Rime (Guittone d'Arezzo)/Dolente, tristo e pien di smarrimento: differenze tra le versioni

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<onlyinclude>{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore =Guittone d'Arezzo
| Titolo =Rime (Guittone d'Arezzo)
| Iniziale del titolo =D
| Anno di pubblicazione =XIII secolo
| Eventuale secondo anno di pubblicazione =
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto =duecento
| Argomento =poesie
| URL della versione cartacea a fronte =
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Dolente, tristo e pien di smarrimento
Dolente, tristo e pien di smarrimento
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{{R|14}}poi me non ama, ed eo l’amo sì forte.
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[[Categoria:Fonte cartacea presente]]

Versione delle 15:16, 16 set 2010

Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Dolente, tristo e pien di smarrimento
Non mi credea tanto aver fallato Mille salute v'mando, fior novello

 
     Dolente, tristo e pien di smarrimento
sono rimaso amante disamato.
Tuttor languisco, peno e sto in pavento,
4piango e sospir di quel ch’ho disiato.
     Il meo gran bene asciso è in tormento:
or son molto salito, alto montato,
non trovo cosa che m’sia valimento,
8se non com omo a morte iudicato.
     Ohi, lasso me, ch’io fuggo in ogni loco,
poter credendo mia vita campare,
11e là, ond’io vado, trovo la mia morte.
     La piacente m’ha messo in tale foco,
ch’ardo tutto e incendo del penare,
14poi me non ama, ed eo l’amo sì forte.