Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/78: differenze tra le versioni

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che veglia sopra il limitar di Dio!
che veglia sopra il limitar di Dio!


Ma se al fine dei tempi entra il silenzio?
Ma se al fine dei tempi entra il silenzio?
se tutto nel silenzio entra? la stella
se tutto nel silenzio entra? la stella
della rugiada e l’astro dell’assenzio?
della rugiada e l’astro dell’assenzio?
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che poseranno senza mai più voli
che poseranno senza mai più voli
mai più urti mai più faville,
mai più urti mai più faville,
fermi per sempre ed in eterno soli!
fermi per sempre ed in eterno soli!


Una cripta di morti astri, di mille
Una cripta di morti astri, di mille
fossili mondi, ove non più risuoni
fossili mondi, ove non più risuoni
un appartato gocciolìo di stille;
un appartato gocciolìo di stille;


non fumi più, di tanti milïoni
non fumi più, di tanti milïoni
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delle infinite costellazïoni!
delle infinite costellazïoni!


Un sepolcreto in cui da se remoto
Un sepolcreto in cui da remoto
dorma il gran Tutto, e dalle larghe porte
dorma il gran Tutto, e dalle larghe porte
non entri un sogno ad aleggiar nel vuoto
non entri un sogno ad aleggiar nel vuoto


sonno di ciò che fu! — Questa è la morte! </poem>
sonno di ciò che fu! — Questa è la morte! </poem>

Versione delle 22:35, 30 giu 2010

o veda almeno un lume che s’accende
da lungi, e senta un suono di campane
che lento ascende e che dal cielo pende;

almeno un lume, e l’uggiolìo d’un cane:
un fioco lume, un debole uggiolìo:
un lumicino:... Sirio: occhio del Cane

che veglia sopra il limitar di Dio!

   Ma se al fine dei tempi entra il silenzio?
se tutto nel silenzio entra? la stella
della rugiada e l’astro dell’assenzio?

Atair, Algol? se dopo la procella
dell’Universo lenta cade e i Soli
la neve della Eternità cancella?

che poseranno senza mai più voli
nè mai più urti nè mai più faville,
fermi per sempre ed in eterno soli!

Una cripta di morti astri, di mille
fossili mondi, ove non più risuoni
nè un appartato gocciolìo di stille;

non fumi più, di tanti milïoni
d’esseri, un fiato; non rimanga un moto,
delle infinite costellazïoni!

Un sepolcreto in cui da sè remoto
dorma il gran Tutto, e dalle larghe porte
non entri un sogno ad aleggiar nel vuoto

sonno di ciò che fu! — Questa è la morte! —