Rime (Guittone d'Arezzo)/Ahi, che grave dannaggio e che noioso: differenze tra le versioni

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<onlyinclude>{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore =Guittone d'Arezzo
| Titolo =Rime (Guittone d'Arezzo)
| Iniziale del titolo =A
| Anno di pubblicazione =XIII secolo
| Eventuale secondo anno di pubblicazione =
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto =duecento
| Argomento =poesie
| URL della versione cartacea a fronte =
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Ahi, che grave dannaggio e che noioso
Ahi, che grave dannaggio e che noioso
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mei se guardi non sia da vizio unito.
mei se guardi non sia da vizio unito.
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[[Categoria:Letteratura-A]]
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[[Categoria:Poesie del XIII secolo]]
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[[Categoria:Fonte cartacea presente]]

Versione delle 11:40, 21 set 2010

Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Ahi, che grave dannaggio e che noioso
Auda chi vole adessa il mio parere O donne mie, leale e buono amore

 
     Ahi, che grave dannaggio e che noioso
per un parvo pertuso
forte, ricca e gran nave perire,
e nobel terra più per un discuso!
5Ma oltr’anche gravoso
e dispiacente estim’, al meo sentire,
     de omo, in cui savere è copioso
e valor valoroso
in fare retto e piacentero dire,
10und’onor caro, orrato e grazioso
e amor amoroso
di part’onne ferea sor lui venire,
     e noioso alcun vizio in lui resede,
disorna e dicede
15onne suo bono, e ’l fa disagradito:
ciò è ch’ha e’ perito
pregi’ e onor del mondo. E chi che ’l vede,
     viso catuno laido è piò laidito
di quant’è ’l piò pulito:
20valor ove piò val, vizio piò el lede:
perché chi mei se crede,
mei se guardi non sia da vizio unito.