto, questa tua opera che ne ha tanto contristati, esige per la tua sicurezza, a noi cara, che ti allontani subito di qui; perciò apparecchiati. La nave è pronta, il vento spira propizio; i compagni ti attendono, e tutto è disposto perehe tu vada in Inghilterra.
AMLETO. In Inghilterra?
RE. Si. Amleto.
AMLETO. Bene.
RE. Cosi diresti se conoscessi i nostri disegni.
ANILETO. Vedo un cherubino che li discerne. — Ma andiamo in Inghilterra. Addio, cara madre.
RE. E il tuo affettuoso padre, Amleto...
AMLETO. Mia madre; padre e madre sono marito e moglie; marito e moglie è tutta una carne, e cosi, mia madre. Venite. andiamo in Inghilterra. (D-ce.)
RE. Seguitelo da. vicino: fate che salga subito sulla nave; non differite, voglio che questa notte sia lontano. Andate, tutto fu gin apparecchiato per questa partenza; correte ve ne prego. (Escono Rosencrantz e Guedenstern.) E tu, Inghilterra. se hai in pregio la mia amicizia. (e la mia potenza ti mostrò quanto valesse. avvegnache le ferite che ti fece la spada danese siano tuttavia sanguinanti, e un tributo tu paghi al nostro trono,) non trasanderai gli ordini trascritti nelle nostre lettere, che esigono la morte immediata dl Amleto. Obbediscimi, Inghilterra; Amleto è febbre che mi abbrucia il sangue, e tu devi guarirmene. Finché io non sappia ciò effettuato, la gioja non rinascerà più per me, per qualunque sorriso della fortuna. (Esce.)
SCENA IV
Una pianura in Danimarca.
Entro Fortehraccio
col suo esercito in marcia FORTEBRACCIO. Andate. capitano, recate i miei saluti al monarca Danese; ditegli che, in conformità della sua<section end=1 />{{Ns0|Atto quarto. Scena IV|Atto quarto. Scena IV|2}}<section begin=2 /><section end=2 />

Versione delle 11:21, 30 giu 2010

AMLETO RE. Che vuoi dire con ciò? AMLETO. Nulla, se non mostrarvi come un re possa progredire traverso alle budella di un mendicante. RE. Dov’è Polonio? AMLETO. In cielo, mandate a vedere; se Il vostro messo noi trova colà, cercatelo voi stesso nel luogo opposto Ma, in fede mia, se noi trovate in questo mese, lo sentirete all’odore salendo le scale della galleria. RE. Andate a cercarlo dove accenna. (Ad alcuni del seguito che escono.) AMLETO. Vi aspetterà fino che arriviate. RE. Amleto, questa tua opera che ne ha tanto contristati, esige per la tua sicurezza, a noi cara, che ti allontani subito di qui; perciò apparecchiati. La nave è pronta, il vento spira propizio; i compagni ti attendono, e tutto è disposto perehe tu vada in Inghilterra. AMLETO. In Inghilterra? RE. Si. Amleto. AMLETO. Bene. RE. Cosi diresti se conoscessi i nostri disegni. ANILETO. Vedo un cherubino che li discerne. — Ma andiamo in Inghilterra. Addio, cara madre. RE. E il tuo affettuoso padre, Amleto... AMLETO. Mia madre; padre e madre sono marito e moglie; marito e moglie è tutta una carne, e cosi, mia madre. Venite. andiamo in Inghilterra. (D-ce.) RE. Seguitelo da. vicino: fate che salga subito sulla nave; non differite, voglio che questa notte sia lontano. Andate, tutto fu gin apparecchiato per questa partenza; correte ve ne prego. (Escono Rosencrantz e Guedenstern.) E tu, Inghilterra. se hai in pregio la mia amicizia. (e la mia potenza ti mostrò quanto valesse. avvegnache le ferite che ti fece la spada danese siano tuttavia sanguinanti, e un tributo tu paghi al nostro trono,) non trasanderai gli ordini trascritti nelle nostre lettere, che esigono la morte immediata dl Amleto. Obbediscimi, Inghilterra; Amleto è febbre che mi abbrucia il sangue, e tu devi guarirmene. Finché io non sappia ciò effettuato, la gioja non rinascerà più per me, per qualunque sorriso della fortuna. (Esce.) SCENA IV Una pianura in Danimarca. Entro Fortehraccio col suo esercito in marcia FORTEBRACCIO. Andate. capitano, recate i miei saluti al monarca Danese; ditegli che, in conformità della suaTemplate:Ns0