Rime (Guittone d'Arezzo)/Altro che morte ormai non veggio sia: differenze tra le versioni

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| Nome e cognome dell'autore =Guittone d'Arezzo
| Titolo =Rime (Guittone d'Arezzo)
| Iniziale del titolo =A
| Anno di pubblicazione =XIII secolo
| Eventuale secondo anno di pubblicazione =
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto =letteratura
| Argomento =poesie
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Altro che morte ormai non veggio sia
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Versione delle 15:32, 14 set 2010

Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Altro che morte ormai non veggio sia
Ahi, lasso, como mai trovar poria Certo, Guitton, de lo mal tuo mi pesa

 
     Altro che morte ormai non veggio sia
de lo dolore meo trapassamento;
ch'eo biasmo e laudo e vogli'e non vorria
4che d'amar lei partisse el meo talento.
     Ché pur contendo co la voglia mia,
onde mi trovo, lasso, ognora vento;
e poi che veggio che scampar non dia
8giammai, non faccio alcun difendimento.
     Poi morir deggio, dirò che m'amorta
quella, ch'onore e valor e piacere
11e beltate sovra tutt'altre porta,
     e crudeltate e fierezza e volere
de darmi morte sì, che non mi apporta
14amor servire né pietà cherere.